Portland TrailBlazers: Preview

Rudy: sarà  l'ultimo arrivato l'asso nella manica di McMillan?

Il progetto è nato un paio d'anni fa, la costruzione di una squadra in grado di vincere il titolo, possibilmente anche più d'uno.

Per farlo hanno dovuto resettare e ripartire dai giovani, operazione in cui Kevin Pritchard, il general manager, ed i suoi collaboratori si sono dimostrati eccezionali. Ora a Portland c'è un gruppo giovane, di talento e con un'esperienza nella Lega già  significativa.

Fin qui contava solo vedere crescere i giocatori, individualmente e come squadra, ma dopo la scorsa stagione tutti si sono accorti che i Blazers sono ormai pronti per competere ad alto livello. Non ci si può più nascondere.

Il traguardo per la prossima stagione coincide con la partecipazione ai playoff e, come ha ribadito più volte coach McMillan, fallire la qualificazione sarebbe deludente.

Conference: Western
Division: NorthWest

Arrivi: Ike Diogu (IND)
Partenze: James Jones (MIA), Jarrett Jack (IND), Josh McRoberts (IND) Darius Miles (buyout).

Rookie: Greg Oden (Ohio State) Jerryd Bayless (Arizona) Rudy Fernandez (J. Badalona, Spagna) Nicolas Batum (Le Mans, Francia)

Probabile quintetto:
Playmaker: Steve Blake
Guardia: Brandon Roy
Ala piccola: Martell Webster
Ala grande: LaMarcus Aldridge
Centro: Greg Oden

ROSTER
guardie
: Steve Blake, Sergio Rodriguez, Jerryd Bayless, Brandon Roy, Rudy Fernandez, Martell Webster
ali: Nicolas Batum, Travis Outlaw, Channing Frye, LaMarcus Aldridge, Ike Diogu
centri: Greg Oden, Joel Przybilla, Raef LaFrentz

head coach: Nate McMillan

COMMENTO

The Next Great Big Man è uno dei tanti modi con cui la stampa americana designa Greg Oden, o se preferite la definizione di chi in Oregon ha vinto un titolo da dominatore del pitturato, di giocatori destinati a dominare come Greg ne passa uno ogni decennio.

Il parallelo Bill Walton – Greg Oden continua anche alla voce Blazermania. Ricorderete l'euforia con cui venne accolto il centro ex Ohio State dai tifosi e dalla gente dell'Oregon. Tuttavia non durò molto. La notizia dell'operazione e della lunga riabilitazione che avrebbe fatto perdere a Oden tutto l'anno affievolì notevolmente le speranze di Portland di un immediato ritorno nell'élite del basket americano.

La scorsa regular season non doveva essere altro che un ulteriore anno di crescita, di sviluppo. Di passaggio, dal punto di vista del tifoso.

Se non ricordo male, l'incremento medio di successi di una franchigia nella stagione successiva alla pesca del numero uno del draft recita la cifra 11. I Blazers SENZA Oden sono riusciti a vincere nove gare più della stagione precedente e sono rimasti in lizza per i playoff fino all'AllStar break.

Questo dato è già  sufficiente a spiegare:
– il numero più che raddoppiato di passaggi televisivi nazionali;
– il successo di vendita dei season tickets nonostante un leggero aumento dei prezzi (specie per le cosidette luxury suite)
– le oltre 11.000 persone che hanno affollato il Rose Garden per il Fan Day, occasione per assistere alla partitella in famiglia con cui la franchigia ha festeggiato la nuova stagione.

Quegli undicimila erano tutti lì per avere un primo assaggio di cosa possa significare aggiungere al gruppo delle 41 vittorie della scorsa regular season giocatori del calibro di Oden, Fernandez e Bayless.

McMillan, che si autodefinisce un coach defense-oriented, già  si sfrega le mani all'idea di poter mettere in campo un settepiedi potente e agile come Oden. La sua sola presenza dovrebbe garantire una maggiore intimidazione, una migliore copertura dei tabelloni e costringere gli avversari a qualche parabola inconsueta. Greg ha lavorato molto sul tiro che, dicono, è molto migliorato fronte a canestro ed ha un range più interessante di quanto fosse ai tempi del college. Ma è in difesa che Oden sarà  da subito un fattore consistente.

La difesa è la priorità  del Training Camp di ottobre. Il fondamentale è stato uno dei punti deboli della passata stagione, con i Blazers che comparivano nei pressi degli ultimi posti per punti concessi, rimbalzi, recuperi. McMillan sta lavorando molto sul concetto di difesa di squadra – posizione, rotazioni difensive, aiuti – convinto che a roster ci siano diversi giocatori che individualmente sono validi difensori.

Tra questi figura anche Jerryd Bayless, la combo guard arrivata (via trade) dall'ultimo draft. Jerryd è fresco della bella figura fatta alla Summer League di Las Vegas, dov'è stato eletto MVP della manifestazione. Il ragazzo, che di certo non manca di fiducia nei propri mezzi, ha chiuso la SL con 29,8 punti di media, dimostrandosi instancabile ed implacabile nell'attaccare il canestro (e nel guadagnare tiri liberi). Grande pentratore, discontinuo tiratore da fuori, ma soprattutto difensore asfissiante. Questo è quello che ha più impressionato McMillan. Resta da testare contro le guardie (i play) migliori della Lega, ma per energia ed attitudine fa davvero ben sperare.

Coach McMillan è stato assistant coach del Team USA che ha vinto i recenti Giochi Olimpici di Beijing. Lì ha avuto modo di vedere Rudy Fernandez da molto vicino ed ha ammesso che, dopo la finale vinta dal Team USA contro la nazionale iberica, ha faticato a prendere sonno per un paio di notti. Come lui, anche molti tifosi devono essere rimasti impressionati dalla partita che lo spagnolo ha giocato contro i campioni della NBA. Infatti l'accoglienza che ha ricevuto appena atterrato in Oregon è stata seconda solo a quella riservata a Oden dodici mesi prima.

Resta da vedere quanto tempo impiegherà  Rudy, un talento a cui molti hanno già  appiccicato l'etichetta di Nuovo Ginobili, ad adattarsi al gioco NBA. Per dare spazio a lui è stato sacrificato James Jones, giocatore che l'anno scorso fu ben più importante di quanto dicano le statistiche.

Riassumendo, le partenze di Jack e James sembrano davvero poco dolorose se considerate le addizioni Bayless e Fernandez. E con Oden sotto le plance molti tiratori potrebbero avere più occasioni per prendersi un buon tiro. Tra i principali benificiari non solo i top scorer Roy e Aldridge, ma anche Mr. Fourth Quartet Travis Outlaw e Martell Webster, alla stagione della verità .

Per la rotazione da 9 uomini di McMillan il livello di competitività  interna è molto alto e tutti in estate hanno lavorato sodo. Sergio Rodriguez farà  fatica a vedere il campo, nonostante pare sia diventato un tiratore (più) affidabile. Ike Diogu è un quinto lungo di lusso che può avere una piccola occasione in avvio di stagione, approfittando dell'infortunio occorso a Channing Frye. Quest'ultimo e Joel Przybilla saranno i due backup per la coppia titolare Aldridge-Oden.

Batum non è pronto e probabilmente passerà  un po' di tempo nella Lega di sviluppo (NBDL). Anche per il quindicesimo a roster, chiunque sia, davvero poche chances. Infine Raef LaFrentz, e il suo contrattone in scadenza, resteranno in injury list per quasi tutta la regular season.

I Blazers continueranno ad essere, anche quest'anno, la squadra di Brandon Roy e di LaMarcus Aldridge. Giovani ma maturi, talentuosi ma altruisti. Brandon è il leader della squadra e lo scorso hanno ha giocato l'AllStar Game, una sorta di rito di passaggio per l'ex Rookie Of the Year.

LaMarcus potrebbe raggiungerlo nella gara delle stelle, favorito dalla presenza di Oden al suo fianco. Tiratore sopraffino fronte a canestro, lo scorso anno ha iniziato a completare il bagaglio tecnico spalle a canestro mentre quest'estate ha lavorato molto sul palleggio: lo staff tecnico si stropiccia gli occhi quando in allenamento vede Aldridge mettere palla a terra e battere Oden con una penetrazione in terzo tempo degna di un'ala piccola.

Lo slogan coniato lo scorso anno, Rise with us, è ancora valido. Ma gli avversari non possono più guardare ai Blazers come una squadra in crescita. Sono pronti, eccome.

Il mio personale pronostico: qualificazione ai playoff e record nei paraggi delle 50 vittorie in regular season.

Aggiornamento: infortunio a Martell Webster, out 8-10 settimane. Al suo posto McMillan sta valutando diverse soluzioni: la più probabile è il naturale inserimento di Travis Outlaw; la prima alternativa è lo spostamento di Roy in ala piccola, con Fernandez shooting guard titolare; infine il coach sta provando Batum al posto di Webster, ma questa sarebbe davvero una sorpresa.

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