Chicago Bulls: Preview

Grandi sono le aspettative per il secondo anno di Joakim Noah…

La prossima stagiona dei Chicago Bulls può essere riassunta con una sola parola: riscatto. La squadra della Windy City proviene infatti da un anno horribilis in cui tutto o quasi è andato per il verso storto ed in cui, dato il buon tasso tecnico dei Tori, i risultati sono stati ben al di sotto delle aspettative. Molto si è detto sui motivi che hanno portato a quello che può essere considerato senza ombra di dubbio un vero e proprio disastro, pertanto, in sede di analisi della nuova stagione, meglio proiettarsi sugli obiettivi per il 2008/09.

L'obiettivo minimo per la franchigia che fu di Jordan è l'accesso ai playoff, ma obiettivamente i tifosi non possono aspirare a molto di più, data anche la sostanziale immobilità  che ha caratterizzato l'estate nell'Illinois.

Conference: Eastern Conference
Division: Central Division

Arrivi: –
Partenze: Chris Duhon(New York Knicks), JamesOn Curry(waived), Shannon Brown(Charlotte Bobcats)
Rookie: Derrick Rose, Omer Asik(da Portland)

Quintetto base

Playmaker: Kirk Hinrich
Guardia: Ben Gordon
Ala Piccola: Luol Deng
Ala Grande: Drew Gooden
Centro: Joakim Noah

ROSTER

Guardie: Kirk Hinrich, Larry Hughes, Derrick Rose, Thabo Sefolosha, Ben Gordon
Ali: Luol Deng, Drew Gooden, Andres Nocioni, Cedric Simmons, Tyrus Thomas, Demetris Nichols
Centri: Aaron Gray, Joakim Noah

Head Coach: Vinny Del Negro

COMMENTO

La stagione dei Chicago Bulls ruota intorno a 3-4 situazioni spinose che possono tarpare le ali alla squadra o farla ritornare ad essere uno dei team emergenti della lega.

La prima situazione ingarbugliata è quella relativa al ruolo di point guard. Infatti la dea bendata ha strizzato l'occhio ai Chicago Bulls il 21 maggio quando, pur avendo solo il 2% delle possibilità , i Tori si sono accaparrati la prima scelta assoluta del draft 2008. Una tale fortuna è stata tramutata dalla dirigenza biancorossa in Derrick Rose, giovane playmaker nato nei sobborghi di Chicago.

Sul neo ventenne proveniente da Memphis e sul suo talento diversi scout sono pronti a scommettere, tanto da scomodare paragoni con Chris Paul e Deron Williams per la sue indubbie capacità  sia nel coinvolgere i compagni(nel suo unico anno al college quasi 5 apg) sia nel mettersi in proprio, situazione in cui eccelle grazie alla sua velocità  e al suo atletismo.

Tuttavia la sua scelta ha lasciato alcuni dubbi sulla possibilità  di coesistenza con Kirk Hinrich, su cui non a caso si sono susseguite diverse voci di mercato nei mesi seguenti il draft.

Kirk proviene da quella che può essere considerata senza ombra di dubbio la sua peggiore stagione da pro, in cui non ha difeso come sa e non è riuscito a colpire con costanza dalla lunga distanza, come invece ci aveva abituato a fare. Nonostante questo il neo coach Del Negro punterà  inizialmente su Hinrich come playmaker titolare per permettere a Rose di ambientarsi nella NBA senza eccessiva fretta, fermo restando che Kirk, grazie alle sue doti di tiratore, potrà  essere utilizzato anche nel ruolo di guardia.

Proprio il ruolo di guardia potrebbe trasformarsi in una matassa difficile da sbrogliare per lo staff tecnico, dato il grande affollamento nel ruolo. Detto infatti della possibilità  che Hinrich ricopra il ruolo, in organico ci sono anche Larry “contratto pesante” Hughes, Sefolosha, la sorpresa dello scorso anno e soprattutto grande difensore, e Ben Gordon.

La situazione Gordon ha vissuto per tutta l'estate una fase di stallo, di cui ne ha beneficiato principalmente la società . Infatti il giocatore, dopo aver rifiutato la scorsa estate un'estensione del contratto da 10 milioni di dollari all'anno per 5 anni, non ha trovato società (esclusa la sola Memphis) con sufficiente spazio salariale per venire incontro alle sue esigenze. Si era parlato anche della possibilità  per Ben di andare a giocare in Europa, ma anche da questo punto di vista non ci sono state reali offerte.

Restavano pertanto due sole vie d'uscita al giocatore: accettare la proposta di rinnovo proposta dai Tori, accettando sicuramente una cifra minore a quella che Gordon avrebbe ottenuto lo scorso anno, oppure accettare la qualifying offer da 6.4 milioni di dollari e diventare free agent nella prossima estate.

All'ultimo istante utile si e' deciso di accettare la qualifying offer ma questa soluzione, a mio modesto avviso, può comunque essere rischiosa per il giocatore, in quanto, pur essendoci diverse franchigie che la prossima estate avranno spazio salariale, difficilmente qualcuno offrirà  piu' di 10 milioni di dollari l'anno a Gordon, soprattutto in vista della ricca classe di free agent del 2010.

Passando ai ruoli del frontcout, manca in maniera evidente nel roster dei Bulls un giocatore in grado di garantire punti in pitturato e di attirare raddoppi, di cui potrebbero beneficiare i diversi tiratori presenti in squadra. Se infatti passiamo ad analizzare il reparto ali ci rendiamo conto di come nessuno dei giocatori attualemte presenti nel roster sia in grado di svolgere questo tipo di compito.

Sul rifirmato Luol Deng la dirigenza ha puntato forte, come dimostrano gli 80 milioni di dollari in 6 anni del suo nuovo contratto, ma sia lui che Nocioni preferiscono il gioco in transizione e il tiro dalla media e lunga distanza, piuttosto che andare a battagliare in post. Pertanto l'unico elemento della squadra che più si avvicina al prototipo del giocatore di post è Drew Gooden, ma anche lui ha dimostrato nello scorso campionato di essere più affidabile dalla media distanza e più predisposto al rimbalzo offensivo.

A fare da contorno in questo ruolo ci sono l'eterna promessa Tyrus Thomas, che grazie alle sue doti atletiche si dimostra un ottimo intimidatore difensivo ma in attacco risulta spesso non pervenuto(se non grazie a qualche schiacciata spettacolare), e il duo Simmons-Nichols(se rifirmato) chiamati sostanzialmente a completare il roster e poco più.

Il primo, giunto nella mega trade con Cleveland, ha giocato solamente 7 partite lo scorso anno restando in campo solo 2.7 mpg, difficile che il suo minutaggio cresca nella prossima stagione, mentre il secondo,be'…per lui già  e' stato un successo essere rifirmato.

Passando infine al ruolo di centro molto probabilmente il titolare sarà  Noah, che non può essere considerato un centro vero e proprio, ma che potrebbe ricoprire il ruolo in maniera più che accettabile grazie alla sua innata etica del lavoro e alla sua tenacia a rimbalzo. L'uncio aspetto negativo per Noah è la mancanza di movimenti efficaci in attacco, che ne limitano in parte la pericolosità . In questo ruolo fa parte del roster anche Aaron Gray, che non ha sfigurato lo scorso anno, mettendo a referto anche prestazioni da 22 rimbalzi e 19 punti(contro Toronto il 16/04).

Come già  detto e come si evidenzia chiaramente dall'analisi delle caratteristiche dei giocatori facenti parte del roster, serviva e serve come il pane un giocatore d'area. Resta pertanto abbastanza incomprensibile il motivo per cui la dirigenza, e il GM Paxson in particolare, non si siano dati da fare per sopperire a questa mancanza. Una volta deciso di non selezionare Beasley, che pure è un realizzatore “di post” eccellente, solo perchè considerato undersize per il ruolo, si poteva sfruttare l'abbondanza nel backcourt per cercare una pedina che facesse al caso dei Tori.

Anche nella scelta dell'inesperto Del Negro si evidenzia la confusione con cui Paxson sembra aver operato in questa offseason. Questo non tanto per le capacità  di Vinny, tutte da dimostrare trattandosi del suo primo incarico come head coach, quanto per l'eterna indecisione che sembra colpire Paxson nel momento di chiudere un affare.

Tutti infatti ricorderanno quanto vicino i Bulls, per ammissione dello stesso presidente di Memphis, siano stati a chiudere la trade per Gasol, salvo poi tentennare nel momento decisivo. La stessa identica cosa sembra essere successa per la scelta del coach, con prima D'Antoni e poi Doug Collins vicinissimi alla firma, salvo poi far saltare tutto all'ultimo momento.

Nonostante tutti questi punti interrogativi la squadra è comunque formata da un'ossatura giovane e di buona qualità  che, se saprà  evitare le incomprensioni e i litigi della scorsa stagione e se coach Del Negro, magari aiutato dagli esperti assistenti Del Harris e Bernie Bickerstaff, riuscirà  a dare un'impronta di gioco al team, può tranquillamente puntare ad un posto nei playoff in un Est non agguerrito quanto l'Ovest.

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