Scott Skiles va a Milwaukee a rimettere in sesto i Bucks. Ma chi andrà a rimettere in sesto i Bulls?
Quando la corsa al titolo monopolizza l'ambiente NBA si perdono facilmente di vista situazioni, news ed avvenimenti che altrimenti susciterebbero scalpore.
Così tra una prodezza e l'altra di Kobe, Lebron & C. la carta stampata ha dato poca rilevanza alla scandalosa vicenda dei Sonics (documentata da Go7enKs), il cui proprietario (tale miliardario Clay Bennet) espropria una delle più belle (e vivibili) città USA della sua storica franchigia a favore della natia Oklahoma City.
Apro una breve parentesi sui play off, a mio modesto pare mai così interessanti ed equilibrati fin dall'inzio come quest'anno.
Fossi un tifoso Wizard ai maghi della capitale una bacchettata in testa la darei io; ma era proprio necessario stimolare uno che già di suo pecca di eccessiva determinazione?
Il prescelto si è messo pure a difendere; risultato terza scoppola consecutiva al primo turno per Washington da parte di Cleveland..
Nella capitale il giovane di Akron ha dimostrato di saper incassare anche i placaggi dei linebacker dei Wizards e di non essere poi così sopravvalutato. Il prescelto ha successivamente fatto fatica con i biancoverdi del Massachussets, anche se i tifosi dei Celtics hanno tirato un sospiro di sollievo a fine serie. I Cavs sono lui e poco di più.
Qualcuno a Houston avrà cominciato a dubitare che forse c'è una ragione per cui T Mac non ha mai passato il primo turno Credo che in Texas vorrebbero spedire il gran dormiente da una altra part; sulla costa est ci sarebbero i pretendenti, ma in cambio non è che sia molto da offrire.
Il trend di questi play off è semplice, non si vince fuori casa. La conferma arriva dai primi due turni dove si è fatto fatica a vincere fuori casa; manco a dirlo gli Spurs si sono qualificati per le finals dell'ovest con una vittoria esterna a New Horleans, dimostrando, se ce ne fosse bisogno, il solito carattere.
Se il trend fosse confermato il caro David Stern avrebbe la finale dei suoi sogni L.A. - Boston, ed i pubblicitari stelle e strisce pagherebbero cifre da capogiro per uno spazietto nelle reclamè tra un time out e l'altro (Spurs e Pistons permettendo naturalmente).
Nelle scorse settimane si è completato anche il puzzle degli allenatori.
Il più clamoroso è quello del passaggio di Mike D'Antoni dai Suns ai Knicks che per avere i suoi servigi hanno messo sul piatto 24 milioni di verdoni da spalmare su quattro anni; l'ex coach di Milano e Treviso non farà certo fatica a trovare casa in quel di Manhattan.
La dipartita di D'Antoni non è certo stata un fulmine a ciel sereno per il front office dei Suns, i quali stanno già lavorando per trovare un sostituto. Al momento il nome più papabile è quello dell'ex Wizard Doug Collins (che vive proprio nei dintorni di Phoenix).
La dirigenza dell'Arizona dopo la scommessa Shaq è pronta a rivoluzionare un sistema di gioco che ha fruttato negli ultimi anni parecchie vittorie, ma mai l'agoniato titolo. Staremo a vedere se i giocatori, tutti dalla parte di D'Antoni, risentiranno negativamente di questo cambiamento (Steve Nash in primis).
Nel frattempo si sono accasati pure Rick Carlisle al posto di Avery Johnson ai Mavericks, confermando l'intenzione di Cuban di cercare di vincere puntando sulla difesa; col senno di poi non so se a Dallas rifarebbero la trade che ha portato Kidd in Texas. Di certo un quintetto con Kidd, Terry, Howard, Nowitzki e Dampier non è che si accoppi molto con la parola difesa.
Morale? Il cartello lavori in corso è appeso fuori dalla American Airlines Arena. L'ex coach dei Mavs è invece stato accostato ai Knicks prima della firma di D'Antoni ed attualmente è una delle ipotesi per la panca di Chicago.
A proposito della windy city, l'ex tecnico dei Bulls Scott Skiles si è accordato con i Bucks per cercare di dare un identità ad un gruppo di giocatori di sicuro talento, ma che ha deluso ampiamente nelle ultime stagioni. Vedremo se un sergente di ferro come Skiles potrà portare in alto Milwaukee, e se nei programmi della franchigia ci sarà la cessione di qualche pezzo pregiato, magari accompagnato da uno o due dei contrattoni affossa cap.
È tornato pure Larry Brown, dopo la pessima figura rimediata nella natia New York (sempre i Knicks di mezzo), per cercare di far decollare Charlotte, una franchigia che dopo il periodo di assestamento iniziale non ha saputo compiere il necessario salto di qualità . Molti ipotizzavano i Bobcats come una delle sorprese della scorsa regular season, invece sono stati una delle maggiori delusioni, motivo che ha spinto Micheal Jordan a mettersi nelle mani di un coach capace da subito (almeno secono M.J.) di portare vittorie.
Destavano qualche sospetto i Bulls, che nessuno sembrava voler allenare prima che la sorte sorridesse alla lottery, cosa alquanto strana per una franchigia con giocatori giovani e di prospettiva. Paxson è stranamente attendista dopo le mosse non troppo azzeccate degli ultimi due anni; perso D'Antoni non è ancora chiaro su chi intenda puntare la franchigia dell'Illinois per gestire la squadra, o almeno il General Manager fa trasparire questo all'opinone pubblica.
Certo è che una piazza esigente e prestigiosa come Chicago non può attendere troppo a lungo per definire il suo futuro, specie cn la prima scelta in mano.
La lotteria ha sancito che uno tra Rose (nativo di Chicago) e Beasley andrà a giocare per i Bulls la prossima stagione. Gli Heat fanno buon viso a cattivo gioco beccandosi la scelta numero due, di li in poi Minnesota, Seattle, Memphis, NY, Clippers, Milwaukee, Charlotte and so on si spartiranno ciò che riamane, con la netta sensazione che ci sia molto talento latente rispetto alle ultime stagioni. Di qui al 26 giugno, data del Draft, si delineranno parecchi scenari, e verranno imbastite le prime trade di un estate che si preannuncia bollente.
Dai vari report dei siti specializzati sono in rialzo i nomi di Lopez (Brooke), Bayless e Randolph. Gallinari potrebbe essere invece nel mirino di D'Antoni che a parere di molti spenderebbe volentieri la sei per Danilo.
Le prospettive sono intriganti, non solo per le prime scelte ma anche per l'interessante gruppetto di Free Agent, nell'ordine:
Con Player option (da la facoltà al giocatore di uscire dall'ultimo anno di contratto): Baron Davis; Gilbert Arenas; Elton Brand; Corey Maggette; Shawn Marion; Ron Artest.
Senza clausole: Antawn Jamison; Josè Calderon; Antonio Mcdyess; Andres Nocioni; Jerry Stackhouse; Carlos Arroyo.
Tranne per le quattro semifinaliste è ufficilamente aperta la caccia all'uomo!!
Staremo a vedere se il mercato estivo sarà interessante quanto i play off.
Per chiudere due parole su Lebron James e i Knicks; ovunque si parla del suo possibile approdo nel 2010, quando potrà esercitare la player option presente nel suo contratto.
Fantabasket? Può darsi, ma gli interessi in gioco sono enormi, e questo trasferimento farebbe la gioia, e la fortuna, di molti. Non resta che aspettare e si è tifosi Knicks convinti perché no acquistare una maglietta su http://nycforlebron.net/.
Nel frattempo i tifosi italiani dei Cavs (merce rara?) dopo la delusione dell'eliminazione faranno i necessari scongiuri.