Roger Mason abbracciato da Tim Duncan: ecco la quarta freccia per l'arco degli Spurs
Non poteva essere che lui l’uomo copertina di questo Spurs Report, il giocatore che a Natale ha regalato un’altra vittoria agli Spurs sui Suns, e l’ennesima delusione ai tifosi di Phoenix.
Roger Mason, 28 anni, da Washington, è ancora l’uomo nuovo per questi San Antonio, ancora perché dopo gli exploit di Novembre si doveva confermare a questo livello anche con il ritorno di Parker e Ginobili.
E lo ha fatto dopo aver giocato non benissimo a Phoenix, senza mettere piede in campo in tutto il quarto quarto, finché a 4.3 secondi dal termine Popovich gli da fiducia, così come fa Parker che lo pesca in angolo per la tripla che chiude i giochi dando la quarta W consecutiva.
Risultati
San Antonio Spurs @ Minnesota Timberwolves 98-86
San Antonio Spurs vs Oklahoma City Thunder 109-104
San Antonio Spurs @ New Orleans Hornets 83-90
San Antonio Spurs @ OrlandoMagic 78-90
San Antonio Spurs vs Toronto Raptors 107-97
San Antonio Spurs vs Sacramento Kings 101-85
San Antonio Spurs vs Minnesota Timberwolves 99-93
San Antonio Spurs @ Phoenix Suns 91-90
San Antonio Spurs vs Memphis Grizzlies 106-103 (2OT)
San Antonio Spurs vs Milwaukee Bucks 98-100
Gli ultimi 15 giorni parlano di 7 vinte e 3 perse, record di 20-11 (0.645) e terza posizione ad Ovest, ad 2 sole partite dagli Hornets, ma non è tutto oro quel che luccica.
Infatti nelle uniche tre partite con avversari di alto livello in questa mini-serie di 10 , gli Spurs sono 1-2, vincendo solo a Phoenix, e sconfitti con percentuali dal campo pessime (sotto il 40%) contro New Orleans e Orlando.
Alla New Orleans Arena contro degli Hornets desiderosi di vendetta, i neroargento cedono di schianto con solo 13 punti nell’ultimo periodo tirando con il 19% (4/21), mentre nel back-to-back ai Magic bastano i primi 2 quarti per archiviare la pratica, dopo aver tenuto Parker a 3/17.
Queste 2 sconfitte consecutive chiudono una serie vincente di 6 partite, striscia riaperta con Toronto e chiusa nuovamente con Milwaukee all’AT&T Center.
Quella con i Bucks è stata l’ultima partita di un anno che non ha portato troppa fortuna a San Antonio, ma è solo uno dei segni ( fra cui 2 Overtime per sbarazzarsi di Memphis) che qualcosa va cambiato a Spursello.
I Big 3
Tim Duncan, che viaggia a tutta velocità verso l’undicesima partecipazione all’All Star Game, per giocare alla sua maniera ha bisogno di incontrare uno come Shaq, contro cui si diverte a colpi di magie in post basso, sfoggiando tutto il suo repertorio.
Per il resto è calma piatta, senza mai mettere il piede sull’acceleratore, che comunque vuole dire 20.7 punti e 10 rimbalzi di media, alla faccia di chi diceva che sarebbe arrivato stremato ad Aprile.
Il vero leader dell’attacco di Coach Pop a Dicembre è stato ancora il funambolico Tony Parker, che dopo aver steccato clamorosamente ad Orlando, sta tenendo 27 punti e 7 assist di media a partita con il 53 % dal campo.
Il franco-belga è il giocatore che più di tutti fra gli esterni sta dando il cambio di ritmo alla squadra, creando sempre gioco dal palleggio.
Se il suo tiro da fuori dovesse mantenere queste percentuali sarà un vero rompicapo per le difese di tutta la lega, aspettando il ritorno a tempo pieno dei suoi due compagni di vittorie dopo l’All Star Game. Da rilevare i 36 punti di media tenuti finora contro Minnesota, nei 3 incontri fin qui disputati.
Invece, comunque la vediate, il penetratore di Bahia Blanca non è al meglio.
Il tiro dalla lunga, una sentenza fino alla scorsa stagione, è diventato alterno, tendente al basso; questo è dovuto probabilmente alla mancanza di allenamento di pre-season, e tutto si complica se l’argentino non riesce ad allargare le maglie della difesa con il suo tiro.
Per ora l’ex Viola e Virtus ha basse percentuali, e partendo dal pino non è più la scintilla che accendeva il motore offensivo degli Speroni fino ad Aprile dello scorso anno.
Popovich e tutti i tifosi degli Spurs sono impalliditi il 23 dicembre contro i Twolves vedendo Manu dolorante alla caviglia sinistra, quella dell’operazione.
Al termine dell’incontro Pop dichiarerà : “Speriamo sia il bruciore della cicatrice, o qualcosa del genere, sono cose che capitano durante un recupero da un’operazione”.
Parole che sembravano nascondere qualcosa di più, invece Ginobili si è presentato normalmente in campo 2 giorni dopo a Phoenix, dando ragione al suo staff.
Con i Thunder non si è rivisto il giocatore di sempre, ma nel momento del bisogno ha ricacciato indietro gli avversari.
Rimane comunque preoccupante per San Antonio la sua situazione, perché serve il miglior Ginobili per vincere le partite, e il rientro dall’infortunio lascia sempre qualche strascico di incertezza.
La squadra
Controlliamo ora come si sta evolvendo la situazione del resto del Team, perché da qui può arrivare ossigeno, visto che chiedere più di così ai Big 3 nei momenti caldi è quasi impossibile.
Di Roger Mason è già stato detto tanto, ma quello di Phoenix non è un episodio isolato.
Anche contro i Bucks infatti Roger è stato decisivo con 5 punti consecutivi che hanno portato gli Spurs a –2 a 9 secondi dal termine, con Duncan che ha poi sbagliato sulla sirena.
Una sicurezza ormai, così come Matt Bonner, che si mantiene su livelli molto alti, con 7.6 punti di media a partita in 21 minuti e il 44% da 3!!!
Sono ancora ai box invece Oberto e Mahinmi, che stanno recuperando dai loro infortuni.
Udoka e Bowen continuano il loro interscambiarsi, con il vecchio Bruce che guadagna terreno e minuti a discapito di Ime; ci sono Tolliver e Thomas che si muovono sulla falsa riga dei 2 arcigni difensori di Pop, alternandosi nello spazio lasciato da TD.
Michael Finley, vicinissimo ai 36 anni, cresce di rendimento in tutte le statistiche rispetto alla scorsa stagione e continua a fornire la sua esperienza agli esterni; difficile chiedere più di così a lui, utilizzato quasi 30 minuti a partita, mentre George Hill continua la sua crescita all’ombra di Tony Parker, fornendo la stessa energia del francesino quando questo riposa, permettendo a Popovich di non modificare lo stile di gioco.
Siamo alle solite dunque, i Texani ci lasceranno nel dubbio fino alla pausa per l’All Star Game, dove sono abituati a cambiare ritmo, e noi continueremo a chiederci se ce la faranno ancora.
Nessuno a Settembre avrebbe pronosticato gli Spurs sopra il 60% di vittorie, ancor meno dopo l’infortunio di Parker, e la squadra sta andando oltre ogni più rosea aspettativa, ma c’è un rovescio della medaglia.
Infatti molti punti di domanda girano dalle parti dell’Alamo, fra cui il rendimento di Ginobili, il campionato finora non proibitivo, e la mancanza di un Centro che costringe Duncan agli straordinari.
Emblematica la partita a Phoenix in cui Tim ha spesso dovuto giocare in funzione di Shaq, essendo l’unico in grado di marcarlo, tranne per i pochi minuti in cui è stato affidato a Kurt Thomas.
Gennaio propone ancora un inizio abbordabile, con Grizzlies, 76ers, Heat e Clippers, ma dall’11 in poi bisogna accelerare, perché a far visita agli Spurs arriveranno Magic e Lakers.
Se il buongiorno si vede dal mattino, potremo capire in fretta se il 2009 sarà un altro anno dispari favorevole agli uomini di Coach Pop.