I progressi di Danny Granger, una nota lieta di questa stagione
Ultima partita. Indiana gioca alla Conseco Fiedhouse contro i Knicks di Donnie Walsh che a fine gara ha definito i suoi 21 anni ai Pacers come "i migliori della sua vita", ma le due squadre non hanno ormai niente da chiedere a questa stagione. Finisce 132-123 per i Pacers con Mike Dunleavy che tocca nuovamente i 36 punti e un Danny Granger ancora in grande spolvero con 26 punti.
I Pacers sono fuori dai playoffs matematicamente già dalla sconfitta della partita precedente a Washington per 117-110 dove i 61 punti del duo citato prima erano troppo poco per contrastare dei Wizards che tra le altre cose facevano a meno di Arenas e Butler.
Non sono bastate 11 vittorie nelle ultime 16 partite per raggiungere Atlanta ad una gara di distanza, anche in questa stagione fuori dai playoff, non succedeva dalle stagioni 87/88 e 88/90 che per due anni consecutivi i Pacers non arrivassero alla post season.
“Sono molto dispiaciuto che non abbiamo raggiunto i playoffs” – ha detto coach Jim O'Brien – “Non posso preoccuparmi di chi è stato fuori e di chi infortunato, il mio obiettivo era quello di portare ai playoffs questi ragazzi e non ci sono riuscito, per questo sono dispiaciuto“.
Chiaramente le assenza di Jermaine O'Neal e Jamaal Tinsley hanno inciso pesantemente sulla stagione dei Pacers e molti indizi fanno pensare che per loro questa sia stata l'ultima stagione in gialloblu.
O'Neal ha giocato solamente 42 partite (di cui le ultime al massimo 20 minuti), addirittura dalla stagione 98/99 non giocava così poco, solo che allora non lo faceva a Portland per scelta tecnica. Per questo motivo scambiarlo non sarà facile, anche se si parla comunque di un lungo sette volte all-star.
Tinsley ha ancora tre anni di contratto e gode della fiducia di coach O'Brien che lo ritiene fondamentale per il suo sistema di gioco. Le sole 39 gare disputate e gli episodi fuori dal campo in cui il giocatore è stato coinvolto però lo condanneranno sicuramente
“La stagione non è andata tanto bene quanto volevamo. Abbiamo mostrato qualcosa di positivo ma non siamo mai riusciti a metterle tutte insieme” - ha detto Granger – “Abbiamo dei giovani e speriamo abbiano imparato tanto da quest'anno“.
La qualificazione nei playoff si è compromessa però con la sconfitta inaspettata casalinga contro Charlotte 103-107 anche se con 1:03 da giocare una tripla di Travis Diener aveva dato il sorpasso a Indiana sul 101-100 facendo sobbalzare la Conseco Fieldhouse come da molto tempo non accadeva. Peccato però che i Pacers sbagliavano 3 degli ultimi 4 tiri della gara, a differenza degli avversari che invece finivano con un 6-8.
Granger terminava la gara col massimo in carriera per punti a quota 37, prendendo insieme a Dunleavy la bellezza di 47 tiri sui 91 totali della squadra. Emblematico il gesto di stizza di O'Neal (inabilitato secondo lo staff medico a giocare più di 20 minuti) che dava un calcione alla panchina dopo aver ricevuto il cambio a 5:38 da giocare avendo toccato il limite; la fotografia di una stagione sfortunata, l'ennesima. “E' dura uscire dalla gara nel momento in cui si decide“. Le parole del giocatore.
Eppure un eroica vittoria sul parquet dei Sixers nella gara precedente sembrava potesse spianare la strada ai Pacers. Infatti con una grande difesa che concedeva a Philadelphia il 35% dal campo e un 1-14 al tiro da 3 e grazie ad un Granger da 30 punti (di cui 22 nel secondo tempo) i Pacers vincevano con una delle squadre più in salute della lega.
Archiviata questa stagione per i Pacers si prospetta una off-season rovente.
“Nel complesso, la squadra ha bisogno di costruire una mentalità importtante dentro e fuori dal campo” – ha detto O'Brien – “Per essere una contender bisogna dare tutto negli allenamenti e giocare ogni partita alla morte“.
Il primo obiettivo sarà il draft, dove i Pacers dovranno essere assistiti in maniera sproporzionata dalla sorte per avere a disposizione una delle prime tre chiamate, in caso contrario la chiamata sarà sicuramente la numero 11, esattamente come un anno fa quando però fu ceduta ad Atlanta in ambito all'affare Harrington.
La ricerca di una point guard sarà prioritario, soprattutto per ciò che riguarda la difesa. “Cercheremo una point guard che possa giocare ad alti liveli in difesa” – ha sottolineato O'Brien – “La difesa comincia da quella sul portatore di palla avversario e abbiamo bisogno di coprire questa posizione“.
Per il draft si parla di Derrick Rose in caso di fortuna spropositata al momento del sorteggio, mentre Jerryd Bayless di Arizona, D.J. Augustin di Texas, Darren Collison di UCLA e Ty Lawson di North Carolina sono opzione più realistiche. Per il mercato in generale Kyle Lowry dei Grizzlies potrebbe corrispondere all'identikit della point guard cercata da Indiana.
Travis Diener probabilmente sarà l'unico confermato del settore dei playmaker, in quanto come ricambio ha dimostrato di avere le giuste qualità . Andre Owens e Ronald Murray difficilmente verrano riconfermati.
Se c'è qualcosa di certo per l'anno prossimo, si va da Danny Granger da cui ci si aspetta molto come leader vero e proprio di questi Pacers, in quanto riceverà con molte probabilità il testimone da O'Neal. “L'anno prossimo spero spero che di essere un leader per la squadra, non solamente nei punti e nelle gare in se, ma complessivamente“. Le parole del numero 33.
Granger è pronto per migliorare ancora. “Il mio obiettivo è quello di essere come Kobe Bryant perchè lui sa segnare e sa difendere” – ha detto Granger – “E' il massimo a cui posso aspirare. Ho bisogno di diventare un giocatore da isolamento su cui il coach può contare”. Per O'Brien può diventare una all-star. “Penso che Danny sarà un All-Star se diventerà un giocatore completo” – ha detto O'Brien – “Un giocatore completo è soprattutto il miglior difensore della squadra e la gente sa che lui lo è, un ragazzo che può assolutamente annulare l'avversario“.
Sarà una lunga estate di lavoro in palestra per Granger, soprattutto nelle situazioni di uno contro uno per creare punti e guadagnare falli. Una prima parte della off-season sarà trascorsa a Los Angeles insieme al personal trainer, mentre una seconda parte insieme a Lester Conner (uno degli assistenti di O'Brien) alla Conseco Fieldhouse. “Ha bisogno di migliorare il gioco in post” – ha affermato Conner.
Alla prossima.