Roy Hibbert, l'uomo giusto per il dopo O'Neal?
Nulla di rilevante per i Pacers dal giorno del draft fino ad oggi, se non le formalità dell'ufficializzazione degli scambi con Toronto e Portland e il lavoro silenzioso per cercare di trovare squadre disponibili a trattare Jamaal Tinsley e Shawne Williams, quest'ultimo coinvolto nuovamente in un incidente fuori dal campo.
La strada da percorrere è stata segnata proprio nel giorno del draft, quando con la cessione di Jermaine O'Neal e con gli arrivi di ben sette nuovi giocatori si è deciso di voltare pagina e di cercare di riportare nel giro di pochi anni i Pacers ai vertici della Eastern Conference.
Larry Bird è convinto che queste due trades possano essere un passo avanti verso le ricostruzione della squadra, perchè i giocatori acquisiti aggiungono velocità , flessibilità , difesa in post ma soprattutto offre la possibilità ad un gruppo giovane di poter crescere, nonchè ossigeno al salary cap.
“Abbiamo preso dei giocatori che cercheranno di integrarsi bene non solo con la squadra, ma con la community” – ha detto Bird – “La cosa migliore è che sanno giocare. Sentiamo di avere un nucleo di giocatori che possano contribuire a fare sempre meglio e magari a farci tornare il più presto possibile dove ci compete“.
La flessibilità del salary cap è una delle chiavi di questi scambi. O'Neal ha liberato circa 20 milioni, mentre Nesterovic nella prossima estate ne libererà 8.4. “Avremo tanto spazio salariale da poter sfruttare nel mercato dei free agents in futuro“. Conclude Bird.
Anche a Herb Simon, proprietario dei Pacers, questo progetto piace. "Sono impressionato dal lavoro che Bird e Morway hanno fatto" – ha sottolineato Simon – "Sono impressionato dai piani per il presente e per il futuro. Hanno un progetto per far crescere questa squadra e con questi scambi hanno cominciato la prima fase. Sono impressionato da entrambi".
Volti nuovi in cabina di regia
Il settore delle point guard è quello che ha avuto forse il più netto cambiamento. Con gli arrivi di T.J. Ford e Jarret Jack in aggiunta alla conferma di Travis Diener si è voluto dare ottime alternative per questo ruolo che non vedrà più, dopo anni di croce e delizia, Jamaal Tinsley.
“Jamaal è stato grande per noi. Sfortunatamente è stato spesso infortunati, è ancora un grande giocatore ma abbiamo deciso di seguire un'altra direzione“. Le parole di Bird su un giocatore che nelle scorse 5 stagioni ha giocato appena 49 di media a stagione.
Ford, Jack e Diener formano un buon settore di point guard perché tutti e tre portano qualcosa di diverso in cabina di regia: la velocità di Ford, la difesa di Jack e il tiro da fuori di Diener.
“La posizione della point guard è stata uno dei nostri problemi l'anno scorso per via degli infortuni“. Ha detto Bird, un motivo serio per cui si è deciso di attuare questi cambiamenti.
Se Tinsley non ha dato delle garanzie sulla sua tenuta fisica negli ultimi anni non si può dire certo che Ford sia il giocatore più integro che i Pacers potessero prendere, visto che nella scorsa stagione ha saltato buona parte della stessa dopo un brutto fallo subito da Al Horford e nel 2004/2005 addirittura una intera stagione per via della schiena.
Nonostante ciò Ford avrà le chiavi in mano dell'attacco dei Pacers e riferendoci alle sue caratteristiche tecniche potrebbe anche essere la point guard ideale per il sistema di gioco di coach O'Brien, anche se qualche dubbio sulle sue capacità di gestire un attacco al meglio è lecito averlo.
"E' la chiave. John Hollinger di ESPN.com lo ha messo tra le 6 point guards migliori nella lega nello scorso anno quando era in forma" – il commento ottimista del coach – "Ogni volta che nella posizione di playmaker hai un giocatore con la sua esperienza e la sua abilità di dettare i tempi della manovra hai reso il tuo gioco migliore. E' un veterano, ma è ancora giovane ed è una buona addizione per il nostro team".
Non ha avuto grandi numeri nella sua carriera Ford, 11.6 punti, 6.9 assists e 1.3 rubate ma anche 31% nel tiro da 3 punti, caratteristica importante dei nuovi Pacers.
Se qualche incertezza possiamo avere sul probabile starter, qualcuno in meno lo sia ha per il cambio, ovvero Jack, arrivato dalla trade con Portland.
Jack da 3 anni gioca nella NBA e le sue cifre parlano di 9.5 punti e 2.5 assists. Aveva giocato da titolare nelle 79 partite con i Blazers nel 2006-07, l'anno scorso solamente 16 volte è partito in quintetto base ma giocando ben 27 minuti a partita.
Sarà il cambio di Ford e non solo. "Gioca bene sia in attacco che in difesa. Jack è un duro difensore, un solido tiratore da fuori, ha esperienza sia come PG che come guardia. Lo faremo giocare certamente come backup della point guard e a volte come cambio della guardia". Ha precisato O'Brien.
“Penso che una delle principali ragioni per la quale sono stato preso sia per portare un pò di solidità soprattutto in difesa” – ha detto Jack durante la presentazione – “Credo sia una cosa che posso portare ai Pacers".
Cosa possono dare i nuovi rookies?
Brandon Rush si era presentato il giorno del draft con una promessa impegnativa, quella di voler provare ad essere il nuovo Reggie Miller. Una dichiarazione che ha fatto un po' di furore dalle parti di Indianapolis.
“Arrivare e aiutare questa squadra a vincere, questo è quello che pensavo” – ha detto Rush, minimizzando un po' quelle parole – “E come Reggie essere un tiratore incredibile, voglio essere quel tipo di giocatore“.
“Brandon è un ragazzo che ci può dare rapidità e impatto sia in difesa che in attacco. Difensivamente può diventare grande e in più ha le potenzialità di crearsi un tiro“. Le parole di Bird.
Rush ha tirato col 43.5% dai 3 punti negli ultimi tre anni di Kansas e il suo contributo è stato fondamentale per far vincere il titolo ai Jayhawks nello scorso torneo NCAA.
Non si può dire che sia solamente un tiratore, sarebbe troppo riduttivo perché il suo ottimo atletismo gli permette di giocare anche da ala e gli ha consentito di prendere quasi 6 rimbalzi a partita al college, molti per una guardia.
“A livello fisico il mio modello è Paul Pierce” – continua Rush – “Ho osservato lui in tutta la sua carriera, posso dire che è il ragazzo su cui mi baso per sfruttare il mio fisico“.
A livello difensivo fra le guardie Rush era sicuramente una delle migliori scelte che si potevano fare nello scorso draft, inoltre il gioco dei Pacers sembrerebbe piacere al nuovo arrivato. “Giocare in difesa e andare su e giù per il campo, questo è quello che conosco di coach O'Brien“. Due cose che si spera andranno a braccetto con continuità e non a corrente alternata come nella scorsa stagione.
Bird considera Roy Hibbert il centro del futuro per i Pacers, nonostante i tanti cm (218) non siano accompagnati da un grandissimo atletismo. “Chiaramente la velocità è uno dei suoi difetti, ma sento che sarà un giocatore dei Pacers per molto tempo" – continua Bird – “Roy ci da centimetri e punti in post basso, 220 cm sono un grande fattore per noi“.
13.4 punti, 6.4 rimbalzi e 2.2 stoppate a partita per Hibbert nel suo anno da senior con Georgetown, cifre rispettose per un pivot che se si fosse dichiarato eleggibile nello scorso draft difficilmente sarebbe sceso alla numero 17.
"Diventare una presenza difensiva è una delle cose che un big man deve fare" – la ricetta di Hibbert – "Segnare e tirare è anche una cosa, ma allo stesso modo proteggere il canestro. Ho intenzione di dare il meglio di me stesso".
Di sicuro i Pacers si aspettano tanto dalle loro scelte.
Baston e McRoberts, obiettivo: esserci
Hanno sicuramente fatto meno clamore fra i nuovi arrivati Josh McRoberts e Maceo Baston, ma anche loro vogliono ritagliarsi un posto in questi Pacers.
McRoberts non appena è venuto a conoscenza della trade che lo ha riportato nella sua nativa Indiana è rimasto stupito in positivo.
“E' qualcosa di surreale” – ha detto McRoberts – “Non potrei essere più felice di tornare a casa e sarò orgoglioso di poter indossare questa maglia. Crescere come giocatore qui è eccitante“.
L'anno scorso solamente 8 partite giocate da McRoberts con i Blazers e molta parte della stagione trascorsa con Idaho nella lega di sviluppo. In passato invece ci sono due anni positivi a Duke, nei quali ha giocato praticamente come lungo da post e si è messo in mostra giocando in campo aperto.
Nel 2005 vanta un titolo di MVP del McDonald's All-American Game e vinse il Morgan Wootten Award come giocatore dell'anno in high school. Dei riconoscimenti che prima di arrivare nella NBA lo facevano un giocatore molto considerato.
"Non ho avuto la possibilità di vederlo giocare da quando era al college" – il commento di coach O'Brien – "Non ha giocato moltissimo a Portland ma siamo ansiosi di buttarlo nella mischia con l'uniforme dei Pacers e vedere quello che può dare a questo team".
Il giocatore è comunque felice di giocare per O'Brien. “Sono eccitato di giocare in questo modo” – ha detto McRoberts – “Penso che sia dove possa dare il meglio di me, quando andiamo in transizione, prendiamo rimbalzi e corriamo in campo aperto“.
Per Baston è un ritorno. "Eravamo dispiaciuti di averlo perso due anni fa. La gente con la quale ho parlato nell'organizzazione dei Pacers ha avuto tanto rispetto per quello che Maceo ha dato in campo e per lo spogliatoio" – ha detto il coach – "Solidifica il nostro settore lunghi che sarà la chiave. E' molto atletico e un abile veterano".
Baston aveva manutenuto 2.9 punti e 1.6 rimbalzi ai Pacers in quella stagione, dove giocò però a fasi alterne. Tornare in queste condizione gli fanno in un certo senso rivivere le grandi stagioni a Tel-Aviv dove dominava il palcoscenico in Euroleague, perchè questi Pacers vogliono correre tanto come faceva il Maccabi.
“Quando giocavo in Israele correvamo molto. Eravamo un team veloce, su e giù per il campo, quella era la chiave“.
Defense, defense e ancora defense
Come rimarcato più volte i Pacers vorranno fare della velocità la loro arma. L'attacco nella scorsa stagione ha avuto queste caratteristiche, non a caso i Pacers erano la squadra che segnava più punti a partita, ma allo stesso tempo la squadra che ne subiva di più.
Proprio in questo Indiana vuole migliorare, in questa stagione. “E' importante per i giocatori che comprendano questo, la difesa è un passo in avanti che dobbiamo necessariamente compiere nella prossima stagione“. Le parole del coach.
Perché segnare molto non vuol dire assolutamente sminuire la fase difensiva. “Abbiamo intenzione di essere una squadra da corsa, segneremo molti punti, ma penso seriamente che nella scorsa stagione siamo stati orribili nella fase difensiva“.
I nuovi innesti favoriscono la nuova "direzione". Rush è un ottimo difensore, Nesterovic e Baston porteranno difesa in post mentre Jack può sicuramente garantire ottime cose in questo senso.
“L'anno scorso non abbiamo fatto bene in difesa. Con Rush e Rasho e i centimetri che abbiamo aggiunto, faremo meglio" – ha detto Bird – "Dobbiamo farlo se vogliamo vincere le partite“.
Proprio su Nesterovic il coach ha voluto spendere due paroline. "E' un ragazzo per cui ho portato rispetto per tanti anni. Non è dominante in nessuna particolare fase di gioco del gioco ma è un solido veterano che può giocare e che può segnare qualche punto sotto, stoppate qualche tiro e ha il fisico per essere un effettivo starter. Competerà sicuramente per un posto da titolare ed è buona cosa avere un veterano come lui nella posizione di centro e qualche giovane come Roy Hibbert il quale potrà imparare molto".
Via J.O. e con lui un pezzo di storia…
Il matrimonio fra Jermaine O'Neal e i Pacers forse era destinato ad interrompersi. Da qualche anno O'Neal è stato sempre sul piede di partenza e Bird più volte negli ultimi ha provato ad orchestrare degli scambi.
L'anno scorso fra O'Neal e i Lakers mancava solamente l'accordo sulle contropartite. Bird avrebbe voluto Odom e Bynum e vista l'ultima stagione del giovane centro abbiamo capito il motivo per cui i Lakers non hanno accettato una proposta del genere.
Otto anni passati ai Pacers per O'Neal, da quel 31 agosto del 2000 quando arrivò da Portland insieme a Joe Kleine in cambio di Dale Davis. I primi quattro di altissimo livello, gli utlimi invece peccando di continuità per una serie infiniti di infortuni.
Quando i Pacers nel 2004 vinsero 62 parite O'Neal arrivò terzo nella corsa per l'MVP stagionale dietro solamente al duo Garnett-Duncan e per poco (anche lì influirono i problemi fisici della squadra) non riuscì a portare Indiana alle finals NBA.
Andrew Perna di RealGM.com ha voluto riassumere le date più significative di O'Neal in questi otto anni a partire dal debutto il 31 ottobre 2000 nella sconfitta con gli Spurs nella quale si presentò con una doppia doppia da 16 punti e 10 rimbalzi.
Più volte O'Neal ha giocato partite superando i 20 sia in punti che in rimbalzi ma sicuramente ci si ricorda con piacere i 55 punti realizzati ai Bucks il 4 gennaio del 2005, la seconda migliore performancedi un giocatore della storia della franchigia.
Senza dimenticare che nella stagione 2000/2001 fu il miglior stoppatore della lega con 228 palloni rispediti al mittente, che nel 2002 vinse il premio come Most Improved Player e che per 6 volte consecutive è stato un All Star.
See you soon Jermaine…
Summer League senza lampi
Si è giocata a Orlando la conseuta Pepsi Pro Summer League alla quale hanno partecipato anche Chicago, Miami, Oklahoma City, New Jersey e appunto i Magic.
Due vittorie e tre sconfitte il bilancio per i ragazzi di Lester Conner.
Per i Pacers, orfani delle loro scelte Brandon Rush e Roy Hibbert in aggiunta a Josh McRoberts, è stato un torneo fra alti e bassi, con partite perse nell'ultimo quarto e senza grandissimi spunti.
Era l'occasione per un sempre più discusso Shawne Williams di mettersi in mostra, alla fine per lui ci saranno circa 14 punti di media senza però tirare benissimo. Forse gli abbiamo visto troppo spesso bloccare il palleggio, ma questi sono dettagli e siamo sicuri che il suo talento alla fine sia la risposta a tante cose.
La vera stella dei Pacers non è stata Williams però, ma la point guard Earl Calloway che anche alla vigilia aveva ricevuto molti complimenti dal coach Jim O'Brien.
Calloway è migliorato sensibilmente grazie all'esperienza nella D-League con Fort Wayne e in questa Summer League si è anche guadagnato un posto nel secondo miglior quintetto. Una PG completa, buon passatore, buon tiratore, bravo nelle transizioni ma anche nel guidare l'attacco a difesa schierata ma anche interessante nella lettura dei pick and roll.
Se Williams e Calloway sono state le punte di diamante, Stephen Graham è stata il tassello di esperienza. Lui lo conoscevamo già e sappiamo anche quello che può dare in ambito NBA, anche se più volte nella scorsa stagione quando è stato chiamato in causa ha risposto positivamente. Per lui esattamente 14 punti di media, ma anche per lui poca continuità al tiro.
Andre Emmett e Josh Davis gli altri due giocatori più rappresentativi. Il primo ha già avuto esperienza NBA con Memphis e Miami e la sue qualità si sono fatte sentire uscendo dalla panchina. Stesso discorso vale per il secondo con una carriera spartita fra diverse squadre NBA. Entrambi hanno chiuso in doppia cifra.
Forse al di sotto delle aspettative il centro Courtney Sims, l'anno scorso firmato e tagliato più volte dagli stessi Pacers. Solamente 6 punti di media, punti più che altro frutto di opportunismi che di tecnica.
L'altro centro, Vladimir Golubovic, vittima dei webcronisti di Magic.com durante le partite, è un centro fisico, quasi un mestierante, anche lui senza particolari qualità tecniche ma in meno di minuti di impiego ha fatto più di Sims.
L'exploit della guardia Ali Berdiel nell'ultima partita con 14 punti in 18 minuti forse è la dimostrazione che avrebbe meritato un po' più di minuti sul parquet.
Inizio in salita per i Pacers
La stagione 2008/2009 per Indiana comincerà con delle sfide molto impegnative. Debutto stagionale in trasferta in quel di Detroit il 29 ottobre, mentre l'esordio in casa tre giorni dopo addirittura contro i campioni dei Boston Celtics. Contro queste avversarie l'anno scorso i Pacers non hanno mai vinto.
Dopo i Celtics alla Conseco Fieldhouse arriveranno i Phoenix Suns e si viaggerà successivamente per andare da Lebron James e i suoi Cleveland Cavaliers.
Jermaine O'Neal tornerà a Indianapolis con la maglia dei Raptors il 16 gennaio e l'8 aprile. Fra gli ex da citare Donnie Walsh con i Knicks che verrà a fare visita a Indiana il 31 gennaio e Rick Carlisle, neo coach dei Mavs che farà ritorno il 20 marzo.
Come si dice in questi casi, alla fine bisogna affrontarle tutte…