Rose e Mayo sopra a tutti

Mayo, uno dei rookie più in forma di questo inizio

Il primo mese per i neo arrivati nella Lega è, di solito, uno dei mesi più facili, in quanto l'energia, sia fisica sia mentale è al massimo, non ancora provata dalle lunghe trasferte o dalla fatica dei back-to-back; come è ovvio, però, alcuni giocatori stanno facendo vedere cose migliori rispetto ad altri, magari scelti anche tra le prime posizioni del draft, ma questo è solo il primo mese, quindi si è solo all'inizio della stagione.

Derrick Rose: come non partire dalla prima scelta assoluta dell'ultimo draft! L'ex Memphis è sicuramente il rookie più convincente tra tutti quelli usciti quest'estate, ha preso in mano fin da subito i Bulls, mostrando un tasso di leadership e carattere che molti non gli attribuivano, e le cifre, poi, fanno il resto: 39 minuti, 18.9 punti, 4.1 rimbalzi, 6.1 assist (leader per distacco tra i rookie), col 51% al tiro da dentro l'area. L'unico neo che ha mostrato Rose in questo inizio, è di non essere ancora lucido on alcune scelte, soprattutto verso il finale di partita, in cui, alcune volte, coinvolge poco i compagni.

O.J. Mayo: finora l'unico candidato a spodestare Rose dal trono del vincitore del premio di [Rookie Of the Year, è proprio l'ex USC, che come l'ex avversario di Ncaa, sta mettendo in mostra le sue doti di realizzatore, approfittando della pochezza della sua squadra, per mettere insieme delle cifre importanti, come dimostrano 23.1 punti, 4.5 rimbalzi e 2.3 assist in 39.6 minuti d'impiego. Anche per lui, come per Rose, il vero problema di questo inizio è la scelta dei tiri, non sempre realizzata con lucidità .

Greg Oden: la prima scelta assoluta del draft dell'anno passato, dopo l'infortunio che l'ha tenuto fuori tutto la scorsa stagione, sta tornando piano piano in forma, mettendo in mostra le doti, che gli hanno permesso di essere scelto alla numero 1. Rimbalzi, difesa, stoppate, intimidazione in area e anche qualche bel movimento offensivo, che al college non si vedeva spesso; il ragazzo sta lavorando molto, si vede, coach McMillan sta centellinando il suo impiego per non rischiare problemi al ginocchio (22.2 minuti d'utilizzo), ma il suo impatto è già  da oggi molto importante nel record dei suoi Blazers, come dimostrano gli 8.8 punti, 7.9 rimbalzi e 1.7 stoppate (nelle categorie rimbalzi e stoppate Oden è primo tra i rookie).

Michael Beasley: l'ala di Miami è senz'altro il giocatore con maggiore talento offensivo tra tutti i rookie di quest'anno, il suo tiro da fuori rimane esiziale, così come la capacità  di andare a concludere vicino a canestro (sempre, però, verso sinistra), e l'abilità  a rimbalzo, trovandosi spesso nella posizione giusta per prenderlo; peccato che fin dall'inizio della sua carriera, nessuno gli abbia mai chiesto di difendere e di prendere contatti, e quindi Beasley si trova molto indietro da questo punto di vista, ed è successo che proprio per questo motivo, il suo coach l'abbia fatto stare seduto molto nelle ultime partite.

Marc Gasol: lo spagnolo sta mantenendo le aspettative che si avevano su di lui fin dall'inizio della stagione: senza centri che gli possono rubare minuti, Gasol ha giocato stabilmente nel quintetto base, nei 29.3 minuti d'utilizzo, Marc segna 12.4 punti, e recupera ben 6.9 rimbalzi, con il 59% al tiro; ottime cifre, che non bastano, in ogni caso, ad aiutare Memphis a raggiungere un buon record.

DJ Augustin: la nona scelta al draft, dopo un inizio un po' titubante, ha trovato ritmo e, di conseguenza, anche maggiore fiducia da parte di coach Larry Brown. Nonostante la sua taglia non sia perfetta per giocare nel ruolo di guardia, Augustin spesso si trova in campo di fianco a Felton, ma non per questo rinuncia a fare assist per i compagni (4.5, secondo tra i rookie), ma le sue capacità , sono soprattutto quelle di realizzatore (12.9 punti con il 43% da due e il 42% da tre).

Tra gli altri rookie che stanno cercando di mettersi in mostra, ci sono: Brook Lopez, che sta sfruttando al meglio i minuti a disposizione e il buon momento della sua squadra; Mbah a Moute, che si è ritagliato uno spazio sicuro in ogni partita grazie ai 9.8 punti e 7.6 rimbalzi (secondo in questa categoria dietro a Oden!); Mario Chalmers, playmaker titolare negli Heat e miglior ladro di palloni tra i primo anno con 2.1; Jason Thompson e George Hill, che hanno sfruttato al massimo le assenze dei giocatori titolari nei rispettivi ruoli, mostrando di essere degni di entrare in rotazione.

Ovviamente non tutti i rookie stanno facendo particolarmente bene, alcuni, scelti anche abbastanza alti nel draft, non hanno mantenuto le attese finora, anche se un solo mese è troppo poco per dare dei giudizi.

Tra quei giovani che stanno facendo fatica ci sono Kevin Love, autore solo di 8.4 punti di media, ma anche Russell Westbrook e Eric Gordon non hanno avuto il migliore impatto possibile nonostante il quintetto base raggiunto nelle ultime partite, così come Brandon Rush e Joe Alexander, scelti 13esima e ottava posizione, che stanno perdendo spazio nelle rispettive squadre.

Anche se appena all'inizio, il personale power ranking dei favoriti del premio di Rookie of the Year di questo primo mese di regular season è:

1- Derrick Rose
2- OJ Mayo
3- Greg Oden
4- Michael Beasley
5- Rudy Fernandez
6- DJ Augustin
7- Marc Gasol
8- Brook Lopez
9- Mario Chalmers
10- Mbah a Moute

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