Effettivamente, uno così ce l'hanno solo a Cleveland…
“We have LeBron on our team, and there are 30 other teams or 29 who don't,and that's the biggest difference.”
“Noi abbiamo LeBron nella nostra squadra, ci sono altre 30 squadre, o 29 che non ce l'hanno. E questa è la differenza più grande.”
Parole di Zidrunas Ilgauskas, musica di LeBron James autore di una tripla doppia decisiva per la vittoria dei suoi Cavaliers in Gara 6.
Per il terzo anno consecutivo gli Washington Wizards escono al primo turno dei play off contro i Cleveland Cavalier, contro LeBron James.
Gli Wizards erano riusciti a far tornare la serie nella Capitale, vincendo Gara 5 a Cleveland e speravano di tornare in Ohio per giocarsi tutto in Gara 7; LeBron James aveva però altri piani ed in quella che si è rivelata la gara conclusiva della serie ha fatturato: 27 punti, 13 assist e 13 rimbalzi;evidentemente voleva avere un po di tempo per riposarsi prima del secondo turno dove i suoi Cavaliers affronteranno la vincente di Gara 7 tra Celtics e Hawks.
Gara 6 è cominciata con le conseguenze di Gara 5, Songalia è stato squalificato per una partita per aver colpito Lebron James all'inizio di Gara 5, evento giudicato casuale dagli arbitri durante la partita ma giudicato invece vizioso dalla commissione disciplinare della lega che ha così squalificato l'ala di Washington
La differenza tra le due squadre inizia a scavarsi nel secondo periodo, dopo un primo quarto in equilibrio, i Cavaliers all'intervallo si troveranno davanti 56 a 48 e da li non si volteranno più indietro, la differenza tra le due squadre l'hanno fatta i canestri segnati da chi non si chiama LeBron per i Cavaliers, anche se dietro a questi canestri c'è sempre l'impronta, l'ispirazione del n°23.
Szczerbiak registra il suo carrer high nei play off con 26 punti, Gibson torna a colpire da fuori, 22 punti per lui, sfruttando gli spazi creati dalla presenza in campo di James gli altri Cavaliers mettono quei canestri che in gara 5 non erano arrivati.
Dopo tutto quello che è successo nella serie, con falli tecnici, espulsioni, battaglie tra rapper e tante provocazioni in campo e fuori tra i due schieramenti, Gara 6 è scorsa via senza troppi problemi, grazie anche al vantaggio conquistato rapidamente dai Cavaliers e mai messo in pericolo da Washington, difatti Lebron James aveva già una tripla doppia a referto prima della fine del terzo quarto quando la partita era ormai decisa.
La non eccelsa gara di Butler ha fatto il resto, l'ex Connecticut è passato dai 32 decisivi punti di gara 5 a 18 punti con 6 su 14 al tiro di Gara 6, oltretutto la maggior parte dei suoi punti sono stati segnati quando la partita era già compromessa, difatti Butler ha iniziato il secondo tempo con solo 7 punti a referto, e non è riuscito nella seconda metà di gara a incidere maggiormente in attacco a a riportare sotto i suoi.
Per quasi tutta la serie gli Wizards hanno dato l'impressione di poter giocar meglio dei Cavaliers, con più soluzioni in attacco, con una miglior circolazione di palla ed una miglior distribuzione delle opportunità offensive tra tutti i giocatori in campo, purtroppo per Washington l'impressione non basta a vincere le partite; non è mai stato possibile nei momenti decisivi avere delle giocate difensive importanti, Washington non è mai riuscita a bloccare quando davvero contava l'attacco di Cleveland.
Anche nel finale di Gara 5 i Cavaliers si sono creati dei buoni tiri, poi sbagliati, ma erano dei buoni tiri da prendere; la maggior capacità della squadra di Mike Brown di serrare le fila e cercare la giocata difensiva ha consentito a Cleveland di trovare la vittoria contro un avversario con più talento complessivo e con un roster meglio assortito.
Naturalmente poi il vero fattore decisivo per la serie è stato, come sovente accade, LeBron James che ha viaggiato per tutta le serie con i soliti numeri roboanti: 29.8 punti, 8.3 rimbalzi e 7.2 assist, il tutto unito al controllo emotivo sulla serie, riuscendo a non farsi intrappolare dalla polemiche e dalle provocazioni messe in piedi dagli Wizards, come dice Ilgauskas, che a Cleveland c'è da sempre, e che ha Cleveland ha visto anche il peggio che la NBA può offrire: “Noi abbiamo LeBron, ci sono altre 29 squadre che non ce l'hanno….”