Rasheed Wallace sarà ancora uno dei leader del team
Michal Curry e poco più.
L'estate che avrebbe dovuto rivoluzionare Motown è trascorsa abbastanza tranquillamente e alla fine Joe Dumars ha deciso che in fondo i suoi ragazzi, tutti quanti, meritavano un'altra chance.
E così i Detroit Pistons si apprestano a cominciare la nuova stagione con quasi lo stesso organico di un anno fa, un rookie in più, la voglia di rivincita di Kwame Brown e senza un paio di veterani.
Conference: Eastern Conference
Division: Central Division
Arrivi: Kwame Brown, Will Bynum, Alex Acker
Partenze: Theo Ratliff, Juan Dixon, Lindsay Hunter, Jarvis Hayes
Rookie: Walter Sharpe
Probabile quintetto base
Playmaker: Chauncey Billups
Guardia: Richard Hamilton
Ala Piccola: Tayshaun Prince
Ala Grande: Antonio McDyess
Centro: Rasheed Wallace
Roster
Guardie: 1 Chauncey Billups, 28 Arron Afflalo, 7 Will Bynum, 32 Richard Hamilton, 6 Alex Acker, 3 Rodney Stuckey.
Ali: 5 Walter Herrmann, 25 Amir Johnson, 54 Jason Maxiell, 24 Antonio McDyess, 22 Tayshaun Prince, 42 Walter Sharpe.
Centri: 36 Rasheed Wallace C-F, 38 Kwame Brown, 35 Cheikh Samb
Head Coach: Michael Curry
Commento
Non sono pochi nel Michigan gli scettici, ovvero quei tifosi che in fondo un grande affare lo avrebbero accettato volentieri, magari anche a costo di salutare uno dei propri beniamini. D'altronde da queste parti non si vince l'anello da ormai quattro anni, non tantissimi, ma neanche pochini soprattutto quando hai una squadra di questo livello.
E invece eccoli di nuovo lì, tutti insieme, Billups, Hamilton, Wallace e il campione olimpico Prince, a tentare un altro attacco al potere celtico, andato male lo scorso anno dopo una Finale di Conference persa senza grandi rimpianti.
E i vari Carmelo Anthony, Baron Davis e qualche altro campione accostato nella torrida estate alla franchigia rossoblu, giungeranno a Detroit solo da avversari.
"Quello che mi si è presentato tra le mani non mi ha soddisfatto"
Così rispose il presidente Dumars a chi gli domandò come mai nessuna vera trade, nessuno scambio infuocato alla vigilia dell'era Curry.
E dunque ha prevalso il timore di sfasciare il giocattolo.
Lo abbiamo sempre detto: a Detroit, quando comincia il mercato, è più alto il rischio di rovinare tutto che la possibilità di rendere i Pistons più forti. Ma c'è un però.
Un anno in più per tutti, e le possibilità di scambi con altri Big che vanno logicamente a diminuire man mano che il tempo passa.
Analizzate le perplessità del mercato pistoniano, andiamo a vedere i motivi d'ottimismo.
I giocatori ormai si conoscono tra loro meglio di quanto non conoscano i corridoi delle proprie case e sono di livello assoluto: campioni come Rip, Rasheed, Tayshaun e Chauncey sono da anni nell'elite nel basket americano e ciò assicura ancora vittorie e spettacolo al Palace e "on the road", almeno nelle battaglie.
Inoltre i tifosi sognano di vedere Rodney Stuckey giocare come nei playoff della scorsa stagione, con classe e personalità .
Ma il team starà ancora lì, tra i primi, a dar fastidio a tutti e a lottare per il titolo? Probabilmente si, anche se a nostro parere sarà difficile vederlo in lotta per la prima posizione nella regular season come l'anno scorso.
Possibili scenari
Ecco cosa può succedere da novembre in poi:scegliete la soluzione in cui più credete.
A) Dumars alla fine un bel colpo lo metterà a segno, magari a febbraio e i Pistons saranno tra le favorite anche quest'anno.
B) Detroit resta così e a Curry non riesce il miracolo: squadra stressata e poco motivata, stagione senza squilli di tromba o addirittura deludente.
C) Detroit resta così e Curry si rivela lo stratega che serviva: giocatori affamati, si lotta per l'anello.
Personalmente voto per la A, intanto a Motown i tifosi incrociano le dita con un pensiero ossessivo:
"Ma se abbiamo perso coi Celtics e siamo più o meno rimasti come l'anno scorso"come è possibile batterli quest'anno?"
Ai cattivi ragazzi l'ardua sentenza.