Gallinari avrà il suo da fare per tenere a bada la stampa newyorchese…
Pubblichiamo con enorme piacere un pezzo di un giornalista del 'Record', Alberico Iannazzone, di origini italiane, e scritto per Play.it, riguardo all'approdo di Danilo Gallinari a New York, terzo italiano scelto consecutivamente al draft Nba.
Dopo che il commissioner Nba ha annunciato alla platea del WaMu Theater. all'interno del Madison Square Garden, che la squadra di casa aveva scelto l'italiano Danilo Gallinari con il pick n°6, l'ex stella dell'Armani Jeans Milano ha provato realmente, sulla propria pelle, cosa possa significare mettere piede nella grande ed esigente New York: il Gallo è stato fischiato.
Un benvenuto un po' particolare.
I newyorkesi ricordavano molto probabilmente l'ultima volta che i Knicks scelsero un giocatore internazionale nel 1999, quando dalla Francia arrivò Frederic Weis. Una scelta sprecata: Weis non mise mai piede a New York.
Il già maturo diciannovenne però, ha preso bene la reazione negativa dei tifosi, ed ha dimostrato la maturità che ne avevano fatto un giocatore ambito su entrambe le sponde del fiume Hudson.
“Fa parte del gioco” ha dichiarato, ricordando di aver ricevuto diverse bordate di fischi anche in Europa, “ogni giocatore li ha dovuti sopportare almeno una volta, non si possono ottenere sempre e solo reazioni positive, quindi è normale; mi sento a mio agio con quanto accaduto, non mi crea alcun problema; il mio lavoro è dimostrare a tutti che sono un buon giocatore, quindi dipende tutto da me”.
I Knicks hanno ben pochi dubbi riguardo al raggiungimento di questo obiettivo da parte di Danilo, altrimenti non avrebbero speso per lui il primo pick dell'era Walsh-D'Antoni.
Walsh, il nuovo president of basketball operations della franchigia, ha passato ore a visionare filmati dell'ala ex AJ Milano in compagnia del suo coach, autentica leggenda cestistica italiana ed ex compagno di stanza del padre di Danilo, Vittorio Gallinari, ai tempi dell'Olimpia Milano. Entrambi hanno apprezzato quanto visto sui nastri, ed entrambi hanno apprezzato quanto visto di persona, quando Gallinari si è recato a New York per un provino privato.
Walsh ha dichiarato che Gallinari ha le qualità per diventare un giocatore speciale: “E' molto talentuoso, ha stazza ed un buon tiro, e sono ottime basi dalle quali cominciare; crediamo che crescerà , e crediamo che il suo tipo di gioco sia coinvolgente, e possa migliorare i compagni attorno a lui”, queste le sue parole.
Danilo, dal canto suo, non vede l'ora di iniziare; giocherà per i Knicks nella Summer League di Las Vegas il mese prossimo, prima di fare rientro in Italia e preparare le qualificazioni ai campionati europei con la nazionale.
Al suo ritorno in America, New York sarà pronta a scoprire se il Gallo sarà in grado di addentare la Grande Mela.
Il direttore dello scouting internazionale dei Knicks, Kevin Wilson, è convinto che ce la farà , e tornando alla fredda accoglienza ricevuta la notte del draft, consiglia al figlio d'arte di non prendere la questione sul piano personale: “Avremmo potuto scegliere Michael Beasley alla numero uno, e ci avrebbero accusato di non aver scelto Derrick Rose, o avremmo potuto scegliere Derrick Rose, e a quel punto la scelta corretta sarebbe stato Beasley; avrebbero fischiato chiunque, il fatto che sia straniero li fa fischiare con un accento leggermente diverso”.
“I tifosi dei Knicks sono oramai amareggiati e stanchi di perdere” prosegue Wilson, “volevano un giocatore che li facesse capire che la loro sorte stava cambiando; dobbiamo tutti avere pazienza con lui, e con il tempo ci dimostrerà di potercela fare anche qui a New York”.
“Con ogni probabilità lo dovremo aspettare” è ancora Wilson a parlare, “dovremo lavorare su di lui, incoraggiarlo, svilupparlo e farlo giocare, dovremo lasciare che commetta i suoi errori, che cada, lo renderà più forte, lo renderà migliore, è per questo che è il tipo giocatore adatto a questa città e a questa squadra, migliorerà molto”.
Gallinari sa che ci vorrà del tempo perchè i tifosi si schierino con lui, ed è quindi impaziente di iniziare a cercare di convincerli.
“Il mio compito è lavorare duro e imparare, conosco il basket italiano ed il basket europeo, ma non mi sono ancora messo alla prova con la Nba, quindi vedrò di imparare più cose possibili nel minor tempo possibile” le sue parole, e in conclusione “lavorerò dal primo giorno per dimostrare a tutti il tipo di giocatore che realmente sono”.