Qua e là  nella NBA – #2

E' un periodo che quest'uomo sorride, sorride sempre, chissà  perchè…

Alla fine Stern ha ricevuto il dono tanto atteso.
Il regalo dalla confezione giallo-oro e verde quadrifogliato, contiene un audience da record e contratti pubblicitari come se piovesse, ma soprattutto a sua scelta e discrezione.
Vi immaginate le lacrime del pupo qualora la sorte avesse sorriso ad un San Antonio - Detroit!!

E invece tutto come da copione: Kobe MVP, e le due ex grandi decadute (una un po di più) guidate dalle loro triadi sino all'atto conclusivo della stagione.
Troppa grazia, se ci mettete pure la prima scelta al draf per Chicago e l'arrivo del duo Walsh - D'Antoni a New York, beh allora siamo quasi a livello di associazione di stampo mafioso. Mancherebbero a completare l'opera un "settebello" di partite di finale, indipendentemente dall'esito, e negli uffici della NBA scorrerebbe Dom Perignom a fiumi.

Personalmente Boston - LA fa venire in mente un'altra colonna sonora, con due solisti tanto differenti tra di loro quanto trascinatori sul campo, ed un basket che confrontato con quello di oggi sa tanto di una sfida Quartetto Cetra versus Beatles, a voi la scelta su chi sa l'uno o l'altro.

Certo negli anni ottanta gli interessi in gioco erano molti ma non c'era l'attenzione mediatica, e soprattutto i mezzi che ci sono oggi. Probabilmente chi ha vissuto quel periodo "dal vivo" senza sintesi in dvd o spezzoni da youtube sa cosa intendo.

Se si vuole fare un analisi sulle semifinali, ovviamente a fronte di un vincitore c'è sempre uno sconfitto; sembra che i Detroit Pistons del dopo "Do the right thing" ci abbiano preso gusto a recitare questa parte.

Per ora ne ha fatto le spese il solo Flip Saunders, reo di non aver portato il titolo a Motown con dei giocatori che tutti hanno definito "arroganti" e "troppo sicuri dei propri mezzi".
Beh i Pistons saranno probabilmente il miglior collettivo NBA, ma sono anche una delle squadre più fragili mentalmente e troppo soggette ai limiti caratteriali dei singoli.

Già , quei giocatori che anziché far fare il salto di qualità  nei playoff, ti affossano con i loro cinque minuti di follia. Lo zio Sheed ne sa qualcosa, perché se solo mi fosse stato concesso il suo fisico ed un terzo della sua classe a quest'ora avrei aperto una gioielleria a Philadelphia, specializzata in anelli ed affini.

Joe Dumars è stato un giocatore intelligente e lo stesso ha dimostrato da e sta dimostrando da dirigente; molto probabile che cominci a lavorare per "svecchiare" il team, magari cedendo qualcuno dei suoi big (la cui carta d'identità  comincia a chiedere dazio), cercando in cambio di portare a casa qualche buon giovane. Ovviamente prima servirà  trovare un buon tecnico, e qui la concorrenza è assai agguerrita, con Bulls e Suns in caccia già  da qualche settimana, sempre che una delle due non decida proprio di puntare sul "libero" Saunders.

In Texas invece nessun dramma, a San Antonio sono abituati a non vincere per due anni di seguito, e nessuno fa un dramma dell'eliminazione, se non fosse che è avvenuta per mano degli odiati Lakers.

Duncan è stato al solito l'ultimo a gettare la spugna, chiudendo con una tripla doppia. Manu e Parker hanno giocato la serie sottotono, uno per motivi fisici, l'altro chi lo sa (azzardo una Eva Longoria che lo ha fatto dormire poco).

Ad ogni modo si riparte l'anno prossimo, senza patemi, convinti della propria forza, magari cercando l'arrivo di qualche giovane rodato, e con la consapevolezza di essere una delle squadre più vincenti, e di conseguenza odiate degli ultimi anni.

Per il resto il sottobosco NBA è tutto una trama di trade, di rumors, di news più o meno vere che servono solamente per sfamare buona parte dei gionalisti USA; che poveri loro dovranno pur trovare il modo di pagare il mutuo su di una casa che non vale quanto una scarpa di Lebron James.

A proposito il prescelto starà  meditando sul suo futuro lontano dal nativo Ohio, o semplicemente se la starà  spassando alle Hawaii o a Las Vegas?

Non passa giorno che non venga accostato ad uno dei due team della grande mela, prima ai Knicks e poi a Jay-Z Nets. Vuoi vedere che se lo piglia qualcun altro il prossimo anno? Già  per chè i Cavaliers senza di lui sono poca cosa, e la trade che ha portato i vari Wallace, West e Szczerbiack sapeva tanto di contentino per il 23. Delonte West ha dichiarato che il prossimo anno rifirmerà  per i Cavs, ma se il tuo playmaker ha le sue sembianze allora hai poco da stare tranquillo.

Tornando al discorso delle news incontrollate, l'ultima panzanata vede i Bulls pronti a scambiare la numero uno al draft per Wade, a cui non credo spiacerebbe tornare a casa.

Ma veramente qualcuno crede che Riley sia così pollo?
Se sta cosa la scriveva lo Stefano Buttera di turno su Play.it si beccava qualche migliaio di commenti di insulto al pezzo o ne nasceva una discussione su cap, ruoli ecc., mentre se la scrive un blogger americano, allora tutti dietro come pecore a discutere degli scenari possibili.

Con l'eccezione che il sottoscritto si guadagna la pagnotta facendo il pendolare sulla Milano- Lecco, mentre il blogger scrive probabilmente da Palm Beach sorseggiando un beverone al sole della Florida.

Sono in vena di sentenze, per di più velenose, e devo dire che è triste vedere quanto spazio dedichi la stampa italiana ad uno sport come il basket, per di più nel momento della sua massima espressione.

I resoconti di televideo RAI sono penosi e spesso errati, per non parlare degli articoli della Gazzetta, compresi quelli on line. Se si deve scrivere solo per riempire qualche spazio allora tanto vale lasciar perdere.

In occasione delle “Finals” è stato creato appositamente un forum tenuto da Massimo Oriani. Apprezzo l'iniziativa, tuttavia sarebbe bello (ed interessante) avere uno scambio di opinioni con dei professionisti non solo negli atti conclusivi della stagione.

E' evidente che il pubblico dei lettori è competente e selettivo, non basta inserire dei recap striminziti e qualche articolo qua e la per descrivere il fenomeno NBA; nell'epoca della globalizzazione e con la tecnologia attuale qualunque redattore di questo sito, e molti dei lettori, potrebbero tranquillamente tenere dei propri forum o scrivere il recap di una partita. Con questo non intendo criticare il sopra citato Oriani, che comunque ha il difetto di essere un tifoso Celtics!!

Mi viene da dire che li legge con assiduità  chi, ahimè, non conosce mezza parola di inglese, perché altrimenti trovo assurdo scegliere gazzetta.it al posto di nba.com o espn.com o giù di li.
È come se le nostre rispettive mogli\fidanzate\mamme non si alterassero quando ci vedono attaccati alla Tv per vedere quello che secondo loro è lo sport più noioso del mondo, e cercassero (con successo) di rifilarti l'X-factor di turno.

Un consiglio per chi si è fatto sopraffare, concedete il più possibile da fine giugno a fine ottobre per poi giocare la carta a loro tanto cara del ricatto..

Una "lancia" a favore della rosa devo comunque spezzarla, perché qualche fortunato si è visto l'All Star game grazie al concorso on-line su gazzetta.it, e qualche altro baciato dalla fortuna volerà  negli states per vedere le Finals (la dose extra di culatello ha voluto che le due città  in questione fossero pure due delle più interessanti da vedere).

Giovedì notte si è consumato il primo atto della finale, con Boston vittoriosa. Da parte neutra spero che sia una bella serie di finale. I presupposti ci sono tutti, vedremo se KG avrà  il tanto agognato titolo o se Kobe & C. daranno l'ennesima gioia a L.A.

Vi lascio come l'Ed Murrow del bellissimo film della coppia Mark Cuban \ George Clooney: "Good night and good luck!".

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