La grinta di Paul Pierce e dei Celtics li portano a passare il turno con un dominio imbarazzante
Le gare7 sono sempre particolari: se vinci passi il turno successivo, se perdi vai a casa, ma in ogni caso chi ha più da perdere sono i padroni di casa ed i favoriti, ovvero i Celtics.
Partenza contratta da entrambe le parti, la partita si scalda quando Rajon Rondo riesce a prendere ben 2 rimbalzi offensivi a centro area degli Hawks e li distribuisce bene ai compagni di squadra, che però non riescono a concretizzare, poi alla fine chiude l'azione Pierce in penetrazione.
Dopo il tentativo di mettere un po' di distacco da parte dei Celtics, gli ospiti riescono a ridurre le distanze a 2 soli punti a metà del primo quarto, ma è solo un fuoco di paglia perché i padroni di casa allungano subito e passano in doppia cifra sul finale del tempo, chiudendo con 9 punti di vantaggio.
Rondo decide di metterla sulla velocità contro Bibby e fa bene perché lo lascia spesso sul posto, ma i due protagonisti della prima frazione di gioco sono Kendrick Perkins da una parte e Joe Johnson dall'altra. Mentre Kendrick domina sotto i tabelloni e tra canestri nel pitturato e stoppate date agli avversari offre il suo importante contributo per l'allungo di Boston, Joe è stato l'unico che riesce ad essere pericoloso nel tentativo di tenere a contatto gli ospiti.
Brutta partenza per gli Hawks nel secondo quarto che commettono troppi falli in attacco e troppe palle perse a causa di un'ottima difesa da parte dei Celtics e l'allungo dei biancoverdi passa abbondantemente la doppia cifra.
Si vede per la prima volta in questa serie la presenza di P.J. Brown che stoppa e difende bene giustificando la sua chiamata nel finale di stagione.
Per la verità anche l'attacco dei Celtics langue un po' e non riescono a monetizzare come avrebbero potuto l'eccezionale difesa che nega completamente il ferro agli avversari.
È incredibile come le due squadre si trasformino nei rispettivi parquet di casa ed anche in questo caso i Celtics dominano sugli avversari, ma l'impressione nella prima metà di gara è che gli Hawks siano in balia dei padroni di casa, che hanno permesso a meno del 30% dei tiri dei Falchi nei primi 24 minuti di gioco di entrare nella propria retina.
Ridicoli i soli 26 punti segnati dagli Hawks nella prima metà di gara, di cui solo 10 nella seconda frazione di gioco, complice una brutta serata al tiro, ma anche e soprattutto una difesa aggressiva dei Celtics, a cui il solo Johnson riesce ad opporre una minima resistenza.
Pochi anche i 17 punti per i Celtics, ma basta per allungare, unico dato negativo la percentuale da tre punti deficiataria: 1 su 9.
Alla ripresa della contesa ci si aspetterebbe una reazione degli Hawks, ma segnano solo dopo 2 minuti dall'inizio del terzo quarto, ed a quel punto il vantaggio dei Celtics è già oltre i 20 punti di vantaggio.
A 9 minuti e 9 secondi dalla fine del quarto un bruttissimo fallo di Marvin Williams costringe un Rondo lanciato in contropiede ad una caduta molto pericolosa. Il fallo è di tipo flagrant-2 ed automatica è l'espulsione per Williams che esce meritatamente tra i fischi. Mi auguro che ci sia una punizione esemplare da parte della Lega.
Il fallo subito da Rajon Rondo poteva creargli qualche problema, non solo fisico ma anche psicologico, invece il play biancoverde pare galvanizzato ed incrementa la velocità spiazzando la difesa avversaria, segna e fa segnare i suoi compagni di squadra portando la sua squadra a metà terzo quarto a raggiungere i 30 punti di vantaggio. Personalmente non ricordo di aver mai sentito parlare di una squadra che doppia l'avversaria nel terzo quarto, eppure è successo con il 60 a 30 di questa partita, ma non è finita perché riescono anche a superare il raddoppio un paio di minuti dopo con il punteggio che segna 66 a 32.
Eccellente il dai-e-vai continuato di Rondo e Kevin Garnett in area avversaria, sembrava un'azione da playground, con i più bravi che scherzano contro ragazzi molto più deboli, eppure siamo nell'NBA.
Il cuore dei padroni di casa non smette di stupire quando ben tre giocatori biancoverdi (Garnett, Rondo e Allen) si sbucciano le ginocchia per recuperare un pallone.
Il terzo quarto continua ad essere un'apoteosi per i Celtics quando in un'altra azione spettacolare Garnett esegue un passaggio no-look a Perkins che ricorda molto da vicino quello che faceva Bird negli anni Ottanta. Perkins è così stupito che riesce a malapena a tenere il pallone, e passa subito a Pierce che esegue un immediato passaggio dietro la schiena per Garnett che segna con fallo mandando in visibilio il pubblico di Beantown.
La tensione della partita porta Garnett ad un fallo duro su Pachulia e forse l'immediata ammissione di colpevolezza del lungo biancoverde lo salva da sanzioni più pesanti di un semplice fallo. Kevin si riposa in panchina con già una doppia doppia sul personale tabellino.
Il divario alla fine del terzo quarto assume livelli incredibili: 36 punti di distacco. E gli Hawks con soli 43 punti all'attivo.
L'ultimo quarto è sola accademia, il PGA Tour rimane in panchina lasciando giocare le riserve, ma i Celtics offrono ancora qualche emozione con un buon movimento di svitamento di Leon Powe contro Horford, ma il vero protagonista dell'ultimo quarto è Glen Davis, per tutti Big Baby, che si scatena dopo aver giocato pochi minuti nelle sei gare precedenti mandando il visibilio il pubblico che lo ha nominato durante la stagione come suo beniamino.
"Goodbye Hawks" cantato dal pubblico di casa chiude una partita che è stata per 48 minuti a senso unico.
I migliori: Paul Pierce (22+8) e Kevin Garnett (18+11) hanno dominato la partita, Kendrick Perkins (10+10) ha avuto la sua migliore serata della serie e Rajon Rondo (10+6 assist) ha fatto girare bene la palla. Se proprio devo nominare un giocatore degli Hawks vado con Johnson, l'unico che ci ha capito qualcosa in questa serata, anche se la sua percentuale al tiro è da insufficienza piena (5 su 17).
I peggiori: tolto parzialmente Johnson, tutti gli Hawks hanno avuto una giornata che se la ricorderanno per parecchio tempo. Nota di forte demerito il bruttissimo fallo di Williams e per Mike Bibby, praticamente inesistente (2 punti e 2 assist). Va messo qui anche Ray Allen, pessimo al tiro (3 su 12).
Commento finale: difficilmente ai playoff si vede un dominio così netto di una squadra contro l'avversaria, questi Celtics hanno dominato dal primo all'ultimo minuto e hanno dato una severa lezione ai giovani Hawks. Mai in stagione i biancoverdi hanno giocato in modo così furioso, hanno umiliato gli avversari non permettendogli mai di entrare in partita. Per Atlanta invece è un bel bagno d'umiltà che sarà loro utile nelle prossime stagioni.