Era dai tempi dello Shaq del Three-Peat che non si vedeva un simile dominio…
La fine del 2008 e l'inizio del 2009 hanno portato ai Cavaliers maturità e consapevolezza, i Cavaliers in questo scorcio temporale hanno giocato 8 gare vincendone 6 e perdendone 2, a Miami contro gli Heat nel giorno del ventiquattresimo compleanno di Lebron e nonostante i suoi 38 punti; la seconda sconfitta è arrivata a Washington contro gli Wizards, all'ultimo secondo, dopo aver rimontato un deficit in doppia cifra nell'ultimo quarto e dopo aver fallito la chance del tiro vittoria con Lebron James che si è visto fischiare una, giusta, infrazione di passi sull'ultimo possesso della gara.
Nel percorso di una stagione queste sono sconfitte che rientrano nell'ordine delle cose, possono capitare delle giornate “storte” in cui la squadra perde parte dei suoi automatismi e trova un avversario più pronto, è impensabile essere sempre pronti per 82 gare, l'importante è arrivare in piena efficienza all'inizio dei play off e nel corso della stagione riuscire a “rimbalzare” dopo le sconfitte senza entrare in strisce negative che possono togliere convinzione dei propri mezzi alla squadra e togliere armonia allo spogliatoio.
I Cavaliers sono riusciti a mantenere inviolata la Quicken Loans Arena, ad oggi la striscia di vittorie parla di 19 vittorie e 0 sconfitte, a dimostrazione dell'energia e della tranquillità che la squadra riesce a ricevere dal pubblico di casa, oggi i Cavs sono l'unica squadra ancora imbattuta in casa dell'intera NBA.
In questo scorcio di stagione i Cavs hanno sconfitto i Rockets, in una gara fisica e dura, uno di quei piccoli assaggio del gioco dei play off che capitano durante la regular season; una delle gare casalinghe vinte con minor margine, 99 a 90, dai Cavaliers questa stagione.
La gara però che tutta l'organizzazione dei Cavaliers stava aspettando, nonostante tutti si siano precipitati a dichiarare il contrario, era la gara casalinga contro i Boston Celtics, gara vinta dai Cavs per 98 a 83 con Lebron James che ha messo tutti i puntini sulle i: su quale sia oggi la miglior squadra della Eastern Conferece, su chi sia il giocatore più dominante della lega, sull'inviolabilità della “Q Arena”.
In questa gara i Cavs hanno subito messo in chiaro le cose con un primo quarto da 33 punti con il 72.2% al tiro e da lì in poi i Cavaliers non si sono più voltati indietro, nonostante il tentativo di rientro dei Celtics, grazie a Lebron James che nel secondo tempo ha segnato 23 dei suoi 38 punti, oltre a 7 assist, 6 rimbalzi e 3 stoppate, il tutto mentre si disimpegnava su Paul Pierce in difesa, 4 su 15 con 11 punti per l'MVP della passate NBA finals.
La gara contro Boston è una delle 82 gare di regular season ma allo stesso tempo non è una delle 82 gare di regular season, dopo la serie di play off della scorsa stagione, la rivalità tra queste due squadra sta diventando sempre più forte, anche perché sembra davvero che sarà una di queste due squadre a giocarsi il titolo NBA.
La carica con cui i Cavs hanno affrontato questa gara, rende evidente quale importanza psicologia i giocatori di Mike Brown dessero ad una vittoria netta su Boston, dopo la gara tutti i Cavaliers avevano la sensazione di aver mandato un chiaro messaggio ai Celtics e a tutta la lega. Inoltre con questa vittoria hanno ulteriormente rafforzato la loro leadership nella Eastern Confernce, il record di Cleveland oggi è di 29 vinte e 6 sconfitte una partita e mezza di vantaggio rispetto ai Celtics, che vorrebbe dire un, probabilmente decisivo fattore campo, in una serie di play off.
Di certo la lotta tra queste due squadre non è finita con questa partita, anzi, si sta preparando il terreno per uno scontro tra due squadre e tra due difese di altissimo livello nei play off.
I segnali per poter cambiare il risultato dei play off della scorsa stagione ci sono, i tempi sembrano maturi, anche se manca ancora davvero tanto basket da giocare prima di arrivare ai momenti decisivi della stagione.
Il 30 Dicembre Lebron James ha compiuto 24 anni; naturalmente il Prescelto non poteva festeggiare il compleanno come un qualsiasi ventiquattrenne, infatti per celebrare l'evento NBA TV gli ha dedicato una giornata di trasmissioni, ossia una 24 ore di immagini, partite, analisi, racconti legati a Lebron James per celebrare il giocatore ed il personaggio, ormai simbolo riconoscibile dell'intera lega.
Questa edizione dei Cavaliers sembra essere la migliore in cui si è trovato a giocare Lebron James dal suo arrivo nella lega, le rotazioni sembrano garantire sempre sufficiente profondità e qualità sul parquet, tutti i giocatori che entrano in campo sembrano aver compreso che si stanno giocando una grandissima occasione per arrivare fino in fondo e si comportano di conseguenza.
Infatti giocatori discontinui e che si sono sempre distinti per scarsa applicazione difensiva e scarsa continuità mentale come Szczerbiak e Delonte West difendono, si muovono organicamente ai compagni in difesa ed in attacco, danno veramente la sensazione di essere parte di un sistema di cui hanno compreso le regole e di cui hanno capito la validità .
Vedremo se i Cavaliers riusciranno a mantenere questa intensità , questo livello di energia per il resto della stagione, gli obiettivi da raggiungere sono chiari e condivisi da tutti, anche Mo Williams,l'ultimo arrivato, ha compreso come giocare in attacco sfruttando la presenza di Lebron James, e prendendosi dei minuti di libertà offensiva in assenza di LBJ, in moda da evitare quei black out offensivi che spesso coglievano i Cavaliers quando Lebron era in panchina.
Ormai al suo 5 anno nella lega, LBJ, si trova finalmente con una squadra competitiva per puntare al titolo NBA, tutta l'organizzazione dei Cavaliers sta lavorando per un duplice obiettivo: vincere il titolo NBA e convincere Lebron James che a Celveland ci sono le condizioni tecniche e ambientali per rimanere anche dopo la fatidica estate 2010.