L'incredibile Chris Chelios…
Sette giorni di grandi battaglie, pronti?
Detroit Red Wings – Columbus Blue Jackets
Classe, forza e cinismo. Tre qualità che riassumono i Red Wings in questa stagione.
Nello scontro della central Columbus prova a mettere in difficoltà i campioni, con Malhotra che fa sentire alla Joe Louis Arena il rumore di un puck sulla traversa e con Peca a colpo sicuro, senza aver fatto i conti con Conklin.
La svolta nel secondo periodo, quando tra le file dei Blue Jackets s'infortuna capitan Nash. È il preludio del disastro.
Il gol arriva solo nel periodo finale, grazie alla bravura di Mason che si arrende ad un tiro di Lidstrom deviato da Holmstrom, nuovo miracolo ma sul rimbalzo Pavel Datsyuk segna.
Il power play è micidiale, lo conferma anche Marian Hossa che supera il rookie-goalie di Columbus per il 2 a 0 con un tiro di precisione chirurgica.
L'assedio di Columbus sbatte più volte sul portiere Red Wings. A trenta secondi dalla fine nuovo capolavoro dei campioni, Murray scivola, si avventa Datsyuk ma perde il bastone decidendo così di regalare l'assist a Zetterberg col pattino, un perfetto piatto destro che l'ala svedese ringrazia chiudendo la partita sul 3 a 0.
Per Chris Chelios nuovo record in nhl, vittoria numero 880 in regular season, una in più di Scott Stevens fermo a 879.
La marcia prosegue spedita contro i Dallas Stars, quella che nel 2008 era la sfida per l'accesso alla Stanley Cup nel 2009 si rivela una formalità per Detroit.
La Joe Louis Arena impiega quattro minuti per esultare una prima volta, grazie alla splendida girata di Hossa su invito di Stuart, uno a zero.
Il miracolo di Turco sul tiro di Kronwall non salva gli Stars, è Cleary a depositare il disco in rete per il raddoppio. Basta aumentare la velocità e Detroit colpisce, missile di Kopecky salvato e ancora gol su rimbalzo con Maltby.
Sul ghiaccio non si è ancora vista l'arma letale, il power play, ma Hossa con una spallata mette a sedere la difesa Stars liberando in superiorità un corridoio per Holmstrom, ovviamente 4 a 0.
Il periodo finale fa segnare subito Eriksson con i campioni distratti che ricompongono il distacco segnando con Datsyuk, alla meraviglia numero 18, e Zetterberg inspiegabilmente fuori dall'All Star Game. Finisce 6 a 1.
I Sabres nella gara successiva provano a spaventare i campioni passando in vantaggio con Roy nel primo periodo. La reazione Red Wings non tarda a pervenire sul ghiaccio, il pareggio è firmato da Jiri Hudler al posto giusto nel momento giusto aiutato dalla discesa di Lebda. È il periodo finale a decidere l'incontro con Samuelsson che segna su rimbalzo nel tentativo di doppietta di Hudler. C'è tempo per il 3 a 1 con Marian Hossa che realizza sul passaggio di Zetterberg e chiude la pratica Buffalo. Non si passa alla Joe Louis Arena.
Chicago Blackhawks
La seconda forza della central division sono i Chicago Blackhawks. Superato il doppio stop con Detroit gli uomini di Quenneville iniziano un tour lontani dallo United Center.
Prima tappa Jobing.Com Arena di Phoenix.
Non pervenuti i Coyotes nel primo periodo, Blackhawks avanti con Adam Burish che nel giorno del suo compleanno riceve l'assist-regalo di Adams e fa 1 a 0.
Il raddoppio è merito di Toews che tira con Tellqvist che non trattiene e Versteeg veloce a depositare nella porta vuota. Ancora spettacolo con la ripartenza di Wisnievsky per Burish, assist al centro e gol di Fraser. Sempre primo periodo, Ben Eager sfrutta la ribattuta su un tiro di Keith e manda le due franchigie a riposo sul 4 a 0.
Huet poco impegnato così Toews e Havlat possono dar ancora lampi di classe con il gol del capitano per il 5 a 0.
Jonathan Toews non ancora soddisfatto, e mentre Walker disintegra Jovanovsky, la stella di Chicago supera ancora Bryzgalow per il 6 a 0 finale lasciando Phoenix a bocca asciutta.
Scoglio successivo Pepsi Center di Denver contro i Colorado Avalanche.
La grande prestazione contro i Coyotes non viene ripetuta.
Smyth approfitta di una disattenzione difensiva per l'uno a zero dei locali. È Brian Campbell a spiegare al pubblico Avalanche il perché lui sia nell'All Star Game, riceve da Kane e con una saetta batte Raycroft in power play. Il portiere di Colorado da qui in poi diventa insuperabile e va a propiziare l'azione decisiva che porta al gol di Wolski sempre in superiorità .
Finisce 2 a 1 e Chicago subisce una sconfitta inaspettata contro Colorado pur senza Joe Sakic.
All'orizzonte doppia sfida con i Nashville Predators.
Predators - Blackhawks
Sommet Center, i Predators si esaltano con un grande pubblico, è la partita magica di David Legwand, pronto ad aprire i giochi nel primo periodo superando Huet grazie all'assist di Jason Arnott. Sfruttando il power play nella seconda frazione di gara che porta Shea Weber a superare il portiere di Chicago per il gol numero due. Adams Burish realizza il 2 a 1 ma sulle ali dell'entusiasmo Nashville va a colpire con Bonk e poi chiude la gara ancora con Legwand. 4 a 1 e Blackhawks tramortiti.
Grande emozione per Steve Sullivan, pubblico in piedi per il suo rientro sul ghiaccio dove mancava dal febbraio 2007 a causa di più operazioni chirurgiche.
Blackhawks k.o. ma rivincita dietro l'angolo.
Blackhawks - Predators
United Center, i locali per la vendetta della gara persa precedentemente fanno capire ai Predators che l'aria a Chicago è un po'diversa. In power play a colpire è Byfuglien con una perfetta carambola sul palo grazie al passaggio di Seabrock ed è uno a zero. Non si fa attendere la reazione di Nashville che pareggia con Erat liberato al centro da una discesa di Tootoo.
Khabibulin strepitoso ancora su Tootoo è da questa parata nasce l'azione del vantaggio con Bolland che insacca la respinta sul tiro di Ladd. L'ultimo gol del match è di Martin Havlat a porta vuota dopo che gli attacchi dei Predators vanno a sbattere più volte sul goalie russo, pedina fondamentale nel 3 a 1 che regala il riscatto Blackhawks e una vittoria per chiudere la settimana.
Columbus Blue Jackets
Rientrare in zona playoff ma scontrarsi con Detroit non ha aiutato Columbus. Oltretutto la perdita di Nash non concede troppe speranze. L'infortunio del capitano, fin qui 17 reti, va ad aggiungersi a quelli di Huselius, Brassard e Chimera rispettivamente 12, 10, e 7 gol. In pratica fuori 46 reti, tutto perduto?
Contro Ovechkin e i suoi Washington Capitals sembrerebbe di si, eppure a passare in vantaggio sono proprio i Jackets con Umberger su assist di Voracek. Con Mason stella della partita con un muro invalicabile è Tyutin a trovare il tiro della vita superando ancora Theodore. La sfida viene chiusa sul 3 a 0 da Boll su rimbalzo e Steve Mason chiude la gara con ben 45 parate, un incredibile serie di miracoli, sesto shutout della stagione.
La successiva sfida è con i Minnesota Wild. Alla Nationwide Arena è la super serata di Nikita Filatov, la notte che aspettavano a Columbus da quando è arrivata la sesta scelta del draft. Lanciato da Voracek, Filatov sfida il goalie Wild, lo supera e deposita il disco nella porta vuota. Minnesota pareggia nel primo tempo con Miettinen e ci vuole il gol di Dorsett in contropiede a chiudere l'azione nata con Picard.
Filatov non ha però finito la sua gara stellare, il 3 a 1 è una prodezza di precisione, ma non soddisfatto va a realizzare la prima tripletta in nhl su assist di Peca.
Inutile il 4 a 2 di Zidlicky a pochi secondi dal termine dell'incontro, la zona playoff è ancora a portata di mano.
Nashville Predators
Quattro sconfitte consecutive e visita dei Colorado Avalanche per cambiare il ruolino di marcia. Tutto fa presagire il meglio quando Ryan Jones spedisce in rete la ribattuta sul tiro di Dumont ma non si chiude la prima frazione di gioco senza il pareggio di Wolski con la difesa tragica dei Predators e l'assist di Hejduck.
Raycroft insuperabile, Rinne invece si arrende al disco che Hejduck mette al centro e Wojtek Wolski spedisce in gol per il vantaggio. È il gol partita, grazie ad altri salvataggi di Rinne la partita si chiude solo 2 a 1.
La battaglia successiva riempie il Sommet Center e infuoca il ghiaccio, arrivano i Pittsburgh Penguins vicecampioni con Crosby e Malkin, cannonieri della lega.
Nashville incontra i Pens nel loro peggior momento visto il salto dal terzo all'undicesimo posto nella Eastern conference con tre sconfitte nelle ultime quattro gare.
L'unica nota positiva il rinnovo del contratto di Jordan Staal per 4 anni, ma in questa serata le feste avranno altri colori.
La prima magia però è di Sidney Crosby che va a liberare Sykora per battere Rinne. Il secondo periodo va anche meglio per gli uomini di Therrien, al raddoppio con Staal su tiro di Kennedy e trenta secondi dopo c'è il 3 a 0 con Talbot.
La follia dei Predators si scatena proprio quando tutto sembra perduto, Erat approfitta di un errore di Fleury per il 3 a 1 e poi fa partire un contropiede in inferiorità che Legwand chiude in gol. Ward steso in terra confeziona lo stesso un gioiello per Smithson, è pareggio e ancora ci son da giocare venti minuti.
Anche il power play va ad aiutare Nashville, è Ryan Suter a battere Fleury per l'incredibile rimonta dei Predators. I Penguins non segnano neanche in mischia ed a porta vuota ecco il 5 a 3 di Zanon in una delle imprese più belle di quest'anno per la squadra di Arnott.
La vittoria con Pittsburgh anticipa la doppia sfida con Chicago, per la zona playoff ancora una scalata difficile ma non impossibile.
St.Louis Blues
Particolare sfida per St.Louis, tengono a battesimo l'esordio di Mats Sundin con Vancouver, stella da 1321 punti. La scommessa, classe 1971, della GM Place festeggia il rientro sul ghiaccio con una gara emozionante. La prima scelta del 1989 non incide ma esulta quando Hansen porta in vantaggio i suoi. I Blues, fin lì immobili e silenziosi, rispondono subito con Backes che ribatte un tiro di Stasny per il pareggio. L'arena di casa esplode una seconda volta a venti secondi dalla fine del primo periodo quando Mitchell segna su un suo stesso tiro ribattuto da Legace.
I Blues attendono 18 minuti per reagire, grazie a Berglund liberato da Perron per il nuovo pari. 60 secondi dopo è Keith Tkachuk ad inventare l'assist per Steen che vale il sorpasso. Vancouver non molla, alla ripresa del periodo finale si porta sul 3 a 3 ancora grazie a Mitchell con uno splendido tiro. È dunque St.Louis a riportarsi avanti con Oshie su rimbalzo e siglare il 4 a 3 ma Daniel Sedin segna per i Canucks in power play. Il grande difetto Blues, la durata, per una notte viene dimenticato, Boyes firma con un missile il vantaggio. Non verranno più ripresi e i Blues chiudono sul 5 a 3 di Crombeen una splendida battaglia.
Non riescono a ripetersi con gli Edmonton Oilers nonostante il vantaggio di Stasny su una gran giocata di McClement che manda sul palo il disco da posizione molto complicata.
È l'unica perla della serata Blues. Gagner lancia alla perfezione Brule, uno contro uno con Legace ed è pareggio. Il gol decisivo è proprio di Sam Gagner che fulmina il portiere Blues e condanna alla sconfitta gli ultimi e sfortunati della central division.
Classifica:
Detroit 64
Chicago 53
Columbus 44
Nashville 41
St.Louis 35
Il giocatore della settimana è un affare tra rookie di Columbus, pronto a stupire Nikita Filatov diciottenne prima scelta della sua squadra rientrato dai mondiali juniores si presenta con una tripletta di classe ma la straordinaria regolarità di Steve Mason il portiere più in forma della nhl regala punti e un gradino più in alto in questi sette giorni di battaglie.