Al Harrington: non sempre preciso al tiro…
Il nuovo anno non è cominciato secondo gli auspici che Walsh e D'Antoni si attendevano per i New York Knicks. Il Bilancio delle ultime tredici partite è impietoso; dieci sconfitte a fronte di tre sole vittorie, sembra di essere tornati ai tempi di Isiah Thomas.
Ciò che preoccupa è l'incapacità di vincere in trasferta, non da ultime le tre sconfitte nel road trip ad Ovest, tra le quali pesa particolarmente quella di Oklahoma City. Sanguinosi sono stati anche i Ko con Minnesota ed Indiana, specie per come sono maturati. Delle tre W una è stata con Boston, cosa non impossibile di questi tempi, e l'altra ancora meno apetttata ieri sera sul campo degli Hornets..
A questo punto della stagione pare chiaro che i play off sono un obiettivo non impossibile decisamente ambizioso; la storia recente della lega insegna che l'ottavo posto ad est non è un impresa per pochi, anche con un record perdente. D'Antoni deve affrontare un serie di problemi, ed al momento le soluzioni sembrano lontane. Prima di tutto le scarse percentuali dei suoi nel mese di gennaio.
A parte la sconfitta con Boston, le polveri dei Knickerboxers sono apparse piuttosto bagnate. In particolare le percentuali e la contribuzione di Nate Robinson e Al Harrington si sono dirette decisamente a sud, anche se nell'ultima vittoria con gli Hornets Big Al è stato decisivo nel finale.
I due hanno pagato il momento difficile con la panchina, ma le scarse alternative a disposizione del coach di NY hanno fatto si che i due avessero parecchi minuti a disposizione. D'Antoni ha pubblicamente criticato il modo egoista di giocare di alcuni suoi giocatori, ed il riferimento ai due era chiarissimo.
Perché è vero che il sistema del baffo predica i seven seconds or less, tuttavia prevede una buona circolazione di palla, specie sul perimetro, con la ricerca dell'uomo libero su cui scaricare per un tiro con poca pressione. Se i giocatori non mettono in pratica i dettami del tecnico ed oltretutto non la mettono mai, allora i problemi vengono a galla.
La sensazione è che la squadra sia nel limbo, non riesce ad applicare a fondo i dettami del suo tecnico, e solo a sprazzi dimostra un buon gioco. La squadra non ha una stella di primordine, è composta di buone individualità ma si sente la mancanza di un collante, di un leader in campo.
Le pessime percentuali spesso nascono dalla voglia dei singoli di strafare o di prendersi responsabilità che non fanno parte del proprio bagaglio tecnico. La mia personale impressione è che D'Antoni non sia assolutamente soddisfatto del materiale umano che si ritrova, e che stia facendo buon viso a cattivo gioco. La ricostruzione si auspica difficile, primo perché per attrarre dei free agent occorre un buon supporting cast, e secondo perché a NY la pazienza è sempre minore rispetto ad altre piazze.
Donnie Walsh ha dichiarato al post che il cattivo momento del team è dovuto all'assenza forzata di Gallinari, dal quale ci si aspettava un contributo già da questa stagione; nonché dalla perdita di Cuttino Mobley, una pedina "fondamentale" della trade con i Clippers.
Il ritiro di Mobley non ha certo favorito i Knicks, tuttavia le dichiarazioni di Walsh sanno tanto di un tentativo di togliere pressione a D'Antoni, per cercare di lasciarlo lavorare e vedere cosa si potrà fare nella prossima stagione, il vero banco di prova di questa strada.
È palese che i play off siano fuori portata e qualora lo fossero, sarebbe difficile sperare in un secondo turno. In più lo stesso Walsh sta cercando di risolvere la situazione di Steph Marbury, dichiarandosi possibilista circa una sua possibile cessione anziché su un buy out.
Il giocatore, in caso di buy out, ha già dichiarato di non voler concedere nessuno sconto, tuttavia se vuole andare in una contender deve essere rilasciato entro il primo marzo. A tal proposito segnalo un articolo del sempre velenoso Peter Vecsey, che spara a zero su Marbury.
Le partite
New York vs Minnesota L 107-120
New York vs Denver L 110-117
New York @ Charlotte W 93-89
New York vs Indiana L 103-105
New York vs Boston W 100-88
New York @ Oklahoma City L 99-107
New York @ Dallas L 94-99
New York @ Houston L 76-96
New York @ New Orleans W 101-96
Il borsino dei giocatori
Il recupero di Jared Jeffries ha fornito una nuova alternativa tra i lunghi, ma l'impatto dell'ex Washington non è stato dei migliori; con scarsa contribuzione in fase offensiva, non certo la specialità della casa, ma anche in difesa, che dovrebbe essere il marchio di fabbrica.
Teoricamente sarebbe disponibile anche Eddie Curry, ma le sue condizioni fisiche sono imbarazzanti , motivo per cui il suo debutto si è limitato ad una manciata di minuti e due soli punti. Mike è stato chiaro, se vuole giocare con lui deve essere in grado di correre, il che significa perdere minimo quindici chili.
David Lee continua ad essere una macchina da doppia doppia, anche nelle sconfitte, e continua ad essere considerato una pedina per possibili scambi. Il motivo è semplice, stiamo parlando del quarto rimbalzista della lega, e del secondo doppio doppista, il tutto condito da quasi 15 punti a partita. Il rendimento in attacco di Lee appare in crescita, ma la presenza difensiva sembra essere calata, anche se l'impegno profuso è sempre costante.
Wilson Chandler e Chris Duhon sono apparsi in leggero calo, come tutto il team, dopo le buone prove fornite a Dicembre. Ciò non ha impedito a Chandler di aggiornare il suo massimo in carriera contro i Celtics, 31 punti. Si è già detto che Duhon appare una sfida vinta, visto che il giocatore garantisce 8.2 assistenze a a gara (sesto nella lega dietro i vari Paul, Williams, Nash, Calderon e Kidd). Inoltre è il giocatore più utilizzato dell'NBA, non solo perché l'aternativa nel ruolo è Nate Robinson.
Mercato e deadline
Tutti i rumors che si rispettino hanno almeno un Knickerboxer incluso in un potenziale scambio. Le ultime notizie davano NY interessata ad uno swap con Miami, con gli Heat che spedirebbero Shawn Marion nella grande mela in cambio di Eddie Curry.
I rumors sono subito stati smentiti dalla franchigia della Florida, dubbiosa delle condizioni del centro. Da parte sua Curry ha dichiarato al Post che gradirebbe tornare nella natia Chicago, ma non disdegnerebbe nemmeno Miami.
Si è parlato anche di un interesse per l'ex Marcus Camby, con il coinvolgimento dei Blazers oltre ai Clippers. Portland avrebbe ottenuto David Lee da NY, i Clippers Travis Outlaw eo Sergio Rodriguez dai Blazers, e NY Camby e l'ex Channing Frye.
Anche in questo caso non se ne è fatto nulla; sebbene fosse dalla scorsa estate che Portland insistesse per avere Lee. Altra voce di mercato vedeva sempre coinvolto Curry in uno scambio con i Bobcats, in cambio della coppia Diaw – Bell parecchio gradita a D'Antoni.
Inoltre sono apparse le solite speculazioni che vedrebbero Steve Nash e Jason Kidd nella grande mela. Nash ha dichiarato che vorrebbe finire la carriera a NY o in Canda, mentre Kidd non esclude la possibilità di firmare questa estate da free agent. Speculazioni di sicuro, per di più si tratta di giocatori di altissima qualità , ma pur sempre a fine carriera.
Di sicuro il roster verrà ritoccato prima della deadline di febbraio, con l'addizione di almeno una guardia, data la carenza di materiale umano nel ruolo. Si continua inoltre a parlare dell'ingaggio di Patrick Ewing Junior, ma se nessun altra squadra NBA l'ha cercato finora, un motivo ci sarà pure.
Buone notizie dall'entourage di Danilo Gallinari.
Si vocifera che il gallo sarà pronto tra una decina di giorni, due settimane al massimo. Se da un lato la voce è confortante, rimangono i dubbi sull'effettiva natura del problema alla schiena, e della capacità completa di recupero, ma soprattutto della tenuta.
Il team non ha forzato il rientro dell'italiano, di conseguenza dubito che lo staff medico rischi il giocatore, senza essere sicuri della sua effettiva efficienza fisica. Speriamo che sia la volta buona, e che anche Danilo possa confermare il buon momento dei giocatori italiani in NBA.
Ad ogni modo ci vorrà del tempo perché il gallo recuperi la piena efficienza, e sicuramente non avrà i minuti nelle gambe, soprattutto all'inizio. Se dovesse stare bene potrebbe avere parecchi minuti da qui a fine anno, specie se la squadra non dovesse esser in lizza per i play off.
Prossime partite
Doppi sfida con Washington, prima in casa il 14 e poi nella capitale il 16. Poi quattro sfide casalinghe:
il 17 con Philadelphia;
il 19 contro Chicago;
il 21 con Phoenix;
il 23 contro Memphis;
gita a Philadelphia il 24, altri due impegni casalinghi con Houston il 26, e Atlanta il 28. Il mese di gennaio termina il 31 con la visita ai Pacers.