Indiana pronta a ripartire

Danny Granger è chiamato ad essere il leader di questi nuovi Pacers

I Pacers sono pronti a ripartire. Hanno cambiato molto a livello di roster e di mentalità , non hanno obblighi o obiettivi precisi, i Pacers affrontano questa stagione con una sorta di spensieratezza, con un gruppo giovane in cui ogni sera potrà  emergere un giocatore diverso. Proprio per questo potrebbe essere per loro una stagione sopra le aspettative, ma anche al di sotto se le cose dovessero andar male.

Dopo sette stagioni il training camp è cominciato senza Jermaine O'Neal, anche se negli ultimissimi anni la sua presenza nella preparazione è sempre stata col contagocce. Seppur figuri ancora a roster sul solito armadietto della Conseco Fieldhouse è scomparsa anche la targhetta con scritto "Jamaal Tinsley", ma questo per coach O'Brien non è e non sarà  una forma di distrazione fino a quando non si deciderà  il futuro del giocatore. “Non vedo dove possa essere la distrazione” – ha detto – “Sono interessato solamente ai giocatori con la nostra uniforme“.

Molti ragazzi hanno lavorato duramente durante l'estate per farsi trovare più in forma possibile in questo inizio di stagione. “Questi ragazzi hanno sacrificato la loro estate per essere nelle condizioni di giocare il basket che vogliamo praticare. Penso che quest'anno c'è una grande attitudine“. Le parole del coach.

Neanche a dirlo, fin dal primo giorno di training camp il coach ha focalizzato il suo lavoro sulla difesa che l'anno scorso è stata una delle peggiori (se non la peggiore) di tutta la lega. Non a caso le acquisizioni estive riguardano giocatori che possano essere determinanti nella fase difensiva, partendo già  dai due rookie Roy Hibbert e Brandon Rush, entrambi protagonisti di una buona Pre-Season.

Rush ha giocato in media 28 minuti tirando con un ottimo 43% nel tiro da 3 punti e mantenendo 10.1 punti e 3.6 rimbalzi, mentre Hibbert in quasi 19 minuti ha mantenuto 9.3 punti e 6 rimbalzi risultando anche il miglior stoppatore della squadra, a quota 15 palloni rispediti al mittente.

Hanno giocato per la squadra” – ha affermato O'Brien – “Per me, i nostri rookie riusciranno a conquistarsi un posto nella rotazione senza dubbio. Brandon, in particolare, può essere un ragazzo che avrà  ottimo impatto in squadra in entrambe le fasi del gioco. Sono grandi lavoratori che stanno migliorando nelle cose che gli chiedo“.

Se per Rush non si nutrivano grandi dubbi sulla sua veloce adattabilità  nel mondo NBA, per Hibbert invece qualche difficoltà  si poteva prevedere, invece il suo è stato un training camp in cui ha stupito tutti e si spera anche le 16 franchigie che hanno scelto prima dei Pacers nello scorso draft.

Come ogni lungo di peso bisogna cercare di essere una presenza in mezzo” – ha dichiarato Hibbert – “Dovrò fare la mia parte ed essere padrone del pitturato e fare in modo di bloccare le penetrazioni, sono qui per aiutare questa squadra il più possibile“.

La Pre-Season in generale è stata positiva per Indiana, conclusa con 4 vittorie e altrettante sconfitte. Da un inizio terribile contro gli Hornets dove la squadra di O'Brien perdeva con uno scarto di 34 punti (una gara da "work in progress" come dichiarava Hibbert alla fine) i Pacers hanno chiuso in bellezza andando ad espugnare il parquet di Dallas dell'ex Rick Carlisle per 91-114.

Nel mezzo delle sfide impegnative, un'altra con i Mavericks (vittoria casalinga) e in casa degli Spurs dove si concedevano troppi tiri da 3 punti agli avversari. Una vittoria con Chicago e Memphis concludevano il tour.

Non sono mancati gli infortuni. Travis Diener non ha giocato nemmeno una partita, mentre Mike Dunleavy per un problema al ginocchio si è limitato ad appena 12 minuti nella partita (fra le altre cose in quel quarto il gioco dei Pacers ne ha beneficiato) contro i Grizzlies e non ci sarà  per il debutto stagionale. Qualche problema anche per Murphy che ha salto la prima parte della preparazione, idem per Nesterovic, Foster e Graham alle prese con gli acciacchi di inizio stagione.

Le condizioni di Dunleavy (che in estate ha avuto il tempo di sposarsi ma anche quello di allenarsi individualmente) saranno determinanti per il gioco dei Pacers, ormai i quattro anni e mezzo passati a Golden State se li è lasciati alle spalle e la grandiosa stagione dell'anno scorso gli ha tolto diverse pesanti etichette che aveva cucito addosso.

Dunleavy però vuole sempre migliorarsi. “Se posso fare meglio nella mia sesta stagione posso ancora fare meglio nella settima” – ha affermato – “Credo di poter giocare in diversi sistemi di gioco, ma penso che andare via da Golden State mi abbia aiutato molto“. O'Brien lo considera insostituibile. “Michael è un vero giocatore di basket” – ha detto O'Brien – “Giocare a basket vuol dire muoversi, passare, palleggiare, essere un playmaker“.

L'assenza forzata di Dunleavy ha lanciato nello starting five della Pre-Season e sicuramente lancerà  per le prime partite di regular season in posizione di shooting guard Marquis Daniels. Fiducia fino ad ora ripagata alla grande, collezionando quasi 12 punti a partita e 5 rimbalzi nelle sei gare giocate. "Mi sento come chiunque abbia l'opportunità  di mettersi in mostra" – ha precisato Daniels – "Posso portare buoni minuti alla causa, segnando, prendendo rimbalzi e difendendo".

Come abbiamo detto prima in questa squadra tutti potranno emergere, ogni partita potrebbe avere un eroe diverso ma se proprio dobbiamo sceglierne uno diciamo senza dubbio Danny Granger, per cui si parla di un rinnovo contrattuale imminente di 5 anni.

Non è stata una pre-season esaltante per Granger, soprattutto al tiro (appena il 28% dal campo) dove non ha trovato continuità , ma la cosa non lo preoccupa più di tanto. “Solitamente il mio inizio di preseason è sempre stato in sordina e inoltre il mio gomito mi sta condizionando“. Parole di Granger confermate dai fatti, infatti nella scorsa stagione aveva collezionato un 14-45 al tiro nelle prime quattro uscite.

La nuova accoppiata in point ha impressionato in modo positivo. Sia Ford che Jack hanno ben condotto l'attacco e la difesa, singolarmente ma in diverse situazione anche insieme. “Pensavo che la cosa pià  importante che dovessimo modificare fosse il settore delle point guard perchè la storia di Jamaal Tinsley è piena di infortuni, Andre Owens non ha lavorato benissimo e alla fine dell'anno avevamo dei problemi, di certo non una buona situazione. Penso che T.J. e Jarrett hanno entrambi le qualità  per giocare come starter” – ha dichiarato O'Brien – “Possono giocare i minuti importanti e Jarrett ci porta tanta energia, non solo per la point guard ma anche come gurdia“.

Sarà  un duello, ma potrà  essere anche un duetto. “Possiamo essere uno dei migliori tandem della lega” – ha detto Ford sull'accoppiata con Jack – “Nei posti dove sono stato, nessuna era la point guard dominante, a Milwaukee con Mo Williams e a Toronto con Jose Calderon, sono sicuro che qui non sarà  diverso“.

Finalmente in questa stagione si può dire che pare esserci una certa stabilità  in point, con la difesa e il tiro di Jack in aggiunta alla rapidità  di Ford. “T.J. è un dei giocatori più veloci della lega” – ha detto Jack – “Io posso accellerare la manovra come lui e penso anche di poter colpire la difesa con il mio tiro“.

Una squadra piena di “coppie”, in point con Jack-Ford, tra i rookie con Rush-Hibbert e in generale con l'accoppiata Dunleavy-Granger asse portante della squadra. Ma sottocanestro? Dopo la cessione di O'Neal molti hanno mugugnato sul contributo dei lunghi soprattutto a livello di punti, ma i Pacers hanno tanta fiducia in Troy Murphy che, parole di Bird, giocherà  la sua migliore stagione in carriera.

La nostra power forward è Troy Murphy” – ha precisato O'Brien – “Lui può probabilmente fare meglio in post basso di quanto l'ho utilizzato io, sono felice di averlo come nostra ala forte. Per giocare nel modo in cui io intendo questo ruolo ci vuole un giocatore che sappia tirare da 3 punti, se sa anche punire da sotto è grandioso“.

Foster e Nesterovic (altro dualismo) con quest'ultimo più avanti sembra, si giocheranno il posto come pivot titolare, ma per O'Brien non sempre lo starting five è sinonimo di miglior quintetto base. “Non conta necessariamente chi comincia la gara, ma chi è in campo alla fine“, ha detto O'Brien.

Nel frattempo è arrivata un'altra trade. E' andato via il tanto discusso Shawne Williams destinazione Dallas dove ritroverà  il coach che lo ebbe al primo anno ai Pacers, ovvero Carlisle e sono arrivate due future seconde scelte e Eddie Jones, che però dopo pochi giorni è stato lasciato libero.

Williams (6.7 punti a partita nelle due stagioni in gialloblu) paga delle situazioni fuori dal campo che hanno pian piano sgretolato il rapporto con Bird, tanto che quest'ultimo tempo fa aveva dichiarato che Williams era legato ai Pacers da un semplice "thin ice". “A malincuore ho ceduto Williams per via del talento, ma quando c'è stata questa possibilità  abbiamo sentito che potevamo prendere un paio di seconde scelte e qualche soldo per l'anno prossimo“. Le parole di Bird.

E' stata una buona trade per tutti perchè entrambe le parti hanno ottenuto quello che volevano” – ha detto l'agente Williams, Happy Walters – “Shawne amava giocare nei Pacers, ma lui sapeva che la trade sarebbe stata la migliore cosa per lui“.

A distanza di due anni dal draft 2006 che doveva essere quello della riscossa per Indiana, ci si ritrova con niente nella mani. Pieni di entusiasmo con James White (tagliato prima dell'inizio di quella imminente stagione) e Williams i Pacers possono mangiarsi le mani per non aver puntato su giocatori che poteva selezionare in quanto ancora liberi. Qualche nome? Rajon Rondo, Marcus Williams, Kyle Lowry, Paul Millsap e Leon Powe.

La dura legge dei tagli di fine training camp è stata crudele con Josh Davis e Austin Croshere. Quest'ultimo a detta di tutti aveva impressionato per le sue condizioni e le sue qualità  principali (il tiro da 3 fondamentalmente) che si adattavano abbastanza bene con la power forward modello di O'Brien.

Dopo 9 anni di Pacers Croshere (c'era anche lui nelle finals del 2000) si aspettava di rimanere ancora a roster per chiudere la carriera e non a caso deciderà  di rimanere lo stesso ad Indianapolis con la sua famiglia, appendendo definitivamente le scarpe al chiodo.

Anche Davis si è allenato seriamente in questo mese. “Hanno fatto una grande lavoro per noi” – ha detto coach O'Brien – “Sono entrambi dei ragazzi che potevano ampiamente giocare nella nostra squadra, ma abbiamo delle restrizioni“. Il GM David Morway ha invece fatto sapere chiaramente che tutti e due possono ambire a trovare posto in qualsiasi altra squadra.

Restano quindi a roster Maceo Baston e Josh McRoberts, anche se il loro spazio in campo non dovrebbe essere tantissimo, come testimoniano le gare di pre-season.

Riparte la stagione con il motto "Ignite the Passion, Restore the Pride". Sperando in bene.

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