La prima partita

Ecco come è iniziata la NBA…

I playoff di questa primavera 2008 sono stati giustamente definiti da molti delle vere e proprie "guerre stellari", e basta avere guardato pochi minuti di qualsiasi partita per capire quanto sia azzeccata la citazione.

In un impossibile Episodio VII firmato George Lucas, il regista californiano aprirebbe il sipario con il famosissimo motivo musicale e le parole che scorrono nell'universo dandoci l'introduzione della trama, prima di passare ai Cavalieri Jedi Paul e Bryant o al Rancor – Shaq o a Darth Fener - Gregg Popovich.

Come inizia ogni film della saga?
"Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana""
Vediamo come inizia l'NBA, in un breve e umile riassunto del come si è arrivati a pagare dei ragazzi per giocare a basket.

"Tanto tempo fa in un'arena lontana lontana""

È interessante scoprire che tante cose non sono quelle che sembrano. Se si dovesse chiedere ad una persona secondo lui dove fu giocata la prima partita della storia NBA, la risposta non può che vertere su quei 2-3 landmarks che tutti conoscono e che s'immaginano ideali per un'apertura in grande stile di una nuova lega: Madison Square Garden piuttosto che Boston Garden o qualche arena di Washington.

E invece no. Bisogna armarsi di pala da neve e recarsi al civico 60 di Carlton Street nella dowtown Toronto, nell'Ontario, per trovarsi di fronte un altro Garden, meno famoso di quelli di Boston o New York, ma pur sempre protagonista della nostra storia: il Maple Leafs Garden, casa per 68 anni della locale famosa squadra NHL e per solo un anno, il 1946-1947, dei Toronto Huskies.

Ora abbiamo un ingrediente, la squadra di casa, aggiungiamo l'altro, ovvero i sempre presenti New York Knicks, e mettiamo in forno (palazzetto) per 48 minuti: il risultato è la prima partita di sempre del basket professionistico nordamericano, la prima vittoria dei Knicks, il primo canestro, insomma il primo tutto, tranne che il primo freddo dato che era il 1° (anche qui) Novembre 1946.

Come si è arrivati a tutto questo? Chi ha creato la Lega? Prima di raccontare come andò la partita, rispondiamo a queste domande sulla Creazione.

Grazie coraggiosi uomini,grazie!

Nel giugno 1946 era passato circa un anno dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e diversi proprietari delle arene nelle maggiori città  della east coast si ritrovarono al Commodore Hotel, New York: pensarono che con il ritorno della pace la gente avrebbe avuto voglia di spensieratezza e di spettacoli di intrattenimento, perché non provarci con il basket?

L'unico però che aveva esperienza con la palla a spicchi era il proprietario del Madison Square Garden e futuro presidente dei Knickerboxers, Ned Irish, il quale aveva ospitato nella sua arena dei doubleheader di college basketball negli anni '30 e '40.

Fu il successo di queste partite tra università  a spingere questi coraggiosi uomini a pensare anche ad un basket professionistico: se al pubblico interessavano i giocatori che giocavano nei college, perché non farli sfidare anche dopo, una volta concluso il loro percorso accademico?

E fu anche per questo che Giovedì 11 Giugno 1946 nacque la Basketball Association of America nella quale furono inserite 11 squadre divise in 2 Divisions: ad est c'erano i Boston Celtics, Philadelphia Warriors, Providence Steamrollers, Washington Capitols, New York Knicks e Toronto Huskies. Ad ovest (ma in realtà  solo poco più a est) troviamo i Pittsburgh Ironmen, Chicago Stags, Detroit Falcons, St. Louis Bombers e Cleveland Rebels.

Ogni proprietario pagava alla lega una tassa annuale di 10.000$ che servivano sia per le spese di gestione sia per lo stipendio del primo commissioner, Maurice Podoloff. L'antesignano di Stern era anch'egli un avvocato, stavolta di Providence, Connecticut, che aveva presieduto l'American Hockey League ed era dotato di notevoli capacità  manageriali.

Gli owners presero dal college basketball oltre che l'ispirazione e i giocatori anche le regole con poche significative modifiche: il periodo di gioco passò da 40 a 48 minuti per allungare lo show e trattenere più a lungo gli spettatori, e il divieto di giocare la difesa a zona, accusata di uccidere la velocità  e il ritmo del gioco. Gioco che era principalmente creato dai giocatori delle università  locali, ogni squadra prese ragazzi usciti dai college in un raggio di pochi chilometri, anche perché con i modesti salari dell'epoca (circa 5000$) non si poteva chiedere molto ai giocatori.

Insomma, abbiamo tutto: squadre, giocatori, regole, commissioner, soldi. Tip off in arrivo?

Una partita leggendaria e un doganiere ignorante

Dopo gli ultimi allenamenti con le squadre di college della Grande Mela e gli incoraggiamenti dei giornali (altri tempi, vero?) i Knicks erano pronti per partire per la prima partita del nuovo campionato. Il 31 Ottobre 1946 salparono in treno verso i ghiacci canadesi.

Come normale per l'epoca si dovettero fermare alla dogana canadese, nella quale l'ufficiale non conosceva minimamente i vatussi che aveva di fronte e chiese: "Ma voi, chi siete?"
L'allenatore Neil Cohalan rispose: "Noi siamo i New York Knicks!"

La faccia del doganiere si fece dubbiosa, era facile immaginare come lui non avesse mai sentito parlare né di Knicks né di basket professionistico. La situazione era abbastanza comica, finché Cohalan non ebbe l'idea vincente: "Siamo parenti dei New York Rangers! Sa nulla di loro? I Rangers giocano a hockey, noi a basket".

Il doganiere fece quindi una faccia abbastanza schifata e prima di lasciarli passare aggiunse: "Non credo che troverete molte persone che capiranno il vostro gioco o se ne interesseranno".

Gufata del secolo, sappiamo tutti com'è andata a finire.

Intanto anche gli Huskies si stavano preparando all'evento tra mille difficoltà , prime tra tutte quelle della grande fede della città  nei Maple Leafs, oltre al fatto di avere un solo "canadese" a roster (si chiamava Hank Biasatti ed era nato a Beano, provincia di Udine").

Comprarono diverse colonne dei giornali locali e ci fecero stampare una pubblicità  geniale raffigurante George Nostrand, lo spilungone della squadra: chi era più alto di Nostrand, (2 metri e 1 cm) entrava gratis! I tanti spettatori più bassi invece avrebbero dovuto pagare da 75 cent a 2.50$. Pagarono in 7.090, sicuramente un buon numero considerando che la religione del Canada verte su pista, pattini e disco.

Palla a due?
Alzata.
Storia?
Fatta.

Gli spettatori capirono presto che non si trattava di hockey e iniziarono a seguire attentamente le azioni delle due squadre.

Il primo canestro della storia fu di un tale Schectman, prodotto di Long Island University, e i Knicks presero subito il possesso della partita arrivando a condurre 33 - 18 nel secondo quarto. Quindi arrivò la riscossa degli Huskies guidati dall'allenatore - giocatore Ed Sadowski: dopo aver portato la squadra a meno 8, purtroppo per Toronto, il prodotto da Seton Hall dovette abbandonare i compagni per 5 falli (che all'epoca erano sufficienti per terminare la partita).

I canadesi però lottarono seguendo l'esempio del coach e grazie al gigante Nostrand terminarono il terzo periodo in vantaggio: 48 a 44.

L'ultimo tempo fu molto combattuto ma bastarono due canestri e un tiro libero negli ultimi due minuti e mezzo per dare la vittoria 68 a 66 ai newyorchesi, e scrivere la prima pagina di una storia capace di appassionarci come nient'altro al mondo"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Informativa cookie

Per far funzionare bene questo sito, a volte installiamo sul tuo dispositivo dei piccoli file di dati che si chiamano "cookies". Anche la maggior parte dei grandi siti fanno lo stesso.

Cosa sono i cookies?

Un cookie è un piccolo file di testo che i siti salvano sul tuo computer o dispositivo mobile mentre li visiti. Grazie ai cookies il sito ricorda le tue azioni e preferenze (per es. login, lingua, dimensioni dei caratteri e altre impostazioni di visualizzazione) in modo che tu non debba reinserirle quando torni sul sito o navighi da una pagina all'altra.

Come utilizziamo i cookies?

In alcune pagine utilizziamo i cookies per ricordare:

  • le preferenze di visualizzazione, per es. le impostazioni del contrasto o le dimensioni dei caratteri
  • se hai già risposto a un sondaggio pop-up sull'utilità dei contenuti trovati, per evitare di riproportelo
  • se hai autorizzato l'uso dei cookies sul sito.

Inoltre, alcuni video inseriti nelle nostre pagine utilizzano un cookie per elaborare statistiche, in modo anonimo, su come sei arrivato sulla pagina e quali video hai visto. Non è necessario abilitare i cookies perché il sito funzioni, ma farlo migliora la navigazione. è possibile cancellare o bloccare i cookies, però in questo caso alcune funzioni del sito potrebbero non funzionare correttamente. Le informazioni riguardanti i cookies non sono utilizzate per identificare gli utenti e i dati di navigazione restano sempre sotto il nostro controllo. Questi cookies servono esclusivamente per i fini qui descritti.

Che tipo di cookie utilizziamo?

Cookie tecnici: Sono cookie necessari al corretto funzionamento del sito. Come quelli che gestiscono l'autenticazione dell'utente sul forum.

Cookie analitici: Servono a collezionare informazioni sull'uso del sito. Questa tipologia di cookie raccoglie dati in forma anonima sull'attività dell'utenza. I cookie analitici sono inviati dal sito stesso o da siti di terze parti.

Quali sono i Cookie di analisi di servizi di terze parti?

Widget Video Youtube (Google Inc.)
Youtube è un servizio di visualizzazione di contenuti video gestito da Google Inc. che permette a questa Applicazione di integrare tali contenuti all'interno delle proprie pagine. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Mi Piace e widget sociali di Facebook (Facebook, Inc.)
Il pulsante "Mi Piace" e i widget sociali di Facebook sono servizi di interazione con il social network Facebook, forniti da Facebook, Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante +1 e widget sociali di Google+ (Google Inc.)
Il pulsante +1 e i widget sociali di Google+ sono servizi di interazione con il social network Google+, forniti da Google Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Tweet e widget sociali di Twitter (Twitter, Inc.)
Il pulsante Tweet e i widget sociali di Twitter sono servizi di interazione con il social network Twitter, forniti da Twitter, Inc. Privacy policy

Come controllare i cookies?

Puoi controllare e/o verificare i cookies come vuoi - per saperne di più, vai su aboutcookies.org. Puoi cancellare i cookies già presenti nel computer e impostare quasi tutti i browser in modo da bloccarne l'installazione. Se scegli questa opzione, dovrai però modificare manualmente alcune preferenze ogni volta che visiti il sito ed è possibile che alcuni servizi o determinate funzioni non siano disponibili.

Chiudi