Derrick Rose – Prima scelta assoluta: e si comincia a capire perché!
Dopo le prime dieci partite circa di Nba, molti rookies si sono fatti vedere con ottime prestazioni individuali, con molti di loro che sono riusciti a dimostrare, oltre alle loro doti balistiche e realizzative, anche quelle di leadership e la grande personalità .
Il migliore, finora, tra i giocatori al primo anno è sicuramente la prima scelta dell'ultimo draft, ovvero Derrick Rose; il rookie dei Bulls, nei 38 minuti in cui viene impiegato, sta tenendo delle grandissime cifre, come dimostrano i 18 punti, i 5.5 assist e i 4.5 rimbalzi, ma più dei numeri, quello che sorprende dell'ex Memphis è la sua capacità di stare in campo a livello Nba fin da subito, con una personalità e una “arroganza” in senso cestistico, che l'ha fatto diventare il leader da squadra dal primo minuto di gioco.
Un altro, che come Rose non ha avuto problemi a caricarsi la squadra sulle spalle, è sicuramente OJ Mayo, che da subito ha accettato di prendersi delle responsabilità nei Grizzlies, arrivando a mettere insieme delle cifre importanti, come 38 minuti d'impiego, 20 punti realizzati (migliore tra i rookies), 4.5 rimbalzi e più di 2 assist, mostrando una sicurezza anche nel tiro dalla lunga distanza.
La seconda scelta assoluta del draft, Beasley, sta giocando non con grandissima continuità , ma sembra essersi inserito bene negli schemi di Spoelstra, e rimane uno dei giovani più incisivi e pericolosi nella metà campo offensiva e in generale a rimbalzo, mentre in quella difensiva lascia il compito di difendere ai suoi compagni.
Uno di questi, che ha ben impressionato soprattutto in difesa, è Mario Chalmers, play-guardia scelto in 34esima scelta, che ha trovato il posto da titolare da subito, e ha messo a segno anche un nuovo record per la franchigia di Miami, ovvero quello di 9 palle recuperate in una partita.
Il gruppo di rookies dei Blazers, ha iniziato a giocare bene insieme, e l'inserimento in corsa della prima scelta dell'anno scorso, Oden (che è stato ai box per l'intera stagione a causa di un grave infortunio al ginocchio), ha permesso a coach McMillan di trovare un grande intimidatore d'area, che in attacco, ad ogni modo, non sfigura (10 punti, 7.7 rimbalzi e 2.5 stoppate in 6 partite); gli altri due giovani che stanno facendo bene, sono i due europei, Rudy Fernandez, uno dei migliori tiratori da tre punti della Lega (44%), e Nicolas Batum, che grazie alla sua grande intensità si sta meritando minuti importanti.
Uno dei giocatori più attesi del draft, invece, ovvero Jerryd Bayless, non ha ancora convinto lo staff tecnico, che dopo la grande Summer League, non gli ha dato fiducia anche nella stagione regolare.
Un'altra bella sorpresa, questa volta per i Sacramento Kings, è sicuramente Jason Thompson, proveniente da Rider University, sta mettendo insieme buone cifre, sfruttando anche lo spazio concessogli per via degli infortuni di alcuni suoi compagni, in 26 minuti d'impiego, la dodicesima scelta al draft, ha messo insieme 11.4 punti e 6.7 rimbalzi.
Ma le vere sorprese al momento attuale sono senza dubbio Marc Gasol dei Grizzlies, che ha conquistato il posto di centro titolare, giocando 30 minuti e mettendo a referto 12 punti e 7 rimbalzi, Luc Mbah a Moute, ala africana dei Milwaukee Bucks, scelto in 37esima posizione proveniente da UCLA, che parte stabilmente in quintetto base per coach Skiles, anche con buoni risultati (30 minuti, 10.5 punti, 7.2 rimbalzi).
Poi c'è una particolarità , un giocatore non scelto al draft, che però nelle ultime partite (da quando in pratica è stato messo in campo), sta facendo delle cose straordinarie: si tratta di Anthony Morrow, ovviamente dei Golden State Warriors (e chi altro sennò!) che nelle 5 partite giocate ha una media di 17 punti in 24 minuti; ma il fatto straordinario è che, lui è il primo giocatore mai scelto, a segnare 37 punti in una singola partita, e anche l'unico non scelto al draft capace di mettere insieme, in due partite consecutive, più di 25 punti di media.
Ovviamente, se ci sono delle sorprese, ci sono di conseguenza anche delle delusioni, o perlomeno dei giocatori che non stanno rispettando in toto le attese: tra questi ci sono sicuramente Russell Westbrook e Kevin Love, rispettivamente quarta e quinta scelta al draft, che stanno dando l'impressione di essere ancora un po' acerbi per i palcoscenici Nba (anche se le squadre in cui giocano sono due squadre con ben poche ambizioni e molto giovani)
E ancora, Eric Gordon dei Clippers, che viene impiegato col contagocce, nonostante per lui sia stata spesa la settima scelta assoluta, e DJ Augustin, playmaker (?) dei Bobcats, che nei 24.5 minuti di gioco concessi da coach Larry Brown, sta tenendo una media di 10 punti e 3.5 assist, ma con pessime percentuali e cattive scelte sia di tiro che di gioco.
Per il nostro Danilo Gallinari, invece, è stata scartata l'idea dell'operazione per i problemi alla schiena (problemi causati dallo staff dei Knicks, non troppo attento in questo caso), che l'avrebbero tenuto lontano dai campi di gioco per tutta la stagione; per lui, quindi, prosegue la riabilitazione, che dovrebbe riportarlo a giocare a gennaio 2009.
Speriamo che da quel momento in poi, la schiena dia pace a Danilo, che così potrà mostrare a tutti ciò di cui è capace. Auguri quindi al Gallo.