Wallace e Perkins combattono sotto canestro
Bella impresa dei Detroit Pistons che strappano una preziosa vittoria per 97-103 al Garden di Boston in Gara2 della finale di Eastern Conference. Ora la situazione è di 1-1.
I Celtics vedono così interrompersi la striscia di 9 vittorie casalinghe consecutive in post-season(15 in totale).
L'ultimo k.o. "at home" dei verdi risaliva esattamente a 2 mesi fa,quando furono sconfitti dai Sixers.
Partita combattuta fino al termine,con Detroit che nei minuti finali ha mantenuto un lieve ma importante margine di vantaggio dando costantemente l'idea che difficilmente avrebbe ceduto il match ai rivali.
Boston si presentava all'intervallo sotto di 7 lunghezze,43-50 ma con una veemente partenza nel terzo quarto,suggellata da un favorevole parziale di 15-4,si portava in vantaggio.
A quel punto arrivavano tre triple in un minuto dei Pistons,una ciascuno per Hamilton,Billups e Wallace,così Detroit volava nuovamente davanti e chiudeva a +9 il terzo periodo.
Gli uomini di Rivers si riportavano sotto grazie soprattutto al ritrovato Ray Allen(25 punti,9/16),ma a respingere il loro assalto ci pensava addirittura il rookie Stuckey,con una straordinaria prima metà dell'ultimo periodo(in totale 13 punti per lui in 17 minuti).
Nel finale Boston arrivava anche a -2 ma i Bad Boys colpivano in maniera spietata nei loro ultimi possessi e un leggero fallo su Wallace dopo una sofferta rimessa per gli ospiti mandava Rasheed in lunetta,i Pistons a +4 e Allen che sul capovolgimento di fronte nn riusciva ad accorciare le distanze.
Tra i padroni di casa,oltre a Ray,buone prove per Kevin Garnett e Paul Pierce(come ti sbagli"),rispettivamente autori di 24 e 26 punti,con 13 rimbalzi per il number5.
Clamorosa tripla doppia sfiorata da Rajon Rondo,10p,9r,8a.
Ma complice una prova decisamente superiore di Billups rispetto a Gara1,ai Celtics non riusciva la grande difesa del match precedente,nonostante i migliori risultati a rimbalzo(39-31,ndr).
Chauncey guidava il suo team con 19punti e 7 assists,mostrando quella crescita post-infortunio che tutti si aspettavano. Rasheed Wallace,saliva d'intensità alla distanza dopo un primo tempo così così e il suo tabellino di fine gara segnava 13punti e 10 rimbalzi.
Ovviamente il miglior marcatore degli ospiti era Rip Hamilton con 25 punti,frutto del 7/16 dal campo.
Ma era un convincente Antonio McDyess l'arma in più di Detroit:con i suoi 15punti e 8 rimbalzi vinceva il confronto a distanza col centro di Boston Perkins che si fermava appena a 4 punti in 26 minuti.
Complessivamente Detroit è parsa un'altra squadra rispetto al team sbiadito che le aveva prese l'altro ieri giocando una pallacanestro deludente. Evidentemente aveva bisogno di carburare,la lunga sosta aveva arrugginito qualche meccanismo,soprattutto a livello mentale.
Scesi in campo più determinati i Pistons hanno fatto l'andatura per quasi tutto l'incontro e quelle tre triple in un minuto a metà del terzo quarto sono la "fotografia" perfetta di ciò che è stata la loro gara:un mix di freddezza e precisione,la partita più bella da loro giocata in questi playoffs.
E ha giocato bene anche Boston che è stata però meno precisa dalla lunga distanza:50%-26% nel computo dei tiri da tre,mentre non se l'è cavata meno bene dei rivali nei rimbalzi e nei liberi. Leggermente pro-Pistons le percentuali di realizzazione dal campo:49,3-48.6.
CONFERENZA STAMPA
Rasheed Wallace parla chiaro:"Non ci siamo seduti a pensare"oh,questi in casa non perdono mai"oppure,questi fuori non ne vincono una"no. Molti team hanno paura di KG,Paul e Ray"ma anche noi abbiamo buoni giocatori"
Rip Hamilton:"L'atmosfera sta diventando"matta! Ora il nostro compito è sfruttare il fattore campo."
Paul Pierce:"Ora non abbiamo scelta,dobbiamo vincere fuori".
Identiche le parole di Doc Rivers:"Dobbiamo vincere fuori casa se"vogliamo ciò che vogliamo!"
E ADESSO?
Bel lavoro dello staff dei Pistons:Kander ha recuperato alla grande Billups e Saunders ha saputo caricare i suoi,guidandoli ad una bella prestazione,una reazione da grande squadra.
Boston non si scoraggia perché la sfida è ancora lunga e in fondo ieri sera ha giocato un buon match.
E poi con un Ray Allen così c'è solo da essere ottimisti.
Certo,adesso deve fare una cosa che in questi playoffs ancora non le è riuscita,ovvero vincere fuori casa,"on the road" come dicono da queste parti.
E il Palace di Auburn Hills non è certo il posto più espugnabile che ci sia,ma i Celtics sanno di essere un team costruito affinché anche la più difficile delle imprese diventasse possibile ed è questo che penseranno sull'aereo che li porterà domani in Michigan,tana dei Pistons,vecchi volponi che intanto hanno già cominciato a far ciò che più gli piace:sognare.