Bill Bavasi è stato licenziato
Completiamo le pagelle per l'AL chiudendo con l'ovest, la division delle sole 4 squadre. Come stanno andando?
AL West
Los Angeles Angels: 9. E' un discorso simile a quello fatto per i Red Sox: grande record, e se non stanno dominando la division non è per loro demerito, quanto per i meriti di chi segue. I difetti sono i soliti, ossia poca potenza nel lineup ed un'eccessiva foga nel girare tutto. Ma per il resto ci sono in tutto e per tutto: aggressivi sulle basi, fortissimi nel pitching, sia in rotazione (specie dopo il ritorno di Lackey), sia nel bullpen (dove è crollato Speier ma è emerso Arredondo). Sono attrezzati per vincere le partite ravvicinate grazie a quel parco rilievi. E' una squadra completa ed abbastanza profonda, anche se deve pregare che a Vladimir Guerrero non venga neanche un raffreddore (per quanto fino ad un paio di settimane fa sia stato quasi inguardabile), perchè senza il suo slugger l'attacco è leggero come una foglia. Bene Scioscia nel dugout.
Oakland Athletics: 10. E per loro invece il discorso è simile a quello fatto per Tampa Bay: strepitosi contro ogni pronostico fino a questo punto. Sono sospinti in particolare dal miglior pitching in MLB. Quel genio di Billy Beane è riuscito ancora una volta a trovare giocatori adeguati, e nonostante le partenze di Haren e Swisher la squadra è migliorata, in parte proprio grazie a chi è arrivato al posto loro (senza contare i minor leaguers che stanno crescendo benissimo). Greg Smith e Dana Eveland sul monte sono stati meravigliosi, Rich Harden (quando non è stato in DL) è stato uno dei 3 migliori lanciatori in AL e Justin Duchscherer probabilmente è stato il numero 1 assoluto. Tutto questo senza nominare Joe Blanton che si è permesso di partire in maniera un po' stentata. Il lineup potrebbe essere migliore, ma è più che adeguato ed è ricco di talento che si concretizzerà nei prossimi anni. Forse i playoffs quest'anno sono ancora troppo difficili, ma il futuro è a dir poco roseo ed i tifosi si divertono a guardare una squadra davvero elettrica. Billy è davvero 3 passi avanti.
Texas Rangers: 8. Sono sopra quota .500, esclusivamente grazie all'attacco. Il pitching è devastato, nonostante l'arrivo dalle minors di Eric Hurley. Vicente Padilla fa quel che può, ma non c'è molto altro, e nel bullpen si vivacchia. E' però la potenza di fuoco che solleva la squadra: miglior attacco in Major League per i texani (solo i Cubs si avvicinano), pazzesco Milton Bradley (sottovalutatissimo, ma candidato all'MVP per il momento con cifre encomiabili), straordinario Josh Hamilton, protagonista dello scambio più chiacchierato (e di successo per entrambe le squadre) dell'anno, con Edinson Volquez ai Reds. Attorno a loro però Kinsler, Young e gli altri smazzano che è un piacere ed anche se Saltalamacchia continua a deludere, dalle minors sono prontamente arrivati Chris Davis (attenti alla sua seconda metà di stagione, perchè ha una mazza di una potenza inaudita) e Max Ramirez. L'attacco è inarrestabile, ma purtroppo per loro perdono parecchie partite ad alto punteggio a causa del monte di lancio. Ah, se si potessero unire agli A's! Comunque bene così, le fondamenta per il futuro ci sono e la strada imboccata è quella giusta.
Seattle Mariners: 2. Qualche giorno fa il voto sarebbe stato 0. Ma da allora hanno licenziato il pessimo GM Bill Bavasi e qualche ragione di ottimismo dunque c'è. La squadra era partita col dichiarato intento di raggiungere la post-season, un'affermazione tutta da ridere visto il vero valore del roster, ma risultati del genere erano impronosticabili anche per il più grande dei detrattori. Purtroppo però riguardando il roster non c'è troppo di strano: il bullpen è stato indebolito dalla cessione di Sherrill, e non appena Putz si è fatto male, Morrow è rimasto l'unica arma efficace. In rotazione Felix Hernandez ed Erik Bedard (per quanto moderatamente deludente a tratti) stanno facendo la loro parte, ma dietro non c'è niente (non avrete pensato che Washburn, Silva e Batista potessero offrire opzioni valide?). Il lineup ha un Ichiro che va maluccio per i suoi standard ed un Jose Lopez che è andato bene, ma ha visto la definitiva sparizione di Johjima e Sexson. Beltre ed Ibanez possono battere sesto e settimo in un lineup da contender, non certo essere le punte di diamante. Non c'è qualità . A questo punto tanto vale buttare la stagione ed offrire playing time quotidiano a potenziali stelle come Clement, Reed, Balentien e compagnia, piuttosto che perdere tempo coi citati più Vidro e Cairo (gente che dovrebbe ritirarsi). Annata fallimentare se ce n'è una.
A domani per la NL East!