Il Barone riporterà i Clippers ai playoff?
Se sei una squadra di Los Angeles, anche se meno importante e con minore tradizione dell'altra presente, e non raggiungi degli obiettivi decenti da tanti, troppi anni, quale può essere l'unica cosa che i tifosi vogliono? Ovviamente rivedere la loro franchigia almeno ai playoff!
Ecco che quindi, dopo l'ennesima stagione fallimentare, i Clippers hanno scelto la via del rinnovamento: dentro il "Barone" Baron Davis in cabina di regia, che va a occupare una posizione in cui i Clips erano molto deboli, dopo la partenza di Cassell e l'infortunio di Livingston, dentro anche Jason Williams e Ricky Davis da Miami, che dovranno fornire energia e esperienza dalla panchina.
L'altro arrivo di lusso a Los Angeles è stato Marcus Camby da Denver, lungo che nelle ultime stagioni si è meritato il premio di miglior difensore della Lega, sfruttando la sua grande abilità a rimbalzo e per stoppare.
Gli arrivi di questi giocatori, però, ha portato all'ovvia partenza di altri: uno su tutti quell'Elton Brand, che aveva convinto Davis a trasferirsi a Los Angeles per giocare insieme, e che invece, poi, ha preferito l'offerta molto ricca dei Sixers; l'altro partente di lusso è stato Maggette, vero pupillo del proprietario Sterling, che per una volta ha seguito i consigli del suo allenatore, lasciandolo partire, liberando di conseguenza spazio salariale per acquisire gli altri giocatori che allungano di molto la panchina, e lo stesso discorso vale anche per Livingston, giocatore su cui i Clippers hanno creduto per molto tempo, ma che gli infortuni non hanno permesso di vedere all'opera per un periodo continuativo.
Conference: Western Conference
Division: Pacific
Arrivi: Marcus Camby (Denver Nuggets), Baron Davis (Golden State Warriors), Ricky Davis (Miami Heat), Jason Hart (Utah Jazz), Steve Novak (Houston Rockets), Brian Skinner (Phoenix Suns)
Partenze: Elton Brand (Philadelphia Sixers), Corey Maggette (Golden State Warriors), Dan Dickau (Golden State Warriors), Shaun Livingston (Free agent), Brevin Knight (Utah Jazz), Josh Powell (Los Angeles Lakers), James Singleton (Dallas Mavericks), Smush Parker (Free Agent), Quinton Ross (Free Agent), Nick Fazekas (Free Agent)
Scelte al draft: Eric Gordon (Indiana), DeAndre Jordan (Texas A&M), Mike Taylor (Iowa State)
Probabile quintetto base
Playmaker: Baron Davis
Shooting Guard: Cuttino Mobley
Small Forward: Al Thornton
Power Forward: Marcus Camby
Center: Chris Kaman
ROSTER
Guardie: Baron Davis; Cuttino Mobley; Eric Gordon; Jason Hart; Mike Taylor
Ali: Al Thornton; Tim Thomas; Ricky Davis; Steve Novak; DeAndre Jordan
Centri: Chris Kaman, Marcus Camby, Brian Skinner; Paul Davis
HEAD COACH: Mike Dunleavy Sr.
Commento
Baron Davis ha mostrato negli ultimi anni a Golden State di essere maturato moltissimo come giocatore, mettendosi anche a servizio della squadra e non solo di sé stesso, questo non gli ha comunque fatto perdere la sua capacità di segnare, come evidenziano i 21.8 punti, ma il dato che fa più brillare gli occhi al suo nuovo allenatore, è senz'altro il numero di assist serviti dal Barone nelle ultime tre stagioni, ovvero 8.2 di media. Se Davis deciderà di impegnarsi più sul campo che fuori (diciamo che a Hollywood non si trova male), allora i Clippers hanno trovato il play che gli mancava da tantissimo tempo.
Ricky Davis, dopo non aver trovato spazio e dimora fissa a Boston, Cleveland, Minnesota e Miami, deve riuscire a diventare più costante; se così fosse, i Clippers avrebbero un bel potenziale offensivo, visto che Ricky non ha mai avuto grandi problemi a segnare, e poterlo utilizzare sia come ala piccola sia come guardia, è una bella opzione.
La scelta al draft è andata verso Eric Gordon (settima scelta), combo-guard da Indiana che potrà essere utilizzato sia nel ruolo di playmaker sia in quello di guardia, visto che la sua stazza e la sua presenza fisica va a contrapporsi alla sua altezza non troppo elevata; Gordon negli anni a Indiana ha mostrato di avere personalità e carattere che gli hanno permesso di tenere testa a avversari anche più alti di lui, ma il salto in Nba lo costringerà a migliorare in alcuni aspetti del suo gioco, per potersi adattare al ruolo che Dunleavy riterrà più opportuno per lui.
Dopo la partenza di Maggette per Golden State, Al Thornton avrà il campo libero nel ruolo di ala piccola, e dopo il finale di stagione esaltante del giocatore (nonostante la squadra giocasse senza più alcuno stimolo), la mossa della dirigenza di lasciar partire Maggette per puntare su di lui, sembra tutt'altro che sbagliata. Scelto al numero 14 del draft 2007, Dunleavy gli ha fatto assaggiare il campo poco per volta (anche per la presenza ingombrante dell'ex Blue Devils), ma da gennaio in poi, Thornton ha iniziato a mettere insieme numeri interessanti e continuativi: potrebbe rivelarsi una sorpresa anche quest'anno.
La panchina poi viene riempita da Tim Thomas, ormai agli ultimi anni della sua carriera, ma ancora capace di dare un buon impatto, da Steve Novak, tiratore di due metri proveniente da Houston che sarà utilizzato da specialista, da Brian Skinner, appena arrivato dai Suns, che sarà il cambio di uno dei due lunghi, e da DeAndre Jordan, un ala grande molto atletico ma ancora grezzo, che i Clippers sperano di poter formare, scelto alla numero 35,
Eccoci arrivati al punto critico per i Clippers, ovvero: riusciranno Kaman e il nuovo acquisto Camby, a giocare insieme, senza pestarsi troppo i piedi? Il neo tedesco Kaman, la scorsa stagione si è finalmente meritato gli 8.6 milioni di $ che percepiva (quest'anno saranno 9.5 milioni), ma l'ha fatto senza avere grande pressione addosso, visto che LA non aveva altri lunghi con cui poterlo sostituire se le prestazioni non fossero state all'altezza, e con Brand ai box, il che equivaleva a molti palloni giocabili in più nelle sue mani, come dimostrano i 15.7 punti con 12.5 tiri di media (e anche 12.7 rimbalzi e 2.8 stoppate).
The Camby Man, invece, ha fornito un'altra stagione da 9.1 punti, 13.1 rimbalzi e 3.6 stoppate (è la 4° consecutiva), numeri che negli anni scorsi gli erano valsi il premio di Miglior Difensore dell'Anno (anche se la difesa vera e propria vale ben poco per vincere il premio). Ai Nuggets, dove il sistema difensivo era pessimo, e dove nessuno si dava troppo da fare nella propria metà campo, le stoppate e le giocate d'intensità di Camby risaltavano parecchio, e ora Dunleavy si aspetta la stessa cosa anche in questa stagione, visto che le guardie dei Clippers non sono dei veri e propri mastini in difesa.
Il quesito posto prima, quindi, circa la possibile compresenza dei due lunghi rimane; non si capisce molto, infatti, la scelta presa dai Clippers di formare una coppia di centri (anche se entrambi sono capaci di giocare più lontano da canestro), quando tutte o quasi le squadre Nba, cercano di formare coppie con almeno uno dei due lunghi con caratteristiche più perimetrali.
Di certo ora Los Angeles si ritrova una bella potenza vicino a canestro, e una gran quantità di rimbalzi e stoppate; magari alla fine della stagione avranno ragione loro, per ora, però, i dubbi permangono, anche visto quanto dovranno pagare la coppia di lunghi (17.5 milioni di dollari per quest'anno).
I playoff quindi sono alla portata dei Clippers, la squadra è stata costruita per questo obiettivo, e l'acquisto di giocatori carismatici e di una certa età (quindi vogliosi di arrivare più avanti possibile) come Davis e Camby, guarda proprio verso questa direzione.
Ovviamente tutto dipenderà da come i giocatori reagiranno alle direttive di coach Dunleavy, che finora ha mostrato più volte di non riuscire a gestire un gruppo con giocatori molto importanti, e dalla sintonia che riusciranno ad avere Camby e Kaman vicino a canestro.