Buono l'impatto di Mo Williams sugli equilibri offensivi dei Cavs…
Poche partite di regular season, eppure sembra che già le posizioni, i ruoli e le rivalità all'interno della Eastern Conference e della lega si stiano già delineando con chiarezza.
I Cavaliers hanno passato un estate relativamente tranquilla, dopo la preziosa acquisizione di Mo Williams dai Bucks non ci sono stati altri sconvolgimenti nel roster di coach Mike Brown che ha potuto concentrarsi sull'integrazione dei giocatori arrivati nel corso della passata stagione, come West e Sczerbiack, all'interno del suo sistema di gioco.
L'addizione di Williams ha permesso a Brown di togliere un po la palla dalle mani di Lebron James, specie nella transizione da una metà campo all'altra e gli ha dato sia un discreto tiratore sia un giocatore in grado di costruirsi dei tiri e dei punti da solo, senza la necessità di dipendere dalle invenzioni di James.
Questo ha creato un maggior equilibrio nell'attacco di Cleveland, lo spostamento di Gibson in panchina ha dato più pericolosità offensiva alla seconda unit dei Cavaliers.
Cleveland, con un miglior efficienza offensiva ed una confermata solidità difensiva, ha iniziato in modo davvero convincente la regular season 2008/09, con un record di 12 – 3 che gli permette di guidare la Central Division e di stare al secondo posto della Eastern Conference alle spalle dei Campioni in carica dei Boston Celtics.
Le tre sconfitte sono arrivate contro i Celtics a Boston, appunto, contro New Orelans, in trasferta, e sempre fuori casa contro i Pistons ad una delle prime apparizioni di Iverson in maglia Detroit.
Per il momento la Quicken Loan Arena rimane inviolata, la partenza casalinga di 7 vittorie e 0 sconfitte è la terza miglior partenza casalinga della storia dei Cavaliers, e la striscia è ancora aperta.
Già oggi sembra davvero che i Cavaliers saranno il principale avversario dei Celtics nella corsa al titolo della Eastern Confernce; con i Pistons che stanno cambiando e non sono ancora in grado di sviluppare tutto il loro potenziale, con Magic e Hawks che stanno crescendo ma non hanno ancora l'esperienza e la coesione che una squadra deve avere per competere ai massimi livelli nella lega.
In questo scorcio di stagiono sono state relativamente poche le volte in cui Lebron James ha dovuto “esagerare”, cestisticamente parlando, un paio di partite oltre a quota 41 punti; questo grazie al maggior equilibrio offensivo del roster della squadra e ad una immutata efficacia difensiva, che tradotto in numeri diventa il secondo miglior differenziale tra punti fatti e punti subiti della lega, dietro i soli Los Angeles Lakers, peraltro titolari anche del miglior record della lega.
I Cavaliers stanno riuscendo a non spremere troppo il loro fuoriclasse ed al contempo stanno ottenendo vittorie convincenti, andando a velocità di crociera senza premere troppo sull'acceleratore e conservando la loro efficacia difensiva pur avendo aumentato il loro potenziale d'attacco.
Al momento davvero sembra già tutto apparecchiato per una finale di conference tra Cavaliers e Celtics, tanto sembrano funzionali, rodati ed efficaci i sistemi di gioco di queste due squadre.
Lo stesso Mike Brown sta sottolineando come la sua squadra sta giocando, si sta allenando in modo efficace, piacevolmente abitudinario: “Sono impressionato dalla mia squadra, perché hanno fatto un buon lavoro nel prendere buone abitudini. Abbiamo fatto buoni allenamenti, buoni shootarounds, e abbiamo avuto dei bei momenti in palestra lavorando assieme. E' qualcosa che come squadra dobbiamo continuare a cercare di fare, per sviluppare buone abitudini."
Vedremo se la stagione dei Cavaliers proseguirà in modo così lineare come queste prime quindici partite hanno fatto intendere, sino ai play off e alla finale di conference contro i Boston Celtics.