L’estate dei Soli

A Terry Porter l'ingrato compito di far dimenticare a Phoenix l'era D'Antoni…

Dopo l'addio di Mike D'Antoni e la fine dell'era dei "Run 'n' Gun" Suns nella Valle del Sole è l'ora di Terry Porter, ex-playmaker NBA per 4 diverse squadre tra cui i Portland Trail Blazers.

Nella sua unica esperienza da allenatore ha portato i Bucks ai Playoff col miglior attacco della Eastern Conference. Il playmaker era T.J. Ford e quei Bucks non disdegnavano la corsa e il contropiede veloce. Come assistente è stato alla corte di Adelman, un guru del basket d'attacco e ha lavorato per i Pistons, una delle migliori squadre difensive degli ultimi anni.

"C'è equilibrio nel suo curriculum - affermava Steve Kerr, ex-compagno di Porter a San Antonio - gli piace giocare all'attacco ma mette molta enfasi anche nella fase difensiva. Può aiutarci a raggiungere l'equilibrio di cui abbiamo bisogno, aiutarci a migliorare in difesa senza perdere la nostra essenza offensiva".

Sembrerebbe proprio questo l'obbiettivo dei Suns del dopo D'Antoni: concentrarsi di più sulla difesa senza smettere di correre, anche se non troppo, come ha dichiarato lo stesso Porter: "Voglio continuare a giocare a ritmi alti ma anche fare qualche cambiamento per non essere così veloci nel tiro come in passato".

La difesa non è l'unico motivo per cui è stato assunto a Phoenix, infatti Steve Kerr si aspetta che il nuovo coach sia capace di utilizzare di più la panchina e si dedichi a far crescere i giovani Suns come: D.J. Strawberry, Alando Tucker e Robin Lopez. Il GM dei Suns sa che se fai giocare i giovani "ti può costare qualche sconfitta, ma ti possono anche aiutare a vincere qualche partita e danno riposo ai veterani che così sono più freschi per i Playoff".

Porter non sarà  l'unica faccia nuova sulla panchina dei Suns che sarà  composta dai nuovi assistenti Igor Koskov, Dan Majerle e Bill Cartwright. L'unico assistente di Mike D'Antoni rimasto è Alvin Gentry che ha deciso di restare a Phoenix invece di seguire il resto dello staff a New York. "Amo Phoenix e amo questa squadra - dichiarava Gentry - credo che abbiamo ancora molto da dire e molte partite da vincere".

Mentre Gentry sarà  l'assistente offensivo di Porter, Bill Cartwright sarà  lo specialista difensivo e l'incaricato di fare da mentore ad Amaré Stoudemire. Dan Majerle, ex-giocatore dei Suns di Barkley e Kevin Johnson, lascia il suo posto come telecronista per la sua prima esperienza in panchina. Majerle sarà  l'incaricato di svilluppare i giovani giocatori, ma non solo: "Sono qui perché vogliono che dia alla squadra quello che davo come giocatore: solidità ". Igor Koskov, dal canto suo, viene raccomandato da Porter che ha lavorato con lui a Detroit gli ultimi due anni e da Gentry che lo assunse mentre era allenatore dei Clippers.

Con l'arrivo di Porter, un allenatore giovane e con poca esperienza, i Suns non hanno intenzione di rinunciare al sogno di vincere un anello, anche se cominciano a rivolgere lo sguardo al futuro. Per questa ragione nell'ultimo draft non è stato venduto nessun "pick", anzi, per acquisire Goran Dragic i Suns hanno dato 500mila dollari e una futura scelta del secondo round agli Spurs. Nel primo round, dopo settimane di speculazioni su possibili scambi che potessero permettere ai Suns di salire qualche posizione, è stato scelto Robin Lopez, centro proveniente da Stanford, gemello di Brook che è stato scelto cinque posizioni prima dai New Jersey Nets.

Lopez arriva a Phoenix per ringiovanire il reparto lunghi e dare un po' di respiro a Shaq che non ha più i polmoni per giocare molti minuti durante la Regular Season. Robin, il gemello con meno talento, è però considerato il migliore dei due in fase difensiva. "E' quello di cui avevamo bisogno, ci darà  energia in difesa e rimbalzi - affermava Steve Kerr che ammetteva che era da giorni che avevano deciso di prendere Lopez al numero 15 - non sapevamo bene quale sarebbe stato il piano 'B' se Lopez fosse stato scelto prima".

Sembrerebbe che lo stesso giocatore non vedesse l'ora di andare a Phoenix. "A partire dalla decima scelta ha cominciato a stringermi il braccio dalla paura - dichiarava Alex, uno dei suoi due fratelli maggiori - non voleva davvero essere scelto prima". Lo stesso Robin ammetteva di sentirsi "il vero vincitore di questo Draft perché sono arrivato esattamente dove volevo".

Nonostante il suo gioco in attacco non abbia una buona fama, molti credono che potrebbe sorprendere. "Non sottovalutatelo - avvertiva Lawrence Hill, compagno di Robin a Stanford - ha molte più qualità  di quello che potrebbe sembrare". Lo staff dei Suns è rimasto sorpreso dal suo tiro dalla media distanza ma è stato scelto perché comunque non ci sarà  bisogno che segni tanti punti. Infatti, secondo Terry Porter, Robin Lopez "Può essere decisivo in una partita anche senza segnare".

L'altra scelta, Goran Dragic, è stata più una sorpresa. Era arrivato direttamente dall'Europa a Phoenix due giorni prima del draft per un provino segreto e nessuno nella Valle del Sole ne aveva sentito parlare.

I Suns però lo volevano fortemente, tanto che lo staff è scoppiato in un urlo di giubilo (come potete vedere nel video della notte del draft) dopo aver completato lo scambio che ha permesso a Phoenix di sceglierlo al numero 45 via "trade" con San Antonio.

Phoenix avrebbe scelto al numero 48, ma c'era paura che qualche altra squadra potesse sceglierlo prima. "Dopo la scelta - raccontava Kerr – alcune squadre ci hanno chiamato per congratularci e dirci che avevamo fatto bene a fare quello scambio perché loro erano pronti a sceglierlo". Griffin, vice-presidente dei Suns, confermava: "E' stato incredibile perché sapevo che Detroit l'avrebbe scelto al numero 46".

I Suns hanno così tanta fiducia in questo ragazzo che avevano considerato anche la possibilità  di prenderlo al numero 15 se Lopez non fosse stato disponibile. Per Phoenix, a parte Derrick Rose, non c'era miglior playmaker di Goran Dragic in questo draft.

La cattiva notizia è che avere il talento sloveno questo stesso anno sarà  difficile visto che ha un contratto con il TAU Vitoria. "Ci piacerebbe averlo subito - dichiarava Steve Kerr - perché sappiamo che è pronto".

Secondo "El Correo" (giornale del Paese Basco) però, lo stesso Dragic non è della stessa opinione: "Credo che la cosa migliore per me sia andare in Spagna e cercare di avere un ruolo importante nel TAU. Poi l'estate prossima si vedrà ".

Con l'incognita Dragic i Suns sono stati costretti a tastare il mercato per un vice-Nash. Il primo candidato, Tyronn Lue, è stato a un passo dal firmare ma ha poi deciso di andarsene a Milwaukee dove gli veniva offerto un contratto di due anni al posto del contratto minimo annuale dei Suns.

Dopo il "no" di Lue i candidati sono Shaun Livingston, Sam Cassel, Jason Williams e Damon Stoudemire. Livingston è l'opzione più intrigante, ma anche la più rischiosa visto che alcune fonti affermano che non è ancora pronto a giocare dopo il suo terribile infortunio sofferto nel Febbraio 2007.

Oltre ad un playmaker di riserva i Suns avevano apertamente ammesso di essere alla ricerca di un'ala. Nessuno però avrebbe mai pensato che potessero firmare Matt Barnes con un contratto di un anno al minimo salariale. La firma non c'è ancora ma numerose fonti, tra cui la ESPN e lo stesso Suns.com, confermano l'accordo.

L'arrivo di Barnes allunga molto la panchina e l'ex Warriors potrebbe addirittura giocare titolare se si sceglie di usare Hill come sesto uomo per dargli più riposo. Barnes come titolare l'anno scorso, in 18 partite, ha avute delle più che discrete medie di 10,3 punti, 6,1 rimbalzi e 3,4 assist. L'anno precedente aveva delle ancora migliori medie di 14,3 punti, 6,5 rimbalzi e 2,7 assist. Con soli 27 anni è un giocatore che può ancora crescere.

"E' atletico, veloce e buon difensore. E' capace di penetrare e anche di tirare da fuori - dichiarava Steve Kerr – E' perfetto per noi".

Con l'imminente firma di Barnes il mercato dei Suns si limiterà  probabilmente al playmaker di riserva sopra citato e al rinnovo di Skinner come big-man di riserva.

Non c'è da escludere la sorpresa di una trade, magari di Diaw o Barbosa, entrambe vociferate a lungo. Ora come ora però sono soltanto voci e non sembra che i Suns siano disposti a liberarsi dei due giovani.

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