L'ultimo tiro della partita, che ha creato qualche discussione nel dopo gara…
Defense. Defense. Defense. Defense. Kobe Bryant for 2 points.
Defense. Defense. Defense. Defense. Kobe Bryant for 2 points.
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Questo è stato l'andamento del terzo quarto di Gara 4 a San Antonio, gli Spurs che si avvicinavano ai Lakers, pareggiavano la partita, il pubblico entrava ancor di più nel clima della gara incitando a difendere i propri beniamini, palla al 24 in maglia viola e 2 punti per i Lakers, scoraggiante.
Dopo una prima metà gara abbastanza equilibrata in cui i Lakers hanno attaccato bene e gli Spurs hanno tirato bene i liberi, Los Angeles chiude davanti il primo tempo 53 a 47, ruotando bene gli uomini dalla panchina, andando forte a rimbalzo, sia in attacco sia in difesa e approfittando del contributo sostanzialmente nullo di Finely e sia di Oberto sia di Ginobili.
A fine gara Finely avrà giocato 9 minuti e contribuendo con 0 punti, 0 punti come Oberto, mentre Ginobili ha segnato 7 punti, dimostrando di essere enormemente limitato dai suoi problemi fisici che gli consento di giocare al suo livello solo con due o più gironi di riposo tra una gara e l'altra.
Gli Spurs hanno avuto un inaspettato contributo da Barry autore di 23 punti che hanno tenuto a contatto gli Spurs quando nessun altro dei texani sembrava essere in grado di trovare il canestro.
Parker, autore di 23 punti, dalla metà del terzo quarto in poi ha iniziato a non trovare più le stesse conclusioni in penetrazione ad alta percentuale grazie alle braccia lunghe di Gasol e Odom fermi a presidiare il proprio canestro.
Chiaramente nel secondo tempo si è vista la relativa facilità di Los Angeles di trovare punti in diversi modi, con diversi giocatori, in trasferta e contro una delle migliori difese del paese, grazie al sistema di continuità di Jackson e grazie alla qualità dei suoi interpreti; San Antonio invece ha iniziato a giocare solo con degli isolamenti di Duncan da cui nascevano o conclusioni in proprio del caraibico o scarichi per dei tiratori sul perimetro, ma le cattive percentuali degli esterni e il continuo insistere su questa situazione tattica a tolto ritmo a San Antonio e lasciando la difesa dei Lakers ferma ha consentito a una squadra lunga come Los Angeles di prendere il controllo dei tabelloni, 46 a 37 a rimbalzo per LA, e ha tolto spazio ai penetratori dei texani che si trovavano ad attaccare una difesa fisicamente imponente come quella degli angelini.
I Lakers hanno condotto tutta la gara grazie ad un contributo diffuso di tutti, Odom, Gasol, Walton, Radmanovic, Vujacic in momenti ed in modi diversi hanno tutti contribuito a portare a casa una gara fondamentale che da ai Lakers il diritto di giocarsi la finale NBA allo Staples.
Anche Phil Jackson ha percepito la grande prova dei suoi infatti a fine gara ha dichiarato:“Ho detto ai ragazzi alla fine della partita che la loro energia è stata incredibile, scendere in campo e rispondere così a una sconfitta, prendere subito il comando della gara e giocare con questa energia… Penso ci abbia fatto rispondere ad ogni loro tentativo di rientrare in partita, ogni volta che si sono avvicinati ogni volta che hanno pareggiato abbiamo risposto.
Se i Lakers hanno convinto Jackson allora hanno davvero giocato una grande gara su un campo difficilissimo, contro avversari forti ed esperti.
I Lakers hanno segnato 26 “second-chance points” gli Spurs 4, nei momenti decisivi Los Angeles è sempre riuscita a mantenere il vantaggio della partita, grazie davvero ad un contributo tangibile di tutti i giocatori che si sono alternati sul parquet, con la solita eccezione di Bryant che con 28 punti e 10 rimbalzi ha dato nei momenti chiave la tranquillità ai suoi compagni prendendosi i tiri e le iniziative necessarie a narcotizzare il pubblico e a togliere fiducia agli Spurs, che pur difendendo allo strenuo non sono mai riusciti a fermare Kobe.
Adesso la serie torna a Los Angeles con i Lakers che hanno un importante match point dalla loro e con gli Spurs che proveranno a mettere in campo tutte le energie che gli sono rimaste, sarà finale per i nuovi Lakers di Kobe e Jackson?
Oppure …Never understimate the Heart of Champions…?
Giovedì sera allo Staples Center di Los Angeles avremo la risposta.