Equilibrio tra Jazz e Lakers

Sarà  lui, l'Mvp, ad essere decisivo?

Con la gara 6 vinta ieri notte contro i Rockets, Utah si aggiudica la serie ed il diritto di sfidare i Lakers nel secondo turno, in uno scontro (inizierà  domani) che si preannuncia equilibrato e che, probabilmente, sarà  molto lungo, visto il livello delle due contendenti (57 vittorie in stagione per i Lakers, 54 per i Jazz). Per quanto riguarda i Lakers, cercheranno di vincere due serie consecutive, cosa che non accade loro dal 2004 mentre, invece, i Jazz cercheranno di tornare in finale di Conference per il secondo anno consecutivo.

I Lakers hanno, in partenza, due vantaggi: in primo luogo, il fatto di aver avuto un primo turno molto meno stressante di quello degli avversari, chiudendo con un secco 4-0 contro i Nuggets (mentre invece la serie di Utah si è prolungata fino a gara 6); il secondo, un roster decisamente più lungo di quello dei Jazz.

Il primo problema da risolvere sarà  marcare Deron Williams, sul quale dovrà  essere organizzata una staffetta per riuscire a limitarlo, chiedendo probabilmente dei minuti in difesa su di lui (anche se pochi in momenti specifici della gara) a Bryant. Il duello delle point guard (Williams-Fisher) è a favore dei Jazz ma invece, per quanto riguarda le guardie, non ci sono dubbi sul fatto che Kobe vinca il duello con il suo dirimpettaio Brewer.

A parte questi due ruoli, sbilanciati da una parte o dall'altra, la situazione è molto equilibrata se ci soffermiamo sulle ali. I Lakers schierano Radmanovic, Odom e Gasol, mentre Utah oppone loro Kirilenko, Boozer e Okur: sono, questi, due terzetti che, pur avendo caratteristiche diverse, si equivalgono in qualità  e, sicuramente, daranno luogo ad una sfida molto interessante. Potrebbe fare la differenza, dunque, la già  citata lunghezza della panchina dei Lakers che, nelle seconde linee, hanno giocatori importanti, anche se non si deve sottovalutare l'importanza di Harpring e Korver per i Jazz.

La forza dei losangeleni è ovviamente nel loro attacco, che può contare su una serie di armi assolutamente notevoli, primo fra tutti, ovviamente, l'ormai sicuro Mvp della Lega (manca solo l'ufficializzazione) Kobe Bryant, che si è riscaldato contro i Nuggets, segnando 33.5 punti per gara, con 5.3 rimbalzi e 6.3 assist. Ma in generale tutto l'attacco dei Lakers è andato alla grande sia in stagione (108.6 punti di media) che nella serie con Denver (114.8), anche se quest'ultima non è molto probante, visto il livello della difesa della squadra di George Karl.

I Lakers sicuramente dovranno fare a meno di Bynum, che non è neanche vicino al ritorno in campo, e quindi dovranno resistere sotto canestro ad una squadra che probabilmente è più fisica di loro sotto le plance, con Boozer e, dalla panchina, Millsap. Di sicuro sarà  fondamentale chi vincerà  la battaglia dei rimbalzi, un fondamentale dove i Jazz vanno molto bene: i Lakers avranno bisogno di chiedere un grande lavoro in questo ambito non solo a Gasol, ma anche ad Odom ed ai piccoli.

Come già  detto in apertura, il risultato della serie è tutt'altro che scontato, visto che i Jazz sono una squadra dura, fisica e con un sistema preciso ed oliato che può sicuramente creare dei problemi agli angeleni, anche se i risultati degli scontri tra queste due squadre nella regular season sono favorevoli ai californiani, che hanno vinto tre delle quattro gare giocate in stagione. Il livello di intensità  di Utah sale ulteriormente in casa, dove sono praticamente imbattuti in stagione (37-4), grazie ad uno tra i campi più ostici della lega, reso tale anche da dei tifosi a dir poco indemoniati, lontani dallo standard NBA.

Il pericolo numero uno per Utah è evidentemente Kobe Bryant, la cui marcatura sarà  probabilmente affidata la povero Ronnie Brewer, che comunque si dividerà  l'arduo compito con una serie di compagni, da Kirilenko ad Harpring, da Korver a Williams, un po' come fatto nella serie precedente contro McGrady. Ma, al contrario di T-Mac, Kobe, oltre che essere molto più aggressivo del numero uno di Houston, ha una serie di compagni molto più pericolosi ai quali scaricare la palla e, di conseguenza, rendere molto più complicato il piano per limitarlo (fatto probabilmente di raddoppi) dei Jazz. Utah, infatti, non potrà  pensare di raddoppiare troppo Kobe, ma dovrà  cercare di limatrlo senza concedere troppo spazio ai suoi compagni; non potrà , quindi, adeguare molto la sua difesa ai movimenti del numero ventiquattro.

I Jazz, comunque, giocano bene su entrambe le metà  campo: in attacco tutto nasce dalle iniziative di Deron Williams (tra i cinque migliori playmaker della NBA), in particolare dal suo asse con Boozer, una delle coppie più efficaci della Lega mentre, in difesa, è la loro intensità  ed organizzazione a fare la differenza. I Lakers (unica squadra a chiudere con uno sweep il primo turno) hanno invece un sistema differente, una difesa non proprio perfetta per questi livelli, ed un attacco che parte dalla triangolo e da Kobe Bryant (secondo molti il miglior giocatore dell'NBA) per trovare spazi per tutti gli altri giocatori, Gasol ed Odom in primis.

Se sarà  fondamentale il contributo di Williams e Bryant, soprattutto nei momenti decisivi, il vero ago della bilancia saranno gli altri giocatori, soprattutto Boozer e Gasol. Interessantissimo potrebbe rivelarsi anche il duello Kirilenko-Odom, due giocatori che non amano fare le prime punte e, quando non vengono caricati di troppe responsabilità , riescono a dare il loro contributo in moltissime zone del campo.

Per chiudere, da notare la sfida tra due grandi della panchina, Jerry Sloan e Phil Jackson, che si conoscono molto bene da avversari sin dai tempi delle storiche sfide tra i Jazz di Stockton e Malone e i Bulls di Jackson, Jordan e Pippen; in particolare hanno disputato due finali (1997 e 1998) entrambe vinte dall'attuale coach di Los Angeles. Comunque vada a finire, di sicuro la loro sarà  una sfida nella sfida, tra due degli allenatori più vincenti della Lega che, insieme, totalizzano 2,065 vittorie in regular season e 273 nei playoffs.

La serie è dunque equilibratissima, ma non bisogna dimenticare che i Lakers, in quanto vincitori della Western Conference, hanno il fattore campo nella serie, un dettaglio che potrebbe rivelarsi decisivo. Si comincia domani nella serata italiana.
Il mio pronostico? 4-2 Lakers.

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