Safe & Sound

Si scrive Greg Oden, si legge SchiacciaTutto

Nell'ufficio di New York in cui viene compilato il calendario della Regular Season nessuno deve aver fatto caso al trattamento riservato alla franchigia dell'Oregon.

Solo i Blazers avranno giocato la miseria di 6 partite casalinghe dopo le prime 21 in programma. Il 7 dicembre Portland avrà  concluso un road trip di cinque trasferte consecutive ed avrà  già  all'attivo 6 back-to-back, il quinto dei quali ha inizio proprio stanotte (a Sacramento prima, nella capitale dell'Arizona domani). Sette delle prime nove sfide sono state disputate contro squadre che hanno disputato i playoff lo scorso anno.

A tutto questo aggiungiamo che il tanto atteso inserimento di Oden è durato 13 minuti, il tempo di atterrare sul piede di un avversario e saltare le successive sei partite.

Nonostante questo la classifica presenta un record positivo e la sesta piazza nella Western Conference. Possiamo parlare di un buon avvio di stagione?

Identità , chimica, difesa

Wendell Maxey (hoopsworld.com) ritiene che i Blazers siano una buona squadra che però non ha ancora trovato una precisa identità . Jason Quick (oregonian) ritiene che quest'anno per il salto di qualità  sarà  necessario trovare quella che in America definiscono chemistry. Coach McMillan preferisce ricorrere alla parola “difesa” come concetto chiave attorno al quale costruire una squadra che possa vincere con continuità .

Sono tutte questioni che rimangono aperte anche dopo dodici partite. Sicuramente non è semplice dimostrare da subito identità  e chimica di squadra, per il semplice fatto che questi NON sono i Blazers della passata stagione. Può sembrare strano a dirsi, considerando un roster non troppo diverso dalla sua ultima versione, ma le addizioni sono molto significative e con un impatto perfino maggiore al previsto.

Non c'è solo Greg 'The Next Big Man' Oden, elemento centrale attorno al quale costruire una dinastia e con il quale i compagni hanno giocato poche partite. Ci sono anche Rudy Fernandez, in un amen terzo realizzatore della squadra (12,8 ppg), e perfino Nicolas Batum, considerato non-pronto per la Lega appena due mesi fa, ora diventato una componente importante.

Gli equilibri interni sono dunque tutti da aggiustare.
Ne sa qualcosa anche Jerryd Bayless, miglior rookie a Las Vegas ed ai margini dell'attuale rotazione di coach McMillan. L'ex Arizona, imbronciato per essere stato scelto tardi la notte del Draft, non è sicuramente sereno per questo inizio in sordina, ma non ha finora mai manifestato alcun malcontento. D'altra parte la mia convinzione personale è che la guardia non ci metterà  molto a ritagliarsi il suo spazio.

Per quanto riguarda la difesa, McMillan non ha ancora posto rimedio ai difetti noti: poche palle rubate (sia sulle linee di passaggio che sul portatore di palla), rotazioni difensive ancora piuttosto lente, poca pressione sul perimetro. Questo si traduce nel 46,2% di realizzazioni dal campo concesse agli avversari, la sesta peggiore difesa della Lega nella statistica.

Nonostante McMillan abbia elogiato Przybilla (7,8 rpg), additandolo ad esempio da seguire per quanto riguarda le prestazioni difensive, la presenza di Oden conta eccome. Dal suo rientro, non è un caso, gli avversari hanno trovato il canestro con meno del 43%.

I Blazers inoltre sono la seconda squadra della Lega per rimbalzi concessi agli avversari (37,7 – dietro solo ai Cavaliers).

La mia personale opinione è che le fortune dei Blazers dipenderanno in buona parte da quanto sapranno fare nel pitturato, ma in entrambe le metà  campo! Controllo dei tabelloni e intimidazione in difesa, capacità  di attaccare il canestro e trovare i tiri ad alta percentuale in attacco.

A supporto della mia tesi, un rapido confronto su tre dati che emergono dalle prime dodici partite.
Nelle cinque sconfitte i Blazers hanno:
– segnato 8 punti meno degli avversari nel pitturato
– catturato 3,5 rimbalzi meno degli avversari
– tirato in media 20 tiri liberi
Nelle sette vittorie i Blazers hanno:
– segnato 3,7 punti meno degli avversari nel pitturato
– catturato 6,3 rimbalzi più degli avversari
– tirato in media 26 tiri liberi.

Non ho dimenticato le parole di Barkley del natale passato. Nel momento migliore di Portland disse che non avrebbero fatto i playoff perché non potevano continuare a vincere affidandosi sempre al tiro da fuori.
They're a jump-shooting-team, they don't get easy basket!

Non ho tenuto conto del numero di schiacciate che ho visto nella vittoria contro i Bulls: Oden ovviamente, ma anche Roy, Outlaw, Batum, Fernandez! E ci sono 31 tiri liberi tirati a dimostrare che i Blazers hanno schiacciato la squadra dell'Illinois attaccando il canestro senza sosta.

Quando Portland riuscirà  ad imporsi stabilmente come una squadra difficile da contenere nei pressi del canestro, fermarli sarà  un vero grattacapo. Le mani educate di Aldridge non possono essere trascurate per raddoppiare Oden.

Dare spazio ai tiratori sul perimetro è altrettanto sconsigliabile.
Al momento in cui scrivo i Blazers vantano la miglior percentuale nel tiro da tre punti (41,9%) di tutta la Lega. Outlaw è il migliore con il 50%, Roy, Blake, Batum e Fernandez tutti oltre il 40%. Lo spagnolo, in particolare, è secondo nella Lega per numero di bombe segnate: 28. Senza dimenticare che il miglior tiratore della squadra, Martell Webster, deve ancora debuttare in questa stagione.

Come ultima riflessione, la gestione dell'attacco appare maturata. Il gioco passa quasi sempre per le mani di un Roy sempre più abile nel leggere e gestire il ritmo della gara; accanto a lui un play esperto come Blake ed ora anche la grande visione di gioco e le skills di passatore di Fernandez. Questi giovanissimi Blazers sono la squadra con all'attivo il minor numero di palle perse (12,4 a gara) nell'intera Lega.

Imprevedibile Western

Rispondendo alla domanda iniziale, direi che questo inizio di campionato non è solo buone come risultati, ma anche decisamente promettente. Tutto fa pensare ad un ulteriore miglioramento, ad iniziare dallo stesso calendario, presto in discesa.

Come anticipato nel pezzo di Preview, il Rose Garden si sta dimostrando all'altezza della fama di campo difficile da espugnare. Quattro vittorie su quattro, compreso l'emozionante overtime contro i Rockets, concluso dal buzzer beater di Roy.

Mentre fuori casa il bilancio è di tre vittorie su otto partite, ottimo se si pensa che l'anno scorso ci volle dicembre per conquistare la prima vittoria esterna. E a voler dirla tutta, la sconfitta ad Oakland è quanto meno viziata da un arbitraggio molto discutibile nell'ultimo minuto di gioco.

Guai però a sottovalutare una Western Conference che, è vero, sta cambiando pelle, ma i cui valori restano alti.

Denver ha cambiato Iverson con Billups e subito ha infilato tre vittorie in fila. Esagera coach Karl quando dice che con Big Shot i Nuggets sono diventati una squadra difensiva, ma indubbiamente appaiono più solidi ed equilibrati e per ora stanno davanti a Portland.

Dallas è indubbiamente la squadra più in crisi tra le rivali dei Blazers, ma è possibile che il cambiamento di allenatore sia una parziale ragione e per questo presto potrebbero ritornare ai livelli previsti. In prospettiva mi sembrano la classica franchigia pronta a rifondare, ma nel breve termine possono ancora ruggire.

Gli Spurs non attraversano un momento brillante, ma le assenze di Parker e Ginobili giustificano in parte i cattivi risultati ed è davvero difficile immaginarli in vacanza da fine aprile.

Golden State si muove tantissimo sul mercato e non sempre con raziocinio. Biedrins sta disputando un buonissima stagione, Brendan Wright sembra aver convinto il coach a lanciarlo in quintetto e per questo Al Harrington ha fatto le valigie
con destinazione New York. In cambio arriva niente meno che Jamal Crawford. Smallball, tanto talento e molti punti di domanda, la solita squadra di coach Nelson: ancora presto per escluderli dalla lotta playoff.

Infine i Clippers, molto attardati in classifica, ma con Zach Randolph dato in arrivo. Baron Davis ha promesso che a gennaio il record non sarà  più negativo…

Frammenti

Sergio ~ Tramite il proprio agente, Rodriguez ha fatto sapere alla stampa di non essere contento della poca considerazione del coach nei suoi confronti e, volendo giocare di più, ha chiesto di essere ceduto.
Davanti all'intera squadra McMillan ha risposto “La porta è quella”, non per intendere che chi non è contento se ne può andare, ma spiegando che la porta del suo ufficio è sempre aperta per chi sentisse la necessità  di (ri-)discutere la propria posizione. Un modo più efficace ed onesto rispetto al ricorso ai media.
Va detto che Rodriguez sta giocando con maggiore continuità  nelle ultime gare.

Greg ~ Se escludiamo la prima gara e quella del rientro, due partite in cui ha fatto più che altro da spettatore, Oden sta registrando una media di 14,2 punti, 9,7 rimbalzi, 3 stoppate, il 60% dal campo ed il 75% dai liberi.
Contro Denver la sua gara migliore: 22 punti, 10 rimbalzi, 8/12 al tiro.
Contro Chicago il debutto al Rose Garden, avvenuto 504 giorni dopo essere stato scelto al Draft!

Rudy ~ Nonostante Oden fosse infortunato e Bayless poco utilizzato, i Blazers vantano comunque un giocatore nella top-ten dei rookie su nba.com. Fernandez è al quarto posto del ranking di nba.com.

Scores & standings

Tue 28/10 @ LA Lakers L 76-96
Fri 31/10 vs San Antonio W 100-99
Sat 01/11 @ Phoenix L 96-107
Wed 05/11 @ Utah L 96-103
Thu 06/11 vs Houston W 101-99
Sat 08/11 vs Minnesota W 97-93
Mon 10/11 @ Orlando W 106-99
Wed 12/11 @ Miami W 104-96
Fri 14/11 @ New Orleans L 82-87
Sat 15/11 @ Minnesota W 88-83
Tue 18/11 @ Golden State L 106-111

Record: 7-5 (58,3%)
6th Western Conference
3rd NorthWest Division

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