Charlotte Bobcats: Preview

Coach Larry Brown, la novità  più importante per la squadra del North Carolina.

Per questa stagione l’obiettivo ufficiale della dirigenza di Charlotte sarebbe fare almeno meglio dell’anno scorso, puntando ai playoff e facendo quel salto di qualità  che sarebbe ormai tempo di aspettarsi; la off-season sembra però un traguardo quasi impossibile da raggiungere, motivo per cui probabilmente quest’anno servirà  per testare la squadra, che dovrebbe essere finalmente al completo, e il nuovo coach.

In pratica i Bobcats si trovano in una situazione intermedia: ufficialmente non possono non sostenere di voler fare i playoff, ma in pratica probabilmente non hanno i mezzi per riuscirci; presumibilmente quindi cercheranno di partire bene, evitando il tanking precoce e cercando di fare il meglio possibile, cominciando a sviluppare il nuovo progetto.

Conference: Eastern Conference
Division: Southeast Division

Arrivi: Shannon Brown (FA).
Partenze: Derek Anderson (FA), Earl Boykins (FA), Othella Harrington (FA).
Rookie: Alexis Ajinca, DJ Augustin.

Probabile quintetto base
Playmaker: Raymond Felton
Guardia: Jason Richardson
Ala piccola: Gerald Wallace
Ala grande: Emeka Okafor
Centro: Nazr Mohammed

Roster
Guardie: DJ Augustin, Shannon Brown, Matt Carroll, Raymond Felton, Jason Richardson.
Ali: Jermareo Davidson, Jared Dudley, Sean May, Adam Morrison, Gerald Wallace.
Centri: Alexis Ajinca, Ryan Hollins, Nazr Mohammed, Emeka Okafor.

Head coach: Larry Brown

Commento

Nuovo cambio in panchina a Charlotte, dopo l’ultima stagione è stato infatti licenziato Sam Vincent e gli è subentrato nientemeno che Larry Brown, allenatore made in North Carolina che non ha certo bisogno di presentazioni.

Questo indica anche una certa svolta nel progetto dei Bobcats: via un coach molto bravo a lavorare con i giovani, a valorizzarli e a creare un gruppo, dentro uno dei migliori allenatori ancora in attività , uno indubbiamente adatto a far fare alla squadra il salto di qualità .

Il problema sembra essere che ora c’è sì il coach adatto, ma il gruppo non è sufficientemente di livello per ambire alla post-season: indubbiamente c’è talento, ci sono individualità  più che buone ma la squadra è mediamente ancora giovane, inesperta, piena di incognite ed ha sofferto infortuni piuttosto importanti; senza contare che l’alchimia e l’intesa con il nuovo allenatore sono tutte da trovare.

Anche per questo il roster non ha subito stravolgimenti, in modo da amalgamarlo e da testarlo finalmente al completo.

Oltre ai due rookie infatti l’unico arrivo è stato quello di Shannon Brown, combo-guard che l’anno scorso ha giocato tra Cleveland e Chicago e che era diventato free agent questa estate; a lui avrebbe potuto aggiungersi Carl Landry, restricted free agent, che però è rimasto a Houston dal momento che i Rockets hanno immediatamente pareggiato l’offerta presentata dai Bobcats.
Comunque l’acquisto più importante per la squadra può considerarsi l’aver rifirmato Okafor, confermato con un contratto da 72 milioni di dollari per sei anni (di sicuro cifre non basse).

Probabilmente coach Brown inizierà  la stagione con il quintetto “classico”, già  visto la scorsa stagione, composto da Felton-Richardson-Wallace-Okafor-Mohammed; quintetto più tradizionale e sicuro, che potrà  cambiare in seguito con l’inserimento di uno tra Hollins o May al posto di Mohammed, oppure con lo schierare Augustin e impiegare così il quintetto piccolo e veloce (Augustin-Felton-Richardson-Wallace-Okafor).

Un vantaggio del roster dei Bobcats è l’avere molti giocatori poliedrici, che possono giocare ruoli diversi a seconda della necessità ; questo permetterà  a Brown diverse varianti tattiche.

Gli uomini chiave saranno sempre Gerald Wallace, Emeka Okafor e Jason Richardson.
Il primo si può indubbiamente considerare l’uomo-franchigia, si impegna sempre su due lati del campo, è in costante miglioramento e ha ormai raggiunto un livello da All-Star, le sorti dei Bobcats passano dalle sue mani.

Il secondo dovrà  invece dimostrare di valere il contratto che è riuscito a strappare: sono ormai tre stagioni che da lui si attendono miglioramenti che stentano ad arrivare, ad ora è di sicuro un solido uomo d’area e ottimo difensore, ma non è il giocatore che potrebbe essere e che ci si aspetta diventi.

L’ultima stagione non è stata brillante ma dalla sua parte c’era la scusa della mancanza di motivazioni a causa della non avvenuta riconferma e al non aver avuto i soldi che aveva chiesto: quest’anno non ha più scusanti, dovrà  per forza di cose dimostrare quanto valga in realtà .

L’ex-Warriors invece viene da una buona stagione, ha avuto un impatto più che felice nella sua prima stagione nella Eastern Conference; il suo ruolo sarà  essenzialmente quello di spalla offensiva di Wallace, potendo comunque all’occorrenza prendersi maggiori responsabilità .

Altro giocatore da cui si attendono progressi da tempo è Raymond Felton, playmaker che ai tempi del draft (appena tre stagioni fa) veniva equiparato a due del calibro di Chris Paul e Deron Williams, ma che in seguito non è riuscito ad esprimersi su livelli paragonabili ai campioni qui sopra; inoltre ha incontrato le maggiori difficoltà  proprio nella gestione della squadra e nel controllo del gioco, trovandosi meglio ad agire come realizzatore accanto a un play che diriga le operazioni (come ad esempio McInnis nell’ultima stagione).

Proprio questo suo limite può aver indotto Rod Higgins e Michael Jordan a scegliere al draft (non senza critiche) DJ Augustin, passando abbastanza inspiegabilmente ad esempio su Brook Lopez che si sarebbe ben accoppiato con Okafor; anche se il rookie non si può considerare un playmaker in senso strettissimo, quanto più un realizzatore velocissimo e molto atletico, adattissimo al gioco in velocità  ma poco propenso a ragionare a ritmi lenti.

DJ presumibilmente all’inizio della stagione partirà  dalla panchina, per magari poi guadagnarsi il quintetto più avanti.

Il principale cambio come shooting guard sarà  Matt Carroll, prevalentemente un tiratore specialista, giocatore con buone percentuali che fa il suo senza chiedere troppo e titolare di un contratto piuttosto impegnativo (scadrà  nel 2013); probabile anche l’impiego di Morrison nel ruolo.
Shannon Brown invece giocherà  presumibilmente in entrambe le posizioni del backcourt a seconda delle esigenze; giocatore piuttosto privo di QI cestistico, il suo compito sarà  principalmente quello di portare difesa, intensità , dinamismo e freschezza atletica.

Anche se, difensivamente parlando, a Charlotte probabilmente avrebbe potuto fare comodo Kyle Weaver, originariamente draftato con la scelta numero 38 ma in seguito ceduto ai Thunder in cambio di una seconda scelta al draft 2009 (scelta che a sua volta Oklahoma City aveva ricavato dai Nets).

Innesti importanti dal pino saranno anche i giovani Adam Morrison e Jared Dudley (un anno di esperienza Nba a testa, anche se l’ex-Gonzaga nell’ultima non ha giocato a causa di un serio infortunio al ginocchio e bisognerà  quindi realizzare quanto questo abbia influito sulla sua condizione fisica).

Morrison, terza scelta assoluta al draft 2006, ha parzialmente deluso nella sua prima stagione nella lega (principalmente sotto l’aspetto realizzativo) e questa sarà  quindi importante per verificarlo ulteriormente, magari con un ruolo diverso all’interno della squadra; con tutta probabilità  subentrerà  dalla panchina per giocare minuti sia come guardia che come ala piccola del quintetto, con un ruolo piuttosto simile a quello di Richardson.

Dudley invece si dividerà  come Wallace tra i due ruoli di ala, dopo che sta acquistando sempre più capacità  di giocare small forward con un evidente miglioramento del suo gioco perimetrale; giocatore comunque con elevatissimo QI cestistico, forse il migliore della squadra in questo, sa sempre come rendersi utile.

Nel reparto lunghi si rivedrà  Sean May, giocatore noto per essere particolarmente soggetto ad infortuni, che ha saltato tutta la scorsa stagione per un problema al ginocchio.

Anche per lui probabile un impiego che si sviluppi dalla panchina (per giocare come ala grande e all’occorrenza anche come centro), almeno inizialmente, per inserirlo poco a poco ed evitargli nuovi infortuni; nonostante il recupero pare sia stato completato con successo, la sua fragile costituzione fisica potrebbe anche obbligarlo stabilmente a un ruolo dal minutaggio limitato.

Il reparto power forward potrà  contare anche su Jermareo Davidson, che l’anno scorso dopo una stagione passata in D-League ha giocato un discreto finale di Nba.

Migliorato fisicamente, ha già  mostrato anche discreti progressi nel tenere il campo, soprattutto a livello offensivo e come controllo del corpo, lui che nasce come ottimo intimidatore e atleta ma poco utile in attacco; resta comunque un giocatore ancora immaturo, che fa dell’atletismo il fulcro del suo gioco: da lui non si attendono risultati tangibili e sicuro apporto prima di una-due stagioni, non stupisce quindi che la dirigenza abbia cercato Landry.

Nonostante sia altamente probabile l’impiego nel corso della stagione del quintetto piccolo che lo vedrebbe schierato da centro, come power forward è probabile che vedremo anche Okafor, giocatore in grado di occupare entrambe le posizioni sotto canestro a seconda delle necessità  ma che preferisce normalmente giocare con un altro uomo d’area a fianco.

Elemento piuttosto versatile è anche l’altro rookie, il centro francese Alexis Ajinca, selezionato con la chiamata numero 20 comprata ai Nuggets.

Giocatore molto stimato nell’ambiente USA, Ajinca ad oggi è però molto acerbo, ottimo atleta dall’ottimo fisico (in particolare mette in mostra un wingspan vertiginoso) ma ancora non sufficientemente affinato da tenere con soddisfazione un campo Nba; prevedibilmente quindi non avrà  molto spazio all’inizio, ed è probabile che per dimostrare il suo vero potenziale debba prima lavorare per almeno 2-3 anni.

Completano il reparto lunghi i due centri Ryan Hollins e Nazr Mohammed.
Hollins, che era restricted free agent, proprio quest’estate è stato confermato per un'altra stagione; giocatore prettamente d’area, in grado di garantire presenza difensiva e sufficiente contributo offensivo ma non adatto a uscire dal pitturato a causa della estrema lentezza di piedi, rispetto al suo ingresso nella Nba ha già  mostrato miglioramenti più che discreti in quelli che sono i suoi maggiori limiti (prevalentemente offensivi, ad esempio l’uso della mano sinistra e la percentuale ai liberi, che ora raggiunge un incoraggiante 67 %).

Ha avuto più spazio rispetto alla sua prima stagione (dove giocò meno di 30 partite) e l’idea dello staff e della dirigenza era di farne il centro titolare già  dall’anno passato, idea poi abbandonata a causa dei tempi ancora non maturi e delle difficoltà  generali in cui versava la squadra.

Mohammed era invece arrivato a Charlotte circa a metà  campionato, per sopperire alla mancanza di presenza in area e per avere un lungo esperto da poter schierare, magari affiancandolo a Okafor; per averlo erano stati mandati ai Pistons l’ala argentina Walter Herrmann e il centro sloveno Primoz Brezec. Ha dimostrato di essere ancora un centro in grado dare un contributo importante, soprattutto in termini di presenza d’area, difesa e ribalzi; decisamente buona la sua mezza stagione ai Bobcats, è l’elemento con più esperienza della front-line e potrebbe partire inizialmente in quintetto essendo un giocatore piuttosto affidabile.

Il roster è ormai definito e non dovrebbe migliorare sensibilmente nell’arco della stagione; questo perché i margini di mercato entro la dead-line sono piuttosto limitati a meno di sconvolgere l’assetto della squadra cedendo qualcuno di importante, dal momento che i contratti della squadra sono piuttosto “scomodi” e gli unici in scadenza (e quindi mediamente appetibili) sono quelli irrisori di Hollins, Brown e Davidson.

Guardando alla situazione generale dei Bobcats, viene da dire che sono sicuramente un gruppo talentuoso ma con ancora troppe incognite per poter dire la loro: elementi fondamentali come Okafor e Felton sono attesi a miglioramenti indispensabili, due giocatori importanti come Morrison e May vengono da infortuni piuttosto seri, Davidson e Ajinca sono ancora decisamente immaturi per la Nba, altri come Hollins e Dudley sono già  più maturi ma ancora non dei cambi di sicuro affidamento, Augustin dovrà  dimostrare di essere già  pronto per dare un contributo e come lui anche Shannon Brown, che arriva da due stagioni dove (anche mal utilizzato, dal momento che gli si è forse sempre chiesto troppo) non ha giocato tanto.

Inoltre sarà  importante saper costruire un sistema offensivo funzionante e soprattutto una difesa di squadra di livello, cosa che maggiormente è mancata a Charlotte l’anno scorso; compiti che comunque Larry Brown sa svolgere egregiamente e che è stato chiamato apposta per apportare.

In sintesi questa per i Bobcats è la più classica delle stagioni “di prova”, dove servirà  adeguare il gruppo alle esigenze del nuovo staff e dove gli sforzi si concentreranno nel affiatamento e nel miglioramento collettivo di tale gruppo.

Per i playoff è ancora presto, ma se il coach dovesse affezionarsi al progetto e non abbandonarlo sul più bello, a Charlotte potranno essere soddisfatti a breve, più probabilmente fra almeno due-tre stagioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Informativa cookie

Per far funzionare bene questo sito, a volte installiamo sul tuo dispositivo dei piccoli file di dati che si chiamano "cookies". Anche la maggior parte dei grandi siti fanno lo stesso.

Cosa sono i cookies?

Un cookie è un piccolo file di testo che i siti salvano sul tuo computer o dispositivo mobile mentre li visiti. Grazie ai cookies il sito ricorda le tue azioni e preferenze (per es. login, lingua, dimensioni dei caratteri e altre impostazioni di visualizzazione) in modo che tu non debba reinserirle quando torni sul sito o navighi da una pagina all'altra.

Come utilizziamo i cookies?

In alcune pagine utilizziamo i cookies per ricordare:

  • le preferenze di visualizzazione, per es. le impostazioni del contrasto o le dimensioni dei caratteri
  • se hai già risposto a un sondaggio pop-up sull'utilità dei contenuti trovati, per evitare di riproportelo
  • se hai autorizzato l'uso dei cookies sul sito.

Inoltre, alcuni video inseriti nelle nostre pagine utilizzano un cookie per elaborare statistiche, in modo anonimo, su come sei arrivato sulla pagina e quali video hai visto. Non è necessario abilitare i cookies perché il sito funzioni, ma farlo migliora la navigazione. è possibile cancellare o bloccare i cookies, però in questo caso alcune funzioni del sito potrebbero non funzionare correttamente. Le informazioni riguardanti i cookies non sono utilizzate per identificare gli utenti e i dati di navigazione restano sempre sotto il nostro controllo. Questi cookies servono esclusivamente per i fini qui descritti.

Che tipo di cookie utilizziamo?

Cookie tecnici: Sono cookie necessari al corretto funzionamento del sito. Come quelli che gestiscono l'autenticazione dell'utente sul forum.

Cookie analitici: Servono a collezionare informazioni sull'uso del sito. Questa tipologia di cookie raccoglie dati in forma anonima sull'attività dell'utenza. I cookie analitici sono inviati dal sito stesso o da siti di terze parti.

Quali sono i Cookie di analisi di servizi di terze parti?

Widget Video Youtube (Google Inc.)
Youtube è un servizio di visualizzazione di contenuti video gestito da Google Inc. che permette a questa Applicazione di integrare tali contenuti all'interno delle proprie pagine. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Mi Piace e widget sociali di Facebook (Facebook, Inc.)
Il pulsante "Mi Piace" e i widget sociali di Facebook sono servizi di interazione con il social network Facebook, forniti da Facebook, Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante +1 e widget sociali di Google+ (Google Inc.)
Il pulsante +1 e i widget sociali di Google+ sono servizi di interazione con il social network Google+, forniti da Google Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Tweet e widget sociali di Twitter (Twitter, Inc.)
Il pulsante Tweet e i widget sociali di Twitter sono servizi di interazione con il social network Twitter, forniti da Twitter, Inc. Privacy policy

Come controllare i cookies?

Puoi controllare e/o verificare i cookies come vuoi - per saperne di più, vai su aboutcookies.org. Puoi cancellare i cookies già presenti nel computer e impostare quasi tutti i browser in modo da bloccarne l'installazione. Se scegli questa opzione, dovrai però modificare manualmente alcune preferenze ogni volta che visiti il sito ed è possibile che alcuni servizi o determinate funzioni non siano disponibili.

Chiudi