L’ultima esclusione

All the troubles miles away

One step beyond!
Come avevo sperato e pronosticato ad inizio stagione, i Blazers hanno fatto un passo avanti, nonostante la partenza del miglior giocatore delle ultime stagioni, Zach Randolph, e l'infortunio che ha messo fuori causa il pick numero uno dell'ultimo draft, Greg Oden. Ragioni per le quali molti esperti posizionarono la squadra dell'Oregon tra le ultime franchigie della Western Conference.

Questa primavera, invece, registra un incremento di vittorie rispetto alla stagione precedente, un traguardo mai fallito dall'arrivo dell'ex guardia dei Sonics sulla panchina di Portland. (21-32-41!)

La gestione McMillan è riuscita a riportare i Blazers ad una stagione vincente dopo quattro anni di record negativi ed il coach si aspetta un ulteriore miglioramento in vista della prossima.

«Non è un punto d'arrivo» – è il commento di McMillan in relazione al traguardo delle 41 vittorie in regular season – «è una partenza, l'inizio di tutto quello di cui abbiamo parlato quando progettavamo di costruire una squadra da titolo. Ora siamo arrivati al punto in cui lasciarsi alle spalle tutti i discorsi legati allo sviluppo e questo è il messaggio che portiamo nella offseason: non vogliamo più dover andare a casa così presto.»

Il nuovo traguardo dichiarato è quello di conquistare i playoff e Nate sembra avere bene in mente di cosa ha bisogno per centrare l'obiettivo. «Abbiamo bisogno di più esperienza. Prendete James (Jones), lo ripeto in continuazione, non importa considerarlo uno starter o un backup, conta che ci ha dato quel know-how di cui avevamo bisogno. Servono giocatori così nel roster e lo dimostrano anche gli scambi che altre squadre hanno concluso nella seconda parte della stagione. L'esperienza è importante se si parla di raggiungere i playoff e una volta là  vincere delle partite.»

L'elogio nei confronti dell'ala proveniente dai Phoenix Suns, veterano in un roster che è il terzo più giovane nella storia della Lega, ci porta a quello che è il tema principe di ogni off-season: il mercato.

Mc Millan si tiene sapientemente alla larga dalle domande sulle possibili mosse del management, liquidando la faccenda con un sorriso e «Who knows what Kevin is going to do?»

Kevin è Kevin Pritchard, sicuramente grande artefice della rinascita Blazers e grande beniamino dei tifosi fin dai tempi della reggenza di Steve Patterson, periodo in cui aveva un ruolo più in ombra, ma a lui si devono le scelte in sede di draft degli ultimi anni. L'attuale g.m. dei Blazers è il mio personale Executive of the Year, ma per il premio vero potrebbero essere preferiti altri, il cui merito è stato quello di accettare regali dal Minnesota o da Memphis.

«Penso che ci troviamo in una grande posizione, con ottime opportunità  di fare crescere l'organico. Riavremo a disposizione Greg (Oden), speriamo di poter contare anche su Rudy (Fernandez) ed abbiamo anche il tredicesimo pick al prossimo draft. Cosa ne faremo di questa prima scelta? Chi può dirlo? Potremmo scambiarla, oppure scegliere un giocatore che resti un altro anno oltreoceano, o semplicemente selezionare un rookie. Abbiamo molte opzioni, ma anche solo aggiungendo Greg e Rudy, saremo una squadra molto migliore.»

Ci sarà  tutta l'estate per parlare delle mosse di Pritchard, ma come quest'anno il miglioramento è avvenuto semplicemente grazie allo sviluppo dei giocatori già  nel roster, non c'è ragione per aspettarsi che questo non possa ripetersi anche l'anno prossimo. E come sostiene il G.M. gli innesti di Oden e Fernandez promettono già  un notevole upside.

Semmai il primo nodo da risolvere riguarda i giocatori in uscita e dunque risponde alla domanda su chi puntare? Non è un caso che l'Oregonian, nella sua versione online, abbia già  proposto un sondaggio tra i suoi lettori per stabilire chi deve restare e chi no.

Dall'owner al coach, dal g.m. ai giocatori, l'esito è quasi una standing ovation. Eppure qualche eccezione salta all'occhio. Il buon Raef LaFrentz si porta dietro un contrattone in scadenza e forse qualche tifoso poco lungimirante non ha voglia di aspettare che questo giunga a termine, ma preferirebbe vederlo scambiato subito per rinforzare la squadra.

Ancor più evidente è il dubbio nel ruolo di playmaker. Blake il preferito, Rodriguez confermato, Jack no. Guardando al futuro, Jack sembra il più probabile partente proprio perché il più appetibile sul mercato: più affidabile dello spagnolo, più giovane dell'ex Nugget. Insomma, non un giudizio negativo nei suoi confronti, ma la realistica presa d'atto che se qualcuno dev'essere sacrificato sul mercato, quello è Jarrett Jack.

Tornado a Sergio Rodriguez, vanno segnalate le dichiarazioni del playmaker comparse su plus.es. «Dopo un paio d'anni con McMillan, mi sembra evidente che non sono il tipo di giocatore a lui gradito. Sia lui che il management dicono il contrario, ma i fatti parlano chiaro. In questi due anni non ho mai ricevuto un minimo di fiducia.» Così Spanish Chocolate non nasconde le sue intenzioni di fare le valigie, o quanto meno di dare una svolta alla sua carriera. « È dura. Sai che giocherai 4 minuti nel primo tempo, che solo se giochi bene avrai la possibilità  di giocare anche nel secondo tempo, mentre se non giochi bene non rientrerai affatto. Lo puoi accettare per una decina di gare, ma sessanta partite tutte così…»

Oltre alla questione play (e senza dimenticare il finlandese Koponen, point guard lasciata in Finlandia ma che verrà  rivalutata quest'estate) c'è il punto di domanda nello spot di ala piccola. Martell Webster è da tempo considerato un altro dei possibili “sacrificabili”, ma dopo l'esplosione di Outlaw al suo quarto anno nella Lega, sembra che anche Webster otterrà  una quarta occasione.

Che stagione!

Quella che si è appena conclusa è stata una stagione speciale per Portland. I fatti non lasciano spazio ad alcun dubbio.

La casa dei Blazers, il Rose Garden, in occasione dell'ultima gara casalinga contro i Grizzlies ha registrato il 32esimo consecutivo tutto esaurito. Non male per una franchigia fuori dai playoff.

Questa è stata anche la stagione delle 13 vittorie consecutive (serie poi estesa ad un esaltante 17 su 18) nel mese di dicembre, seconda striscia vincente nella storia della franchigia. Tutto ha inizio da una partita giocata contro Memphis, quando Outlaw trovò il canestro della vittoria sulla sirena con cui i Blazers centrarono il primo successo esterno dopo nove ko consecutivi.

Da quel momento in Oregon si sono susseguiti una serie di momenti magici che sono ben riassunti a questo link .

È la stagione della consacrazione di Brandon Roy, da miglior matricola del 2007 a All-Star del 2008.

LaMarcus Aldridge ha raddoppiato i punti rispetto alla stagione da rookie ed è giunto terzo nella classifica Most Improved Player dietro a Turkoglu e Gay. Classifica nella quale hanno ricevuto voti anche Roy e Outlaw. Lo stesso Outlaw, insieme a Jack, ha ottenuto un buon piazzamento nella classifica del Sesto Uomo della Lega.

Come detto in apertura, i Blazer hanno lottato fino alla fine per un obiettivo e, perso quello dei playoff, hanno dato il massimo per evitare di chiudere ancora con un record negativo. Nelle ultime partite hanno dovuto fare a meno di Przybilla (frattura alla mano) e Webster (problemi di battito cardiaco irregolare) e Roy era in pessime condizioni fisiche. Ciò nonostante i Blazers hanno fermato sia i Mavericks che i Lakers, unica sconfitta nelle ultime 9 gare di regular season dei gialloviola.

Ma come dice McMillan, questo non è che un punto di partenza.

Frammenti

90% Rudy ~ Chi vi scrive è sempre più sorpreso dall'attesa che c'è tra i tifosi Blazers per l'arrivo di questo astro nascente del basket spagnolo. Lo stesso Paul Allen, owner della franchigia, è già  volato più volte in Spagna per guardarlo giocare e nelle ultime settimane per convincerlo a raggiungere l'Oregon già  quest'estate.

La guardia ha dichiarato che giocare in NBA è il suo sogno e che al 90% il prossimo anno sarà  negli States. Al momento l'unico ostacolo è rappresentato dall'ingaggio del cestista iberico: in Europa molti club prestigiosi posso garantirgli contratti economicamente superiori a quello che Portland è vincolata ad offrire ad un giocatore selezionato tardi nel primo giro del draft.

«Credo che ci siano buone probabilità  che Rudy indossi la divisa dei Blazers l'anno prossimo,» spiega Pritchard «anche se sono in competizione con avversari nuovi. Quando firmai Przybilla me la dovevo vedere con altre squadre NBA. Con Rudy invece mi trovi di fronte molte squadre europee che possono pagarlo più di quanto prenderebbe da noi. Quindi è dura, ma sono in contatto con lui e con il suo agente e ci sentiamo ogni settimana…»

Darius Miles ~ L'infortunio e il doppio intervento chirurgico al ginocchio destro hanno tenuto l'ala ex Clippers e Cavs lontana dai parquets negli ultimi due anni. Quindi, il 14 aprile 2008, l'infortunio è stato giudicato “career-ending” da un medico indipendente. Questo non significa che Miles non potrà  più giocare a basket, ma permette ai Blazers di sfruttare quanto previsto dal Collective Bargaining Agreement per tagliare l'atleta dal proprio roster.

Questo non significa neppure che Miles non riceverà  i 27 milioni di dollari che gli spettano per gli ultimi anni di contratto, ma che questi non peseranno sul tetto salariale della franchigia. Ecco allora che i Blazers si ritrovano di colpo sotto al cap e risparmiano ben 3,5 milioni di luxury tax. Inoltre nell'estate del 2009 Portland sarà  una delle franchigie con la maggior flessibilità  salariale e potrà  recitare un ruolo da protagonista nella corsa ai migliori free-agents sulla piazza.

Ulteriore curiosità : rilasciato Miles, per la prima volta negli ultimi 15 anni i Blazers non hanno più alcun giocatore con alle spalle sospensioni da parte delle Lega o provvedimenti disciplinari presi dal team stesso.

Sportmanship award ~ Grant Hill il vincitore dell'anno, Brandon Roy il terzo classificato, piazzamento che ha consentito al giocatore dei Blazers di vincere-e-donare 10.000 dollari. La scelta è ricaduta sulla Lenny Wilkens Foundation.

Grandi aspettative ~ Sondaggio di fine stagione su nba.com: What team already mathematically out of playoff contention has the most upside for the future?
Risultato: Portland 72%, poi Sonics (12%), Charlotte (8%) e Sacramento (8%).

Standing

(L) Portland vs. Houston 86-95
(L) Portland vs. San Antonio 65-72
(W) Portland vs. Lakers 112-103
(L) Portland @ Sacramento 86-103
(W) Portland vs. Dallas 108-105
(W) Portland vs. Memphis 113-91
(L) Portland @ Phoenix 91-100

record: 50.0% — [41W/41L]
Western Conference: decimi
Northwest Division: terzi

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