Cambio di rotta a New York

Al Harrington sembra fatto apposta per giocare con Mike D'Antoni…

Sino a venerdì si poteva parlare del buon inzio di stagione dei Knicks, spesso discontinui in difesa, ma tutto sommato già  trasformati dalle alchimie di D'Antoni.

Poi ti svegli un sabato mattina, controlli il sito dell'NBA e verifichi quella che sembrava solo una voce. Blockbuster trade con i Knicks che cedono Zach Randolph ai Clippers per Tim Thomas e Cuttino Mobley; e se non bastasse altro scambio coi Warriors con Jamal Crawford in partenza per la baia in cambio di Al Harrington.

Donnie Walsh ha rivoluzionato in un amen il roster della squadra dopo che in estate aveva rinunciato a delle trade che sembravano poco vantaggiose per la squadra.

Ma facciamo ordine, il record positivo della squadra è stato frutto delle ottime prove offensive del team, che vedeva appunto in Randolph e Crawford i due primi violini.
Jamal viaggiava a 19.6 ad allacciata di scarpe mentre Zach era il top scorer del team con 20.5 punti e 12.5 rimbalzi a partita.

In cambio sono arrivati due ali che ben si dovrebbero adattare al gioco di Mike, ed una guardia votata all'attacco come Mobley. Walsh ha tenuto una conferenza stampa prima della partita interna con i Wizard sostenendo che lo scopo degli scambi è stato quello di liberare spazio salariale in ottica del 2010, e nel contempo avere una squadra competitiva già  da subito.

Verissima la prima dichiarazione perché, conti alla mano, i Knicks risparmiano davvero molto (38 milioni per Zach, 28 per Jamal; entrambi da qui al 2011). I nuovi arrivati, inoltre, scadono tutti al termine della stagione 2010, proprio quello che voleva la dirigenza.

Difficile dire se tecnicamente la squadra ci guadagna, il Randolph visto in questo inizio di stagione era davvero un giocatore interessante, mentre Jamal ha scritto le poche pagine liete della storia recente del team. Senza contare che la squadra rimane scoperta nel ruolo di centro, che presumibilmente verrà  ricoperto da David Lee, vista la riluttanza di D'Antoni a schierare Curry.

Per Thomas si tratta della seconda apparizione in maglia Knicks, dopo che la prima non aveva certo esaltato; a suo favore gioca il fatto di aver disputato un ottima stagione a Phoenix sotto la guida di Mike. Le sue condizioni fisiche non sono ottimali, ma nel corso della stagione potrà  sicuramente essere una pedina utile. Stesso discorso vale per Mobley, anche se non potrà  dare lo stesso apporto di Crawford.

L'impressione è che nel breve termine i Knicks ci abbiano perso, ma il progetto di rifondazione prevedeva dei sacrifici, e questo comporterà  probabilmente un paio di stagioni indecifrabili. Come già  detto, non solo dal sottoscritto, l'obiettivo è il 2010, se si va ai play off prima tanto meglio, ma la priorità  era quella di sistemare i conti. Già  perché così facendo si avrà  sufficiente spazio per tentare uno o più colpi.

La stampa newyorkese ed i tifosi sono scatenati, c'è chi approva l'attuale gestione, e chi invece critica, accusando Walsh di scommettere troppo sul futuro a scapito del presente. Per molti ha poco senso cedere due giocatori d'impatto come Randolph e Crawford in cambio di veterani, allora tanto vale cercare di portare a casa delle scelte.

Per quanto si possa fantasticare non c'è nessuna garanzia che nel 2010 si riesca effettivamente a firmare uno dei grandi nomi su piazza; in tal caso tutti gli sforzi ed i calcoli fatti sarebbero stati vani.

C'è chi, come Peter Vecsey, critica il fatto che i Knicks non vogliano rifondare partendo dai giovani, e trova affrettata la scelta di ridurre il cap già  da questa stagione.

Personalmente, penso che Walsh e D'Antoni abbiano discusso prima di effettuare gli scambi ed abbiano convenuto che era la migliore soluzione, soprattutto una volta visionati i giocatori a disposizione.

Del resto non è certo finita qui, molte sorprese si attendono ancora dalle parti di New York.
I prossimi pronti a partire saranno rispettivamente Marbury e Curry.

Per Steph rimane solo da definire se tramite buy out o via trade. Pare che Walsh preferisca scambiarlo con Miami, che offrirebbe in cambio Shawn Marion.
Marbury ha avuto la chance di scendere in campo contro i Bucks, ma a detta di D'Antoni ha rifiutato (salvo poi smentire tutto al New York Post).

Curry invece rappresenta l'anti lungo per eccellenza nel sistema D'Antoniano, quindi potrebbe essere ceduto a qualche squadra desiderosa di aggiungere peso (e ciccia) sotto le plance.

Nel frattempo la squadra, ridotta ai minimi termini, ha reagito bene alla trade vincendo una bella partita al Garden contro i derelitti Wizard. Da segnalare la miglior prova in maglia Knicks di Quentin Richardson, autore di 34 punti con 7 su 13 da tre.

Le partite

Utah @ New York W 99 - 107
New York @ San Antonio L 80 - 92
New York @ Memphis W 132 - 103
Oklahoma City @ New York W 106 - 116
Dallas @ New York L 124 - 114
New York @ Boston L 101 - 110
New York @ Milwaukee L 87 - 104
Washington @ New York W 117 - 122

Il borsino dei giocatori

Persi i due top scorer, continua la bella stagione di Wilson Chandler che procede a 15,2 punti e 5,8 rimbalzi a serata. Lo stesso vale per Nate Robinson, detentore a sua volta di una media punti di 15,3 condita da 4,6 rimbalzi (ricordo che Nate è 1,75, Curry che è il doppio in altezza e il triplo come peso ne pigliava sei abbondanti).

Un po' sottotono David Lee, per il quale rimane da migliorare il gioco lontano da canestro, come già  più volte detto (ad ogni modo 12,2 e 7,5 anche per lui). Non male nemmeno Duhon, che non sarà  un campione, ma smazza 7,2 assistenze a partita,con 10 punti abbondanti. Manca il vero leader, ma per quello si sta lavorando in un'altra direzione.

Gallinari continua ad avere il solito problema alla schiena che lo tiene lontano dai campo di gioco. La risonanza magnetica ha confermato il problema evidenziato in estate, ma Danilo sente dolore e non riesce a giocare. Speriamo che possa risolvere il suo problema senza doversi operare, e che possa rientrare a stagione in corso,senza affrettare troppo i tempi.

Prossime partite

Il 25 contro Cleveland al Garden (occhio a Lebron al garden si esalta!). La sera dopo in scena a Detroit, contro Sheed Iverson & C. Il 29 ed il 2 dicembre due impegni casalinghi, rispettivamente contro Portland (partita di sicuro spettacolo, da vedere) e Golden State per vedere Jamal di ritorno al Garden.
Mini road trip a Cleveland il 3 ed Atlanta il 5. Impegno casalingo il 7 con i Pistons e poi cinque gare in trasferta consecutive: il 9 a Chicago, il 10 a New Yersey, il 13 a Sacramento, il 15 a Phoenix ed il 16 a LA sponda Lakers.
Da questo tour si capirà  molto sulle ambizioni degli attuali Knicks.

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