Cuore a spicchi e non soloâ€Â¦

Baron Davis in una delle sue ultime foto in maglia Warriors…

Lo stile di questa rubrica vuole essere sarcastico e pungente, ma nella parte iniziale di questo numero farò un'eccezione, in quanto vorrei parlare di un argomento che, a mio modo di vedere, è l'essenza stessa del basket. Sto parlando del cuore.

Il ciuff della retina, quello che in America viene definito "nothing but net" non sempre è il suono che ogni giocatore vorrebbe sentire dopo il tiro. Ma nella vita, come nel gioco, capita con maggior frequenza di sentire echeggiare il suono metallico del ferro.

Sul campo si cimentano vari tipi di giocatori; personalmente mi piace suddividerli in due categorie: quelli che hanno cuore, e quelli che non ce l'hanno.

Il vocabolario del gioco moderno consente, a molti normodotati alla voce talento, di arrivare a giocare in NBA. Il sogno di molti bambini si può avverare anche senza possedere le doti di passatore di Magic o il quoziente cestistico di Larry Bird.

Così è capitato e capita di vedere in azione sul parquet gente come il Ben Wallace della versione Pistons, il Charles Oakley di New York, il Reggie Evans di Philadelphia per citarne tre a caso.
Ciò basta per capire che a volte il talento fine a se stesso non è tutto.

I giocatori che ho citato non hanno brillato certo per doti tecniche, quanto per lo spirito sacrificio, il sudore speso, e il non essersi mai risparmiati in campo. È gente che il cuore l'ha lasciato sul parquet, non per nulla questi giocatori sono idoli dei tifosi.

Per i meno giovani rispolvero i tempi in cui la RAI trasmetteva i play off di campionato; ricordo una partita di Milano in cui Bob McAdoo, uno che era stato una stella in NBA, si tuffò sbucciandosi le ginocchia per deviare il pallone ad un avversario lanciato in contropiede.
Amarcord, ma quell'immagine è rimasta indelebile nella mia memoria.

La stella della squadra che si sacrifica a quel modo per evitare due punti cruciali e sicuri, cambiando le sorti della partita. E si, perché quando il tuo trascinatore fa una cosa del genere, allora tutti si gasano e tirano fuori risorse che mai avrebbero immaginato.
Quell'azione mi ha fatto innamorare di questo gioco e della palla a spicchi.

Diversi anni dopo ho rivissuto le stesse sensazioni guardando una squadra NBA dove il collettivo veniva prima di tutto, peccato che fosse l'era sbagliata. Gli anelli a quel tempo erano una questione personale di un certo 23 in maglia Chicago, ma quei Knicks hanno gonfiato d'orgoglio il mio petto. Nulla a che vedere con la cozzaglia che c'è nell'attuale roster.

Ma il cuore a spicchi non ce l'hanno solo i comprimari o i lottatori.
Quando vedi ardere di passione la stella della tua squadra, beh allora fremi, e gli perdoni anche certe mancanze. È lunga la lista di giocatori che hanno fatto epoca, ma che non hanno mai vinto il tanto sospirato anello.

Nonostante ciò alcuni di loro sono stampati a fuoco nelle memorie dei meno giovani.
Scusate il nonsense, ma secondo me parecchie di queste stelle, mai vincenti, superano in luminosità  altri campioni celebrati e vittoriosi.

Perché chi fa epoca anche nelle sconfitte non può che essere un grande giocatore. La lista è come sempre indicativa e difficile da stilare, ma non posso non citare gente come Elgyn Baylor, Pete Maravich, Karl Malone & John Stockton, Charles Barkley, Patrick Ewing, Reggie Miller. Tutti giocatori che hanno fatto gioire ed imbestialire i propri tifosi, ma che difficilmente verranno dimenticati.

Tutt'oggi vedere gente come Steve Nash, Jason Kidd o Allen Iverson che lotta e crede ancora nel sogno di un titolo, mi emoziona. È doverosa una citazione per Kevin Garnett, che quest'anno si è tolto di dosso l'etichetta di perdente, mettendo in campo attributi che hanno conquistato anche chi, come me, non simpatizza per i Celtics.

Tornando ad argomenti meno sentimentali e più d'attualità : il mercato NBA è in ebollizione.
I mezzi d'informazione e soprattutto internet hanno prolungato l'effetto del fenomeno NBA, rendendo anche il mercato estivo oggetto di attenzione da parte di addetti ai lavori e non. Così il buon tifoso NBA giornalmente si sfoglia la stampa specializzata, gli hoops sites, le news di ESPN ecc.

Sarà  che la scorsa estate ha regnato sovrana la noia, ma l'estate 2008 promette di essere caratterizzata da parecchio fermento.

Il capitolo free agent ne è la dimostrazione.
L'uscita dal contratto di Brand, Arenas o Maggette era prevista; ma ditemi chi pensava (almeno fino ad Aprile) che il barone avesse anche solo pensato di dare l'addio ai guerrieri della baia.

Ricollegandosi al discorso del cuore, chi non ricorda l'Oracle arena stracolma di gente con la maglietta We believe.
C'era il numero cinque che quella folla la faceva esaltare, e a quanto pare ha già  pronte le valigie per la natia Los Angeles.

Probabile che la mossa di Davis convinca Elton Brand a restare ai Clippers (nonostante sia stato contattato dai Warriors). Ad Oakland hanno flirtato, inutilmente, anche con l'ex Gilbert Arenas. Mullin rischia seriamente di rompere un bel giocattolo; oltre a perdere una delle migliori point guard della lega, sta acquisendo spazio salariale che conta come il due di picche se non porti a casa un degno sostituto.

Non me ne voglia il caro Corey Maggette in aria di firma con gli stessi Warriors, ma tra lui e il barone c'è un abisso di mezzo. Chiudo lo pettegolezzo su Golden State dicendo che se fossi Monta Ellis mi guarderei bene attorno..

A Washington invece ridono perché Jamison è stato rifirmato; Gilberto invece ha raggiunto un accordo verbale per sei anni a 111 milioni di Dollari, anziché i 124 discussi all'inizio. Arenas dice che ha ridotto le proprie pretese per dare spazio salariale alla società , che con quei 13 milioni spalmati su sei anni può cambiare giusto i ferri del palazzetto..

Mi piacerebbe vedere un commento di qualcuno che pronostica un titolo dei Wizard, visto che il sottoscritto non li da nemmeno in finale di conference per i prossimi sei anni. Offro birra e salsiccia al primo che mi dovesse smentire in questi sei stagioni.

Ma il vero mago occulto delle ultime due stagioni è il sig. Kevin Pritchard GM di Portland. Eh si, perché questo determinato signore ha dapprima svuotato le galere cittadine, mettendo poi su una squadra che al momento è per età  poco più che un team NCAA, ma che tra due, massimo tre stagioni le suonerà  a chiunque.

Il tutto con un coach bravo e preparato come Nate McMillan, che ha fatto un gran lavoro nonostante la sfortuna della passata stagione, con Oden out tutto l'anno. Il già  caldo Rose garden nel 2009 sarà  ancora più bollente.

I Sonics e loro divise verdi sgargianti rimango a Seattle (senza arena), ma Kevin Durant e soci li vedremo con chissà  quale nome e colori a Oklahoma city. Ad ognuno il suo giudizio, mi spiace per una bella piazza come Seattle, cui auguro una pronta resurrezione.

Mi sorprende invece Detroit. È ancora presto, ma sarà  poi vero che le colpe delle ultime debacle sono tutte di Flip Saunders? Prevista un estate di duro lavoro per Joe Dumars.

Peggio di Dumars sta Steve Kerr, che fin dal suo arrivo ha rivoluzionato i Suns, prima con la trade Shaq \ Marion e poi con l'addio a D'Antoni. L'ex guardia di Chicago ha il duro compito di ridare un identità  ad un ambiente che vuole vincere da subito, ma le cui caratteristiche sono ancora troppo legate al tecnico dei Knicks; motivo per cui una trade pare certa in Arizona.

A proposito, a Dallas tutto tace dopo la firma di Carlisle.. gatta ci cova, ma più di una voce da Josh Howard in partenza, su gentile richiesta dello stesso giocatore.

Chiudo coi Nets, che hanno regalato Richard Jefferson a Milwaukee per Bobby Simmons ed il cinese Yi. È vero che nella grande mela si è aperta la corsa a Lebron, ma i cerbiatti hanno avuto dalle retine un regalo di Natale con sei mesi di anticipo.

Alla prossima.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Informativa cookie

Per far funzionare bene questo sito, a volte installiamo sul tuo dispositivo dei piccoli file di dati che si chiamano "cookies". Anche la maggior parte dei grandi siti fanno lo stesso.

Cosa sono i cookies?

Un cookie è un piccolo file di testo che i siti salvano sul tuo computer o dispositivo mobile mentre li visiti. Grazie ai cookies il sito ricorda le tue azioni e preferenze (per es. login, lingua, dimensioni dei caratteri e altre impostazioni di visualizzazione) in modo che tu non debba reinserirle quando torni sul sito o navighi da una pagina all'altra.

Come utilizziamo i cookies?

In alcune pagine utilizziamo i cookies per ricordare:

  • le preferenze di visualizzazione, per es. le impostazioni del contrasto o le dimensioni dei caratteri
  • se hai già risposto a un sondaggio pop-up sull'utilità dei contenuti trovati, per evitare di riproportelo
  • se hai autorizzato l'uso dei cookies sul sito.

Inoltre, alcuni video inseriti nelle nostre pagine utilizzano un cookie per elaborare statistiche, in modo anonimo, su come sei arrivato sulla pagina e quali video hai visto. Non è necessario abilitare i cookies perché il sito funzioni, ma farlo migliora la navigazione. è possibile cancellare o bloccare i cookies, però in questo caso alcune funzioni del sito potrebbero non funzionare correttamente. Le informazioni riguardanti i cookies non sono utilizzate per identificare gli utenti e i dati di navigazione restano sempre sotto il nostro controllo. Questi cookies servono esclusivamente per i fini qui descritti.

Che tipo di cookie utilizziamo?

Cookie tecnici: Sono cookie necessari al corretto funzionamento del sito. Come quelli che gestiscono l'autenticazione dell'utente sul forum.

Cookie analitici: Servono a collezionare informazioni sull'uso del sito. Questa tipologia di cookie raccoglie dati in forma anonima sull'attività dell'utenza. I cookie analitici sono inviati dal sito stesso o da siti di terze parti.

Quali sono i Cookie di analisi di servizi di terze parti?

Widget Video Youtube (Google Inc.)
Youtube è un servizio di visualizzazione di contenuti video gestito da Google Inc. che permette a questa Applicazione di integrare tali contenuti all'interno delle proprie pagine. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Mi Piace e widget sociali di Facebook (Facebook, Inc.)
Il pulsante "Mi Piace" e i widget sociali di Facebook sono servizi di interazione con il social network Facebook, forniti da Facebook, Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante +1 e widget sociali di Google+ (Google Inc.)
Il pulsante +1 e i widget sociali di Google+ sono servizi di interazione con il social network Google+, forniti da Google Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Tweet e widget sociali di Twitter (Twitter, Inc.)
Il pulsante Tweet e i widget sociali di Twitter sono servizi di interazione con il social network Twitter, forniti da Twitter, Inc. Privacy policy

Come controllare i cookies?

Puoi controllare e/o verificare i cookies come vuoi - per saperne di più, vai su aboutcookies.org. Puoi cancellare i cookies già presenti nel computer e impostare quasi tutti i browser in modo da bloccarne l'installazione. Se scegli questa opzione, dovrai però modificare manualmente alcune preferenze ogni volta che visiti il sito ed è possibile che alcuni servizi o determinate funzioni non siano disponibili.

Chiudi