Partenza lanciata per Kobe e compagni…
La nuova stagione sta iniziando nel migliore dei modi per i Los Angeles Lakers, ai pochissimi cambiamenti nella rosa fa però da contraltare un cambiamento enorme: dopo tanti anni di onorato servizio, i molteplici impegni hanno impedito a Francesco Tanilli di proseguire il suo Lakers report, che da oggi verrà prodotto a quattro mani da me e Cesc999, cercando di far fronte a cotanta eredità .
Nel frattempo ad El Segundo durante la pausa estiva si è cercato di fare le cose nel migliore dei modi: una squadra che aveva fermato la sua corsa solo in finale meritava di provare per un secondo anno ad ottenere un anello che, solo un anno fa, sembrava possibile ottenere solo in una gioielleria.
Con i ritorni di Bynum ed Ariza però c'erano un paio di dubbi da risolvere; in primo luogo la convivenza fra i lunghi non era così scontata, poi c'era una situazione ali ingarbugliata, infine occorreva decidere se dare fiducia alle guardie o cercare di effettuare qualche modifica.
Dopo un'occhiata ad un monte salari importante, Phil Jackson e Mitch Kuptchak hanno pensato bene di dar fiducia agli elementi già in rosa e provare a far loro superare i limiti evidenziati, l'unica spesa è stata, giustamente riservata al rinnovo del contratto di Andrew Bynum, un rinnovo ad una cifra importante, ma non tale da impedire movimenti futuri, un rinnovo che comunque andava concluso assolutamente.
Gli arrivi fra le guardie, primo fra tutti il rookie Crawford, dopo alcune prove estive sono stati tutti rispediti al mittente, l'unica novità è la firma del gigantesco esterno cinese Sun Yue, scelto lo scorso anno al secondo giro, per il resto ci si affiderà ancora a Kobe Bryant ed ai suoi fidi scudieri.
Fra le ali si proveranno ancora Vlade Radmanovic, Trevor Ariza e Luke Walton, con quest'ultimo che sembra relegato in panchina nonostante un contratto pesante, fra i lunghi si divideranno i minuti Lamar Odom, Pau Gasol e Andrew Bynum, con altri giocatori di poche pretese in panca come Josh Powell, Chris Mihm e D.J. Mbenga.
Proprio qui sarà uno dei noccioli della stagione: che Odom possa ben funzionare vicino ad uno fra Bynum e Gasol non ci sono dubbi, ma come potranno coesistere il bimbo ed il catalano? Personalmente sono fiducioso, visto che Gasol ha iniziato la sua carriera al Barcellona proprio come ala forte, ha una ottima mano, una buona visione di gioco ed una buona duttilità tattica, manca però di quella capacità di intimidire sottocanestro che ha Bynum. In attacco penso che le cose potranno funzionare, il problema semmai sarà difensivo, in quanto nessuno dei due al momento eccelle nella propria metà campo.
Se l'esperimento dovesse fruttare, poi occorrerà vedere un Odom da sesto uomo con alcuni minuti (penso pochi, a dire la verità ) da ala piccola, ruolo che solamente un decennio fa sarebbe stato quello per lui naturale, ma nella NBA di oggi sembra poco adatto a lui.
Il problema principale però sarà nella costruzione di una difesa di squadra, in cui ognuno tenga una posizione ed aiuti i compagni nel proprio compito, in cui ci siano raddoppi calibrati e si porti il penetrante verso le manone di Bynum. Una difesa di squadra, all'europea, è indispensabile, in quanto nella rosa dei Lakers gli unici che sembrano buoni difensori sull'uomo sono Kobe Bryant e Lamar Odom, e questa sarà la chiave per ripetere la bella stagione passata e provare un nuovo assalto al titolo con qualche speranza in più.
L'inizio fortunatamente è promettente in questo senso, con i Lakers che avranno anche avuto un calendario favorevole, contro attacchi non eccelsi, ma stanno mostrando una solidità difensiva sconosciuta in precedenza, fondamentale se si vuole evitare il ripetersi di una sconfitta con i Celtics, che lo stesso Jerry West definisce una esperienza particolarmente dolorosa e difficile da dimenticare.
Risultati
Martedì 28 ottobre: L.A. Lakers vs Portland Trail Blazers = 96 - 76 (W)
Mercoledì 29 ottobre: L.A. Lakers @ L.A. Clippers = 117 - 79 (W)
Sabato 1 novembre: L.A. Lakers @ Denver Nuggets = 104 - 97 (W)
Mercoledì 5 novembre: L.A. Lakers vs L.A. Clippers = 106 - 88 (W)
Che dire: Quattro partite, quattro vittorie nette, seconda miglior difesa della lega per punti subiti, terzo attacco per punti segnati, miglior differenza fra punti fatti e subiti. Tiri divisi abbastanza equamente, Kobe per la prima volta da anni fuori dai primi cinque realizzatori sia per punti segnati che, dato interessante, per tiri tentati.
Certo, i Clippers in questo inizio di stagione non hanno incantato, i Nuggets sembravano pochissimo convinti, ed infatti hanno subito modificato la rosa con uno scambio importante, i Blazers hanno grandi qualità ma sembrano ancora troppo inesperti e, soprattutto, sembrano essere partiti lentamente.
Un calendario agevole non è però di certo una colpa, i gialloviola ne hanno preso atto e l'hanno sfruttato nel modo migliore possibile.
La squadra
Poco da aggiungere a quanto già detto, due aspetti però vanno rimarcati.
Il primo riguarda quello che lo scorso anno è forse stato il miglior pregio dei Lakers dello scorso anno, una ottima circolazione di palla. Quest'anno, in partenza, le cose sono forse ancora migliorate, con tutti i giocatori coinvolti, palla sotto con frequenza, tiratori sollecitati, Kobe che trova penetrazioni logiche.
A volte c'è una triangolo ben eseguita, con ottime spaziature offensive, a volte un gioco in velocità per ottenere un tiro rapido e poco contrastato, comunque sia la circolazione di palla è fluida e piacevole, cosa abbastanza rara in una NBA odierna fatta di isolamenti e giochi a due. Vedremo cosa avverrà contro difese più preparate, sono alle porte le sfide con i Rockets, i Pistons e gli Hornets dove l'attacco gialloviola avrà un compito più complesso, ma lo svolgimento della passata stagione porta a ritenere che ormai la fluida manovra architettata da coach Zen sia pronta per qualsiasi sfida.
La difesa invece è profondamente diversa, più solida, più efficace, più articolata. Si sfruttano meglio le qualità dei giocatori, si cercano di nasconderne i limiti, in parole povere i Lakers stanno difendendo come una vera squadra. Questo è un aspetto fondamentale, il principale difetto dello scorso anno, un difetto che Phil Jackson sta cercando di risolvere. Fino ad oggi anche i giocatori che lo scorso anno erano più distratti nella propria metacampo, Radmanovic e Vujacic, stanno positivamente sorprendendo, dimostrando, fino ad ora, di essere insospettabilmente pronti a svolgere un ruolo importante in una squadra che voglia vincere. Le prove superate non erano difficilissime, ma l'atteggiamento è positivo e si vedono gli indizi di un ottimo lavoro svolto in fase di preparazione.
Le controprove arriveranno presto, con partite impegnative come quelle che aspettano i Lakers prima della fine della prossima settimana, contro i Rockets, gli Hornets, i Pistons.
I singoli
Ovviamente è presto per stilare dei giudizi precisi, ma non è presto per una prima valutazione.
Il capitano della barca è ovviamente sempre lui, Kobe Bryant, che sta attaccando senza strafare, sta facendo circolar palla, si sta impegnando in difesa. La buona stagione vissuta e l'oro olimpico che luccica al suo collo sembrano averlo molto rasserenato, Kobe sembra perfettamente calato in questa squadra e soddisfatto della situazione attuale.
I tiratori europei, Vujacic e Radmanovic, stanno beneficiando di palloni serviti con i tempi giusti e stanno avendo tiri poco contrastati, ma dal canto loro stanno sfruttando bene questa situazione e si stanno impegnando in difesa.
Fisher non ha certo bisogno di prove, il suo lo fa sempre quando è in una condizione accettabile, ma finora sta tenendo bene in difesa anche contro quegli avversari che lo scorso anno non teneva, le point guard veloci, atletiche e buone in penetrazione. Per informazione chiedere a Allen Iverson e Baron Davis. Demerito di avversari non al massimo, merito anche di quella famosa difesa di squadra di cui abbiamo parlato, ma comunque Derek sta facendo la sua parte. Sta per arrivare l'esame Chris Paul, lì vedremo se il problema è risolto totalmente o solo in parte.
Odom e Gasol hanno ripreso dove avevano lasciato, con ottime prove, loro andranno testati solamente nelle partite che conteranno davvero, dove a volte si sono nascosti. Ci sarà poi da vedere se Lamarvelous troverà finalmente continuità o se avrà ancora quei momenti di pausa che hanno in parte sporcato le sue stagioni gialloviola, ma l'inizio è incoraggiante per entrambi.
Ariza è sempre più presente e coinvolto anche in attacco, e la sua presenza è importante, perchè è l'unico giocatore della rosa che abbia le caratteristiche fisiche per provare ad opporsi ad ali piccole atletiche e buone in penetrazione, come Paul Pierce che nella finale dello scorso anno ha potuto maramaldeggiare senza avversari plausibili.
Vere delusioni finora non ci sono, se non un Luke Walton fuori dalle rotazioni e relegato a pochissimi minuti di garbage time, cosa molto preoccupante visto il contratto lungo e relativamente oneroso che ha firmato lo scorso anno, diciamo che ci si aspetta di più da Andrew Bynum e Jordan Farmar. Questa è la loro stagione, devono far vedere di che pasta sono fatti.
Bynum finora è stato relativamente timido, non ha incantato, con 6,7 rimbalzi ed 8 punti di media, ma qualche segnale positivo lo sta dando, e poi non va dimenticato che è reduce da un brutto infortunio. Da lui ci si aspetta la doppia cifra di media, che progredisca in difesa e nelle letture e che, possibilmente, stia alla larga dai piedoni di Lamar Odom.
Jordan Farmar deve dimostrare di poter essere l'erede di un Derek Fisher che non sta di sicuro diventando più giovane, più che un cambio serve che diventi col tempo un titolare credibile; le qualità ci potrebbero essere, ma dal suo ingresso in lega ad oggi i progressi sono stati in effetti troppo limitati.
Finora dai due giovani dobbiamo accontentarci di segnali positivi, l'ottima partenza e la buona chimica di squadra gli concederanno tempo di migliorare con calma, se però nei confronti di Bynum si può essere fiduciosi, visti i progressi dello scorso anno e l'ulteriore irrobustimento fisico, Farmar deve assolutamente iniziare la sua maturazione.