Cavs: un’estate per riflettere

Un'espressione enigmatica per James: dove può arrivare con questi Cavs?

La stagione dei Cavaliers si è conclusa dove si pensava si potesse concludere, ovvero in semifinale nella Eastern Conference, due gradini sotto rispetto a quanto ottenuto nella passata stagione.

Quest'anno la concorrenza di Boston e Detroit era apparsa subito proibitiva per i Cavaliers, il fatto di aver perso, solo alla settima partita contro i futuri campioni NBA può sicuramente alleviare il dispiacere per un'annata terminata senza riuscire a tornare alle finali NBA.

Inoltre i Cavaliers sono la squadra che sia in casa sia in trasferta ha messo in maggior difficoltà  i Celtics, più dei Pistons e più dei Lakers, i Cavs grazie a Lebron James e al sistema difensivo di coach Mike Brown sono riusciti davvero a mettere molta sabbia negli ingranaggi del motore dei Celtics, che una volta liberatesi della squadra dell'Ohio ha marciato a pieno regime verso il suo 17esimo titolo NBA.

Perdere con onore è bello ma nello sport professionistico rimangono solo gli albi d'oro e quindi chi vince, l'aver fatto faticare i prossimi campioni NBA sicuramente sarà  ricordato con piacere dai giocatori di Cleveland quando racconteranno della loro carriera ai nipotini, ma non è quello per cui si allenano, giocano tutto l'anno e non è quello per cui sono pagati; l'obiettivo per un professionista non è la sconfitta onorevole ma la vittoria, se poi si perde con i più forti la sconfitta è meno amara ma non per questo è gradita.

LeBron James ha fretta di vincere, già  oggi è il giocatore di riferimento della lega ma senza un anello al dito non si sentirà  mai pienamente legittimato a essere il riferimento per l'NBA degli anni 2000.

La dirigenza di Cleveland sa che se vuole far rifirmare James nel 2010 al termine del suo attuale contratto dovrà  mettere sul piatto non solo dei soldi, e tanti, ma anche un sistema di squadra e dei giocatori che possano permettere a James di puntare decisamente al titolo NBA, altrimenti Lebron andrà  a cercare altrove un contesto tecnico che gli possa permettere di vincere il titolo NBA.

Quest'anno Danny Ferry ha cercato di cambiare le sorti della stagione con uno scambio che ha rivoluzionato il roster dei Cavaliers con l'arrivo di Ben Wallce, Delonte West, Wally Sczerbiack e con la partenza di Hughes e Gooden, lo scambio ha portato dei miglioramenti nella componente fisica e difensiva dei Cavs, ma non è servito a modificare completamente gli esiti della stagione 2007/08 che già  in fase di pronostico vedevano i Cavs perdenti in una serie contro Boston o Detroit.

Dal draft i Cavaliers hanno pescato JJ Hickson, freshmen da North Carolina State, scelto alla numero 19 e Darnell Jackson, senior da Kansas, scelto al secondo giro con la 22.
I due sono ali forti dal buon fisico ma ancora da testare a livello NBA, Jackson ha più esperienza di pallacanestro ed ha quasi raddoppiato i punti segnati rispetto all'anno precedente all'interno della squadra campione NCAA ma da testare soprattutto difensivamente a livello NBA.

Hickson invece è un altro grande prospetto fisico che manca di un gioco per l'NBA, potrebbe riuscire a costruirsi un gioco efficace e innestato sul fisico atletico e mobile di cui madre natura l'ha dotato potrebbe dar luce ad un giocatore di impatto nella lega; peccato per Hickson che ai Cavaliers non troverà  Olajuwon ad insegnargli il gioco in post basso ma troverà  Ben Wallace, Joe Smith e Varejao, tre giocatori che assieme non hanno un decimo dei movimenti in post che aveva il principe nigeriano dei Rockets.

Come al solito il Draft non è una scienza esatta, si cerca di pescare il meglio disponibile, cercando il potenziale, cercando l'inallenabile, l'istinto,il talento fisico più che le doti tecniche o la conoscenza del gioco, solo il campo saprà  dire se i due nuovi Cavaliers saranno due giocatori NBA o se invece dovranno cercare fortuna sui campi d'Europa.

Vedremo come questi due nuovi innesti potranno contribuire alla causa dei Cavaliers, adesso Ferry deve continuare a lavorare sul roster della squadra per costruire il cast di supporto che Lebron James chiede per poter puntare decisamente al titolo NBA, degli innesti fatti quest'anno Delonte West sembra aver avuto un buon impatto sulla squadra, dando una maggior componente fisica e maggior leadership in posizione di playmaker rispetto al passato, Joe Smith ha avuto un impatto come giocatore di ruolo, mentre Wallace e Sczerbiack non hanno avuto reale impatto all'interno della rotazione di Mike Brown.

Alla luce di tutto ciò Ferry dovrà  monetizzare i contratti in scadenza di Sczerbiack, Smith, Jones, West e Snow, a libri complessivamente per oltre 32.000.000 di dollari, la situazione tecnica di Cleveland non è delle più rosee, senza Lebron James i Cavaliers sono una squadra da eurolega, ma più si avvicinerà  la deadline per gli scambi più i contratti in scadenza dei Cavaliers diverranno appetibili per le altre franchigie NBA.

L'obiettivo della squadra dell'Ohio è duplice: squadra competitiva e rifirmare Lebron James nel 2010 quando tutta la lega cercherà  di tentare King James, in particolare le due franchigie newyorkesi sembrano già  pensare a quella data.

Quest'estate sarà  davvero importante per i Cavaliers, ci sono delle carte spendibili sul mercato e con i Pistons che possono definitivamente implodere, possono diventare l'unica vera alternativa ad Est ai campioni di Boston, vedremo nei prossimi mesi come si muoverà  Ferry sul mercato e che tipo di roster sarà  affidato a Brown.

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