La legge di Boston

Paul Pierce sorride: dopo le critiche delle scorse partite ha avuto un'ottima serata

Probabilmente è la partita più importante della serie, Boston deve vincere assolutamente per mantenere il fattore campo a favore, Atlanta invece ha l'inerzia della serie, ma trova un ostacolo duro visto che deve vincere fuori casa, e non sarà  per nulla facile.

L'inizio della partita è molto equilibrato, ma l'unica azione degna di nota è un bel dai-e-vai tra Pierce e Garnett, con quest'ultimo che conclude con una spettacolare schiacciata.
Da segnalare che i primi 5 assist dei padroni di casa sono arrivati dai primi 5 tiri segnati, un segnale inequivocabile che Boston vuole giocare di squadra.
Il ritmo della partita è completamente differente rispetto alla partita precedente, è più tranquilla, decisamente più congeniale ai Celtics, infatti lentamente ma inesorabilmente per tutta la prima frazione di gioco aumentano il proprio vantaggio fino agli 8 punti della prima pausa, ma erano arrivati anche in doppia cifra.
Decisamente in forma Paul Pierce il quale, dopo le critiche delle partite precedenti, gli servono solo 12 minuti di gioco per andare in doppia cifra con 10 punti, ai quali aggiunge 4 rimbalzi e 3 assist.

Il secondo quarto non vede particolari differenze rispetto all'andamento del primo: gioco lento e Celtics in progressivo aumento del proprio vantaggio, con il gioco che non ne guadagna in spettacolarità .
Da segnalare i 9 punti di Sam Cassell, ma anche lo 0 alla voce assist nella prima parte di serata, e per Atlanta l'unico che si può dire soddisfatto è Josh Smith, che raggiunge la doppia cifra in punti e dimostra di poter continuare a stoppare, come sa benissimo Rondo, il quale a 2 e 46 dalla fine del quarto sperava di appoggiare in contropiede, ma si è visto fermare la palla da dietro da una spettacolare stoppata proprio di Smith.
Purtroppo dobbiamo anche segnalare un fallo abbastanza pesante e probabilmente di frustrazione di Al Horford su Garnett, che lo trattiene senza troppi complimenti.
Metà  gara vede i Celtics saldamente in vantaggio di 15 punti.

La ripresa del gioco vede un'Atlanta più attiva, ma che non riesce a concretizzare subito il suo ritrovato entusiasmo, complice anche i due falli consecutivi di Marvin Williams a distanza di soli 3 secondi l'uno dall'altro, che lo obbligano ad uscire anzitempo. Ma subito dopo la sua squadra senza di lui ottiene un parziale di 11 a 0 che li riporta a 6 punti di distanza, ma sarà  l'ultimo acuto degli ospiti, i Celtics riprendono il controllo della partita grazie ad una difesa asfissiante e riportano velocemente il vantaggio in doppia cifra chiudendo il terzo quarto avanti di 17 punti. Protagonista di questo allungo è Ray Allen, che mette a segno 3 tiri da tre punti in neanche 3 minuti di gioco, che di fatto spezza le gambe degli Hawks.

L'ultimo quarto si può considerare interamente di garbage time, i Celtics lo dominano evitando di offrire alcuna possibilità  agli ospiti di rimontare, il vantaggio dei padroni di casa aumenta progressivamente e la gara sarà  chiusa con ben 25 punti di vantaggio.
È evidente che gli Hawks abbiano mollato nel finale, probabilmente già  alla fine del terzo quarto, ma non tutti i giocatori la prendono allo stesso modo, infatti c'è chi la prende bene, possiamo fare il nome di Bibby, che sembra poco interessato, ma forse è solo un modo di non dargli troppo peso e concentrarsi per gara-6, e chi la prende male, in questo caso possiamo parlare sicuramente di Smith, il quale sfoga la propria rabbia in campo e si prende un tecnico a 3 minuti esatti dal termine dell'incontro.

I migliori: il PGA Tour (Pierce, Garnett, Allen) ha dominato la partita e non ha dato nessuna possibilità  agli Hawks di pensare di poterla vincere. Tra gli Hawks note di merito la doppia doppia di Horford e la buona serata al tiro di Johnson, con uno Smith che si spegne progressivamente dopo una buona prima parte di gara.

I peggiori: nessun dubbio, Mike Bibby. Com'è possibile che un play della sua esperienza distribuisca solo 1 assist in una partita così importante? Se poi ci aggiungiamo la pessima percentuale al tiro (2 su 8) la sua brutta serata è completa. Da parte Celtics non è per nulla piaciuto Perkins, poco attivo, forse un po' teso, ma rende poco in campo.

Commento finale: i Celtics hanno fatto l'unica cosa che dovevano fare, ovvero dominare la partita dal primo all'ultimo minuto. Dovevano farlo prima di tutto per loro stessi, poi per far capire agli avversari che gara-3 e 4 erano soltanto degli episodi isolati ed alla fine per tutto il resto della Lega che ha iniziato ad avere dei dubbi sulla reale consistenza dei biancoverdi: missione compiuta su tutti i fronti. Ora la palla passa agli Hawks, sono stati distrutti e devono dimostrare di poter risorgere come hanno fatto nelle due gare casalinghe, e gli servirà  tutto l'appoggio del pubblico di casa, che sicuramente non mancherà . È facile prevedere una bolgia in Georgia, per gli Hawks sarà  l'ultima speranza di tenere viva la serie, i Celtics invece avranno la possibilità  di chiudere la serie che, per loro, è durata anche troppo.

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