Jeff Fisher guida i Titans nella miglior partenza di sempre.
Al giro di boa della regular season vediamo come sono le situazioni nelle varie division nell'American Conference.
Ad un primo sguardo generale si nota immediatamente come le corazzate che fino all'anno scorso dominavano ampiamente hanno subito un brusco ridimensionamento. Questo fenomeno ha fatto si che l'intera Conference subisse un calo generale ravvicinando il gap con la National, gap di un certo spessore che ha caratterizzato questi ultimi anni di NFL.
East
L'infortunio di Tom Brady è stata una dura tegola per i New England Patriots. Nonostante la cocente delusione sofferta a febbraio la franchigia di Boston si è presentata ai nastri di partenza con le qualità e l'esperienza per dominare una division abbordabile.
Con un innalzamento generale delle dirette rivali, invece, il compito per i Patriots sta risultando più ostico del previsto, ma i pluri campioni del mondo stanno lottando strenuamente per conquistare un posto nei playoffs.
Se la mancanza del proprio quarteback titolare è si causa di un indebolimento generale del reparto offensivo, questo, comunque, non perde tutto il suo appeal. D'altro canto l'arrivo di un nuovo quarterback di un certo spessore non è automaticamente sinonimo di rivoluzione offensiva. Così l'arrivo di Brett Favre ai Jets ha sicuramente portato tanto merchandising ma i risultati sono stati altalenanti passando dai sei TD pass contro i Cardinals ai 3 intercetti contro i deboli Chiefs.
New York rimane così una squadra che deve trovare ancora una propria identità e una certa continuità di risultato, ma che può dire la sua in un girone senza più un dominatore indiscusso
Buffalo sta subendo una preoccupante flessione in queste ultime settimane mentre, precedentemente, sembrava la franchigia più in forma della Division e la più accreditata a contendere la prima posizione con New England.
Se la difesa si assesta su medi livelli è stato Trent Edwards a impressionare positivamente ma la linea e calata visibilmente con conseguente ripercussione su tutto il reparto. Peccato che sia accaduto in concomitanza con rivali divisionali e questo, alla fine, potrebbe fare la differenza.
I Miami Dolphins, nonostante stiano disputando un campionato positivo che ben pochi avrebbero potuto sperare, non sembrano attrezzati per poter puntare a giocare anche in gennaio. Sembra, comunque, che il progetto di ricostruzione abbia finalmente preso la direzione desiderata e la squadra può sperare di diventare competitiva nel giro di un paio d'anni
La East rimane dunque aperta a molte soluzioni e solo chi riuscirà a risolvere i propri problemi avrà accesso alla post season, magari anche con una wild card.
North
I Pittsburgh Steelers sono attualmente al comando e sono i più accreditati a vincere la divison. La difesa si assesta tra le prime della Lega come spesso accade per questa franchigia mentre l'attacco soffre una linea molto traballante che costringe un ottimo Ben Roethlinsberger a subire parecchi colpi (con conseguenze per il fisico).
Chi devono temere di più sono i sorprendenti Baltimore Ravens. Sorprendenti pensando che stanno giocando forzatamente con un quarterback rookie. Joe Flacco commette evidenti e comprensibili errori di esperienza ma le qualità espresse tranquillizzano per la sua futuribilità . Ci si aggrappa quindi alla propria difesa che si assesta sugli stessi livelli di quella di Pittsburgh.
Assolutamente tagliati fuori dei disastrati Bengals con a referto 8 sconfitte su 9 partite mentre i Cleveland Browns, teoricamente, potrebbero dire ancora qualcosa.
Dopo essere stati una lieta novella nella passata stagione arrivando a giocarsi una wild cards all'ultima giornata, sono ripiombati nella mediocrità che li ha contraddistinti negli ultimi tempi.
Sicuramente l'involuzione di Derek Anderson è un fattore ma non può essere il solo motivo. Qualcuno ha predetto l'odierna situazione considerando l'espuat del 2007 solo un fuoco di paglia. A Cleveland, ad ogni modo, rimane il malcontento e i tifosi chiamano a gran voce il nome di Brady Quinn e Romeo Cranell sembra voler accontentare queste voci da domenica prossima. La sensazione è quella che per l'head coach sia scaduto il tempo a disposizione ed è presumibile aspettarsi un cambio di allenatore nella prossima off season.
Nonostante il loro attuale record (3-4) non li tagli fuori dai giochi, la situazione non gli permette di giocare con tranquillità , lasciando ai soli Ravens il compito di contrastare gli Steelers o, per lo meno, di lottare per una wild card.
South
Division abbastanza rivoluzionata con il solo punto fermo all'ultimo spot: gli Houston Texans. Ma la squadra è in crescendo e viste le difficoltà di Indianapolis Colts e Jacksonville Jaguars non è detto che non possano sorprendere.
Infatti le due squadre che dovevano dare battaglia nella division si ritrovano in difficoltà . Il clamore va ai Colts con la crisi del suo attacco, marchio di fabbrica della franchigia, e una difesa che continua ad avere seri problemi contro le corse (altro marchio di fabbrica). Payton Manning non sembra in grado di mettere le pezze dove necessario e il fatto di non aver potuto seguire la preparazione estiva come di consueto contribuisce.
I Jaguars involvono a livello difensivo, reparto che ha permesso alla squadra di puntare alto in questi anni. Involuzione anche del running game con Fred Taylor che comincia a sentire il peso degli anni e Maurice Jones-Drew che sta dimostrando di non essere in grado di sopportare in solitario il peso delle corse.
Per fortuna il gioco aereo ha subito un netto miglioramento con David Garrard che si mantiene su un buon livello, facendo della precisione e dell'accuratezza la sua arma vincente. In oltre spicca un Matt Jones come ricevitore primario a dispetto delle scarse prestazioni degli anni scorsi che avevano fatto cadere il suo credito.
Vista l'esperienza accumulata, insieme ai Colts, possono lottare per conquistare un wild card considerando i Texans non ancora (per poco) pronti alla post season e i Tennessee Titans probabili vincitori della division.
La franchigia di Nashville strabilia tutti essendo, attualmente, ancora imbattuta della Lega. Con la miglior partenza di sempre ha colto impreparati tutti gli analisti e solo un crollo verticale potrebbe impedirle di conquistare il titolo divisionale.
Il merito va soprattutto ad una difesa davvero forte che concede pochissimi punti, difficilmente penetrabile sulle corse e ottimamente coperta sul profondo. L'attacco soffre ma ha la capacità (che mancava l'anno scorso) di capitalizzare i turn over procurati dalla difesa migliorando sensibilmente le realizzazioni nella red zone grazie ad un efficace gioco di corse.
West
Vista la qualità espressa fin qui molto probabilmente dalla West Division uscirà una sola squadra.
I Chargers dovevano dominare con i Broncos a insidiarne il primato. Invece San Diego sta soffrendo incredibilmente in difesa con l'assenza di Shawne Merriman che pesa più del dovuto, in particolare le secondarie che si assestano all'ultimo posto della Lega.
A livello offensivo un ottimo Philip Rivers ha sopperito ad un inizio spento di LaDainian Tomlinson e il gioco aereo è stato il traino della squadra. Ora Tomlinson sembra stia recuperando dal problema all'alluce che lo ha penalizzato e visto l'andamento della stagione segnare tanto è importante per non lasciare troppo peso al reparto difensivo.
Benché il record di 3-5 per i Chargers non sia incoraggiante il crollo di Denver può favorire i californiani. Finché l'attacco, e Jay Cuttler, hanno retto i Bronos hanno vissuto momenti felici ma le tre sconfitte consecutive da cui sono reduci hanno ridimensionato enormemente le loro aspettative.
La difesa non è presente concedendo tanti punti e tante yards agli avversari e difficilmente è possibile aspettarsi una stagione positiva con queste prestazioni.
La fortuna per queste due squadre vuole che Kansas City e Oakland non possano rappresentare un pericolo. Le due franchigie, infatti, sono relegate nei bassifondi della classifica. Entrambe sono dense di problemi sia in attacco che in difesa e prima di poter diventare competitive dovrà passare ancora qualche anno.