Rockets in cerca dell’anello

Artest è il nuovo acquisto che deve far fare il salto di qualità  ai Rockets

Dopo l'ennesima stagione chiusa con un record vincente (55-27), e il secondo record Nba per numero di vittorie consecutive, 22, i Rockets hanno mancato come sempre il salto decisivo, non riuscendo a superare il primo turno di playoff, perso contro Utah; la maledizione che segue McGrady, ovvero quella di vedere il #1 sempre eliminato al primo turno fin dai tempi di Orlando, ha continuato ad essere valida anche nella scorsa stagione, aumentando quindi, la pressione sul giocatore e sulla squadra.

Mosse di mercato

Per cercare di non far continuare questa serie di sconfitte ai playoff, dopo buone prestazioni nella stagione regolare, il Gm Morey, d'accordo con il coach Adelman, ha deciso di portare in Texas Ron Artest, in uno scambio con Sacramento, la cui contropartita era formata da Bobby Jackson e Donte Greene.

Un'altra mossa per cercare di dare maggiore esperienza di partite di playoff al suo roster, è stata quella di offrire un contratto a Brent Barry, ex Spurs, che verrà  chiamato a giocare minuti importanti, soprattutto quando il clima sarà  più caldo.

La grana infortuni

I Rockets sono una squadra da titolo, ma i loro due leader riusciranno a stare sani per l'intera stagione? È questo il quesito che accompagna Houston negli ultimi anni.

Ed è un quesito più che legittimo, visto che il roster messo insieme, non ha nulla da invidiare a quelli delle altre squadre Nba più quotate per la vittoria finale.

La presenza sotto canestro di Yao, che sembra dimagrito leggermente, e quindi più atletico e pronto per la stagione, e più “cattivo” in campo, come dimostrato nella partita contro Dallas in cui c'è stato un battibecco con Josh Howard, assicura un potenziale che nessun'altra squadra ha (Dwight Howard non tira da sei metri e non ha il 85% ai tiri liberi). Ma riuscirà  il cinese a stare in salute dopo il grave infortunio che ha dovuto patire la scorsa stagione e il veloce recupero richiesto per prendere parte alle Olimpiadi casalinghe?

Per proteggersi da questa eventualità , nel roster ci sono giocatori come Scola, Landry, Hayes e Dorsey, che nonostante non siano dei veri “centri”, possono farne le veci molto bene, come dimostrato la scorsa stagione in contumacia Yao.

L'altro grosso dubbio per Houston è Tracy McGrady, talento cristallino, che proprio di cristallo sembra essere stato fatto da Madre Natura. I problemi alle caviglie, alle ginocchia, alla schiena e alla spalla sinistra, l'hanno trasformato in una giocatore completamente diverso da quello visto anche solo 4-5 anni fa; l'esplosività  è stata pressoché dimezzata (chi non si ricorda la Re-mix fatta in un All-Star Game sulla testa di Nowitzki!), e con questa anche l'attitudine di The Big Sleep ad attaccare il ferro.

Le sue condizioni fisiche, ad ogni modo, lo costringeranno ai box sicuramente per qualche partita lungo tutta la stagione, e proprio per questo Adelman ha scelto di prendere anche Barry oltre ad Artest, per poter allungare la rotazione anche nel ruolo di guardia.

Le varie opzioni

Houston è la squadra con la panchina più lunga dell'intera Nba, nessun'altra squadra può contare sul numero di elementi validi a disposizione dell'ex coach si Sacramento.

Adelman può schierare quattro quintetti diversi, in base alle necessità  del momento della partita:
1 – Quintetto prettamente offensivo con due lunghi, formato da: Yao-Scola-Artest-McGrady-Alston, cinque giocatori capaci di far canestro e di crearsi un tiro autonomamente;
2 – Quintetto offensivo con un solo lungo, formato da: Yao (Scola o Landry per un quintetto più basso)-Artest-Barry-McGrady-Brooks (o Alston), con l'ex Sacramento che può giocare tranquillamente da power forward;
3 – Quintetto difensivo con due lunghi, formato da: Hayes, Landry, Battier, Artest, Barry, cinque grandi difensori, tutti con un quoziente intellettivo difensivo superiore alla media;
4 – Quintetto difensivo con un solo lungo: Hayes (o Landry), Artest, Battier, McGrady, Barry, con TMC che se decide di difendere può farsi sentire più di quello che si pensa.

Spot da migliorare e operazioni in divenire

L'unico punto in cui la squadra del Texas non è pienamente coperta, se così si può dire, è quello del ruolo di point guard di riserva, dietro a Alston, infatti, c'è il solo Brooks, che ha dimostrato già  l'anno scorso di meritare minuti nella Lega, ma di non essere di certo un playmaker capace di far girare la squadra; proprio per questo la dirigenza si sta guardando attorno alla ricerca di un giocatore con queste caratteristiche da poter aggiungere al roster.

Intanto alcuni rumors vedrebbero vicino l'accordo tra Houston e New Jersey per uno scambio finalizzato a portare in Texas Sean Williams, ala grande molto atletica, giocatore diverso da quelli già  presenti in squadra, e a portare a New York Luther Head, che sembra ormai fuori dai piani di Adelman.

Conclusione

I miglioramenti fatti da Houston in questa off season, quindi, li portano al livello dei Lakers, campioni della Western Conference la stagione scorsa, degli Hornets, che sembrano una delle squadre più accreditate alla vittoria finale, e dei Jazz, squadra collaudata, che negli ultimi anni ha raggiunto ottimi risultati. Le possibilità  di giocarsi una chance per la vittoria finale per i Rockets, quindi, sono abbastanza elevate, e la squadra è stata costruita anche per far fronte a eventuali infortuni.

Quest'anno o mai più per questi Rockets, se non dovessero arrivare a un risultato discreto (che probabilmente è più del passaggio del solo primo turno), qualcuno anche di molto importante salterà , Yao e McGrady i primi imputati.

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