Non rivedremo più James Posey con questa casacca.
Come ogni anno, anche questa estate arriva il Summer Report, rotocalco mensile con notizie più o meno importanti ed interessanti sotto l'ombrellone biancoverde.
Mercato
Allora se ne è andato, e devo dire che non mi meraviglio di com'è finito l'affaire-Posey.
Obiettivamente se James Posey avesse voluto rimanere a Boston, sarebbe stato più accondiscendente e soprattutto a avrebbe firmato subito, invece è andato a cercare il contratto migliore possibile, e non era quello dei Celtics.
Boston infatti ha offerto quello che poteva, e che obiettivamente poteva ambire come cifra massima, stante così il contratto collettivo dei giocatori NBA, ovvero circa 5 milioni di dollari a stagione, ma Ainge gliene ha offerti per 3 anni, mentre New Orleans si è proposta con 4 anni.
Dal punto di vista essenzialmente commerciale la mossa del giocatore è stata azzeccata, meglio 20 milioni che 15, ed è anche corretta la considerazione del giocatore che ha fatto notare che alla fine dei 3 anni con i Celtics avrebbe avuto 34 anni e non si sarebbe ritenuto in grado di poter firmare altri contratti di questa entità a quell'età . Se mettiamo da parte i sentimenti il giocatore ha perfettamente ragione, ha accettato l'offerta migliore, quella che lo porterà a 35 anni con il conto in banca ben pinguo, pronto ad accettare altri contratti al minimo salariale o giù di lì, se vorrà proseguire la carriera NBA.
Se invece vediamo la dipartita di Posey da altri punti di vista, come per esempio quello tecnico, la perdita di Posey da parte dei Celtics è un danno di una certa entità , visto il giocatore ha giocato bene e si è distinto più volte come estremamente utile per la vittoria finale, cosa che potrà fare anche agli Hornets. Dal punto di vista umano invece la faccenda si complica, perché non è detto che le positività che Posey ha trovato a Boston potrà riviverle anche in Louisiana, ma alla fine ha privilegiato i soldi, quindi tutto quello che troverà di buono e di non buono sarà solo per una sua decisione.
Potremo anche ricordare come, prima della firma, Posey dichiarava che Boston era la sua prima scelta, ma ovviamente erano solo parole di circostanza. In ogni caso è corretto ringraziare Posey per tutto quello che ha dato ai Celtics e gli auguriamo una buona carriera" senza titolo NBA.
Con la partenza di Posey il mercato dei Celtics si è animato, infatti è arrivata la firma del centro Patrick O'Bryant per 2 anni a 2 milioni all'anno, e le conferme di Tony Allen (2,5 milioni per due anni) e di Eddie House (2,7 milioni il primo anno e 2,9 milioni in secondo con opzione per il giocatore).
Alcuni nomi di giocatori sono apparsi sui giornali, come Maggette (si dice che ha seriamente considerato un'offerta proprio dei Celtics), Darius Miles, Chris Andersen, Davis Harrison e Kirk Snyder, ma nessuno ha inchiostrato un contratto coi Celtics.
Non è detto che non ci possano essere altre mosse di mercato, infatti il general manager Danny Ainge ha detto: "il nostro lavoro (per scambi e firme di free agent, n.d.r.) finisce ad agosto o settembre" e conoscendolo, sicuramente lavorerà tutta l'estate per presentare al camp di ottobre la squadra migliore possibile per bissare il successo di un mese fa.
P.J. Brown invece molto probabilmente si ritirerà , infatti Ainge ha detto: "non credo che giocherà ancora, ha 39 anni, una bella famiglia ed è un bel modo per finire (la carriera)".
Volete sapere perché Tyronne Lue, molto vicino ai Celtics, non ha firmato per la franchigia bostoniana? A causa di 600mila dollari, tale è la differenza tra quello chiesto dal giocatore (1,8 milioni di dollari) e quello offerto (1,2 milioni, minimo salariale). Lue si è meravigliato del fatto che i Celtics non gli offrivano quello che chiedeva, ma Ainge è stato inflessibile.
Infortuni
Paul Pierce ha confermato che non avrà bisogno di operarsi al ginocchio infortunatosi in gara-1 della finale NBA. "È un leggero problema al menisco, mi prenderò un paio di settimane di vacanza e poi ricomincerò ad allenarmi".
Come previsto, Kendrick Perkins si è fatto operare alla spalla sinistra col metodo dell'astroscopia. Anche il rookie Bill Walker si è fatto operare, nel suo caso al ginocchio destro. Ignoti i tempi di recupero per Perkins, mentre per Walker si parla di una ripresa degli allenamenti per agosto.
Varie
Come noto i Celtics non partecipano a nessuna Summer League, ma organizzano comunque un camp estivo per visionare eventuali giocatori da inserire in roster. Tra i partecipanti i soli due "veterani" saranno Glen Davis e Gabe Pruitt. Disappunto invece per la mancanza del rookie J.R.Giddens, che è rimasto ad allenarsi in California.
Paul Pierce ha trascorso molti giorni di festeggiamenti a Boston ed a casa sua a Los Angeles per celebrare il titolo vinto, la sua contentezza è incredibilmente elevata ed è consapevole di quello che potrà accadere l'anno prossimo: "sono pronto per ritornare e rifarlo, lo hai assaggiato e sarebbe bello averne ancora", ovviamente sta parlando del titolo.
Pierce parla anche della pubblica percezione, ora tutto è differente, raggiunto l'ultimo livello, il giocatore si sente apprezzato da tutti come mai prima d'ora. Scarsità di motivazioni per l'anno prossimo? Nient'affatto, oltre a volerne ancora, come citato poco fa, si sente molto motivato, e questo lo ritiene incredibile, ma si sente proprio così.
Alla fine Rondo e Perkins hanno declinato l'invito a fare da sparring partner per la nazionale americana per la necessità di recuperare dagli acciacchi il primo e dall'operazione il secondo.
È stato presentato il DVD della stagione dei Celtics davanti a molti giocatori vincitori del titolo NBA, tra cui anche Posey (due giorni dopo veniva annunciata la sua firma per New Orleans). Per chi non conosce bene l'inglese non è noto se sarà disponibile anche in italiano.
Nel frattempo l'Atlantic Division, dominata l'anno scorso dall'inizio alla fine dai Celtics, sarà un po' più difficile con le addizioni di Jermaine O'Neal a Toronto ed Elton Brand ai Sixers.
Ennesimo riconoscimento, questa volta in occasione degli ESPY Awards, in cui i Celtics sono stati riconosciuti "squadra dell'anno" assieme ad altre squadre di tutti i maggiori sport americani.
Dancers
Come ogni anno da tre stagioni a questa parte in estate si svolgono le audizioni per le Dancers della prossima stagione, questa volta si sono svolte il 24 luglio scorso. Continua quindi questa esperienza, iniziata tre anni fa e che è stata apprezzata dal pubblico bostoniano.
Profilo di Patrick O'Bryant
Vediamo ora chi è questo giocatore, scelto da Ainge per fare da cambio a Perkins. La scorsa stagione i Celtics avevano solo il buon Kendrick come centro puro, tutti gli altri erano solo delle ali che si adattavano a giocare nel ruolo di centro. Ora invece con O'Bryant c'è un lungo di riserva che come ruolo non può che giocare da centro. Lungo vero, molto alto con i suoi 213 centimetri, è entrato nell'NBA al draft del 2006 con la nona chiamata assoluta dai Warriors di Don Nelson. Questa è stata la sua sfortuna, visto l'antipatia che ha il coach della baia nei confronti dei giocatori alti più di 203 centimetri, ma anche lui riconosce di aver commesso degli errori: "non ho fatto un buon lavoro in questi due anni, ho bisogno di dimostrare di appartenere all'NBA".
O'Bryant ammette anche d'essere stato immaturo, e non è difficile credergli perché è entrato nella Lega a 20 anni, lamentando di non aver capito come funziona l'NBA ed aver gettato via la sua prima opportunità ai Warriors. Il problema più grave però sembra l'attitudine al lavoro decisamente scarsa, e qui nasce il problema: perché Ainge lo ha scelto? Ha visto del talento inespresso? Confida in un riscatto da parte del giocatore?
In attesa di avere la risposta ai quesiti, non possiamo non rilevare che Mullin, il GM dei Warriors, dopo non averlo confermato in squadra, ha detto che se raggiungesse il 30% dell'impegno che una persona può dare al basket potrebbe crearsi una carriera decennale nell'NBA. Ovviamente è una sparata, ma il senso è chiaro: Pat deve metterci più impegno, e sarà cura dello staff dei Celtics farglielo capire anche se, a parole, il giocatore pare già sulla buona strada.
Mullin ha anche proseguito nel suo commento indicando come abbia bisogno d'essere sviluppato, e qui tutti sarebbero d'accordo, ma ha anche assicurato che ha del talento, bisogna solo farlo emergere ed incanalarlo bene.
I Celtics erano interessati anche ad altri giocatori, ma i suoi provini privati sono stati così apprezzati che lo hanno firmato anche più del minimo salariale e non è prevista nessun'altra firma di giocatori da area. Per l'etica lavorativa invece Ainge confida, oltre che al suo staff, anche dell'esempio che proviene da Garnett, ma già il fatto che trascorra l'estate tra la palestra dei Celtics a Waltham ed il training camp di Clifford Ray in Orlando è già di buon auspicio.
"Mostrerò a tutti perché sono stato scelto al nono posto al draft" ha detto il giocatore, e noi lo speriamo con lui.