Allen è stato l'unico dei Big Three a giocare ai suoi livelli in gara 3
Si può analizzare la sconfitta di gara 3, se si è dalla parte dei Celtics, in due modi diversi: vedere, insomma, il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Se lo si vede mezzo vuoto, l'ultima partita potrebbe essere un brutto presagio, una grande occasione sprecata, una partita non giocata al massimo ma che comunque era possibile vincere; se lo si vede mezzo pieno, si pensa a come Boston, pur giocando una partita sotto il suo livello abituale, soprattutto con alcuni uomini chiave, sia comunque rimasta abbondantemente in gara, lottando per la vittoria, anche allo Staples.
In ogni caso in vista di gara 4 la prima preoccupazione deve essere rappresentata dalle condizioni fisiche di Rondo, definito fondamentale per gli equilibri della squadra da Kendrick Perkins, infortunatosi alla caviglia all'inizio del terzo periodo di gara 3. Il play di Boston dovrebbe comunque farcela a recuperare per la gara di stasera, anche se ovviamente non sarà in condizioni ottimali; ghiaccio e stimolazione elettrica sembrano, comunque, essere serviti a permettergli di scendere in campo, vedremo stasera in che modo.
Sarà , inoltre, importante recuperare un altro giocatore che, pur non avendo problemi fisici (a parte il ginocchio), deve migliorare rispetto alla precedente partita, nella quale ha giocato decisamente al di sotto dei suoi standard: stiamo ovviamente parlando di Paul Pierce. Al numero trentaquattro, apparentemente, l'aria di casa non ha fatto molto bene, visto che nell'ultimo match ha segnato solo sei punti, tirando con un orribile 2/14 dal campo. Le possibilità di vittoria dei Celtics allo Staples Center dipendono decisamente da una maggiore precisione al tiro da parte di PP.
Alla brutta partita si sono aggiunte anche le foto di Pierce che, nella serata libera, è andato a divertirsi con la sua fidanzata: in assoluto niente di grave ma, sicuramente, quest'uscita non avrà fatto un gran piacere a coach Rivers, che aveva sottolineato come i suoi in questa pausa avessero assoluto bisogno di recuperare le forze. In questo contesto s'inserisce una curiosità , il time out chiamato da Pierce proprio perché aveva bisogno di un attimo di respiro nel finale di gara 3, come racconta Rivers: "Cavolo, ho dovuto sprecare un time out, del quale avrei avuto molto bisogno in seguito, e l'ho fatto notare ai ragazzi. Ho visto la cassetta e credo che per la prima volta ho visto quattro o cinque dei nostri che avevano bisogno di riposo. Quando Paul ha subito fallo, ed ha chiamato la sospensione, credevo si fosse fatto male, ed invece mi ha detto che, semplicemente, aveva bisogno di riprendere fiato".
Non che Kevin Garnett sia andato molto meglio, per quanto riguarda la mira, avendo lui pure chiuso con una percentuale decisamente insufficiente, segnando solo sei dei ventuno tiri tentati. E, nonostante una finale nella quale ha cifre di tutto rispetto (18 punti e 13 rimbalzi di media) a Boston la sensazione è che comunque gli manchi qualcosa, che debba dare ancora di più (prima di tutto rendendosi più aggressivo in attacco, non accontentandosi dei tiri da fuori), essendo l'uomo copertina della squadra. Ed è lo stesso Garnett che, come al solito con grande modestia e gentilezza, conferma di dover dare di più: "Per gran parte della gara, ho guardato questa partita: di sicuro non è una dei miei migliori match a livello offensivo, e farò gli adeguati aggiustamenti. Ma avete ragione, devo probabilmente attaccare di più il canestro".
Rivers, a fine gara, non può che prendere atto del fatto che se due dei tre Big di Boston non giocano al meglio, vincere una partita, soprattutto in finale, è molto molto complicato: "L'indicazione positiva è data dal fatto che la nostra difesa è stata buona, anche se non perfetta, mentre invece abbiamo attaccato male. Ma, nonostante Paul e Kevin abbiano avuto una serata così negativa, siamo comunque rimasti con un distacco tra i due e i quattro punti per tutta la gara, con possibilità di portare via la partita nonostante loro due fossero in cattiva serata".
La sconfitta è arrivata nonostante la grande prova di Ray Allen, che ha probabilmente giocato la miglior partita dei suoi playoffs, dimostrando di aver completamente recuperato dal momento difficile attraversato in questa post season: è importante, per i Celtics, aver dimostrato di poter tenere botta contro gli avversari anche in una situazione di emergenza, come è stata gara 3, sia per le cattive prove di Pierce e Garnett, che per i problemi fisici di Rondo che, come detto in precedenza, ha in pratica saltato tutto il secondo tempo.
Rimane comunque il fatto che la partita è girata sui due rimbalzi offensivi di Gasol, evanescente fino a quel momento, e soprattutto sull'inspiegabile decisione di smettere di raddoppiare Bryant proprio nell'ultimo minuto, nei possessi decisivi della partita. Sarà interessante vedere se, da questo punto di vista, cambierà la strategia difensiva dei Celtics.
Per quanto riguarda l'arbitraggio, a lungo criticato da Phil Jackson per le decisioni prese in Massachussets, la situazione si è ribaltata. Come previsto, una volta trasferitisi in California, la quantità di fischi a favore dei gialloviola (e di Bryant in particolare) è decisamente aumentata: in gara 3 i Lakers hanno tirato dodici liberi in più dei loro avversari (34-22). In casa Celtics, però, nessuno vuole trovare scuse per la sconfitta, né coach Rivers "Hanno attaccato, sono stati aggressivi, per questo sono andati in lunetta, e se lo sono meritato" né Paul Pierce "Ci siamo accontentati, non li abbiamo portati a dover difendere forte".
Stanotte c'è gara 4, che si preannuncia decisiva? I Celtics riusciranno ad espugnare lo Staples, con la possibilità di avere poi tre match point consecutivi, o i Lakers pareggeranno i conti?