Kevin Martin è una delle poche note liete dei Kings…
E' dura la vita se nella tua conference pullulano strani individui, alti e grossi, alla Tim Duncan, Amare Stoudamire, Andrew Bynum, sua maestà Shaquille O'Neal, e tu devi arrangiarti con Brad Miller, Mikki Moore e Kenny Thomas. Sempre loro.
Artest ha portato "le sue cose" nel Texas. Di quel Bibby che, nella primavera del 2002 tenne sulle dita di una mano l'intera Arco Arena, non si parla più. Salmons, Udrih e Kevin Martin devono dimostrare affidabilità , al di là del sorprendente rendimento dell'ultimo anno. Se non accade un miracolo la lista delle squadre più attrezzate dei bianco contiene almeno nove nomi.
CONFERENCE: Western
DIVISION: Pacific
ARRIVI: Bobby Brown (Alba Berlino), Bobby Jackson (New Orleans / Houston)
PARTENZE: Ron Artest (Houston Rockets)
ROOKIES: Bobby Brown (Cal State – Fullerton), Jason Thompson (12th from Rider)
Probabile quintetto base:
Playmaker: Beno Udrih
Guardia: Kevin Martin
Ala piccola: Francisco Garsia
Ala Grande: Mikki Moore
Centro: Brad Miller
ROSTER
Guardie: Beno Udrih, John Salmons, Bobby Jackson, Kevin Martin, Quincy Douby, Bobby Brown.
Ali: Francisco Garcia, Mikki Moore, Noel Felix, Kenny Thomas, Jason Thompson, Donte Green, Bobby Jones, Shareef Abdur Rahim.
Centri: Spencer Howes, Shelden Williams, Brad Miller.
Head Coach: Reggie Theus (Nevada Las Vegas)
COMMENTO
John Salmons è reduce dalla miglior annata della sua carriera. Francisco Garcia è cresciuto nel suo minutaggio esteso a più di 26 minuti a partita.
Beno Udrih, con i fatti, ha spiegato a R.C. Buford e Greg Popovich perché hanno sbagliato ad accontentarsi di Jacques Vaughn. E poi c'è Kevin Martin, l'ultimo regalo di Pete Carril alla franchigia, che assicura almeno 20 punti con il 40% da tre ad ogni recita.
La domanda è: possono questi quattro giocatori migliorare ancora? Dalla risposta passa il destino di Sacramento in questa stagione.
Difficile infatti che il miglioramento possa arrivare dal reparto lunghi.
Lakers, San Antonio, Phoenix, Dallas, New Orleans e Houston sono fuori portata. Utah ha due giocatori fatti e finiti, stelle non a caso selezionate per l'ultimo Team USA. Portland aggiunge Greg Oden all'agglomerato di simpatiche canaglie dell'anno scorso.
Di fatto questo dovrebbe chiudere il discorso playoffs. A meno che Reggie Theus non trovi il modo per far rendere i suoi esterni al di là delle loro legittime possibilità . Specie sul fronte difensivo.
Senza contare che all'appello mancherà quella fisicità disordinata di Ron Artest, spesso fuori sincrono, ma comunque fondamentale in una squadra in cui l'unico "duro" è Brad Miller.
Dei fasti di un tempo rimane solo Bobby Jackson, più vecchio e con un ruolo notevolmente ridimensionato. Com'è ovvio e giusto.
"Bisogna crederci" risponderebbero in coro gli esterni dei Kings. "T-R-U-S-T" è l'acronimo americano per Team, Respect, Urgency, Sacrifice e Thoughness. Tutte parole che ci ricordano quanto sarà dura la battaglia di Sacramento, alla ricerca d'un raggio di sole.