Serata opaca per T-Mac nella prima partita della serie con i Jazz
Nella prima partita di questa serie, i Jazz chiariscono subito chi è il favorito.
La rivincita della serie dello scorso anno era di difficile interpretazione, in quanto i Jazz in teoria sono gli stessi, con Korver al posto di Fisher, con un anno in più ma una squadra che ha avuto alti e bassi ed a cui fino ad adesso è mancato il salto di qualità decisivo, i Rockets sono partiti male, fino ad oltre metà stagione regolare erano fuori dai play off, poi finalmente Adelman ha trovato il bandolo della matassa e la squadra di Houston ha stupito tutti mostrando la stessa difesa solida cui eravamo abituati a fronte però di un attacco finalmente fluido ed efficace, miglioramenti che hanno portato ad una incredibile serie vincente di 22 partite.
Nel corso di quella striscia di vittorie però è intervenuto il grave infortunio di Yao, la muraglia cinese, indebolendo proprio il reparto con meno alternative a disposizione dell'allenatore. Il finto rookie Scola, recordman di punti in Eurolega fino a poche settimane fa, ed il vero rookie Landry, insieme al generoso Hayes ed al vero "old but gold" Mutombo hanno in parte mascherato l'assenza del centro cinese, ma si temeva che in una serie di play off il problema si presentasse.
Così è stato.
Un commovente Scola ha dato tutto, sia in attacco che in difesa, portando a casa 14 punti e 13 rimbalzi, gli altri tre lunghi hanno fatto la loro parte, ma Boozer, specie grazie ai problemi di falli dell'argentino, ha potuto liberamente bivaccare nell'area dei Rockets, realizzando punti, prendendo rimbalzi, subendo falli. 20 punti e 16 rimbalzi alla fine per lui. Se un Okur che si allargava per lasciare spazio a Boozer ha avuto qualche difficoltà , un Kirilenko in grande spolvero ha impedito i raddoppi sistematici sul compagno di squadra, finendo con 21 punti.
Deron Williams era l'altro protagonista atteso e non ha deluso, ma qui il tabellino non dice tutto: 20 punti con buone percentuali, ma soprattutto una grande regia, che ha permesso all'attacco dei Jazz di colpire i punti deboli dell'ottima difesa dei Rockets, sfruttando al meglio un Kirilenko ed un Boozer per cui Adelman non ha mai trovato contromisure.
E qui occorre dare onore al merito di Jerry Sloan, uno dei più esperti allenatori della lega, che ha messo in piedi una formazione con una circolazione di palla veramente valida ed efficace, ma ha anche dimostrato di saper leggere le partite e ha costruito valide contromisure all'attacco degli avversari.
Il protagonista più atteso, quel Tracy McGrady, uno dei migliori attaccanti in circolazione, un piacere per gli occhi, si è presentato con la scomoda nomea di perdente, a causa delle tante serie di play off giocate e regolarmente perse, in una lunga sequela di uscite al primo turno, e tanta voglia di spazzar via questa scomoda fama. Sloan gli ha costruito però attorno una gabbia, formata da Kirilenko e dalla guardia che era in campo, Harpring, Korver o Brewer, una gabbia contro cui T-Mac ha rimbalzato, mettendo si a segno 20 punti, ma con ben 21 tiri a canestro, senza mai riuscire a mettere in difficoltà gli avversari con le penetrazioni e caricare di falli quei lunghi che tanti disastri provocavano nell'area dei Rockets.
Se aggiungiamo che Bobby Jackson ha fatto rimpiangere Alston sia al tiro che in regia, il quadro si presenta fosco.
Leggendo quanto scritto si potrebbe pensare ad una vittoria di 30/40 punti dei Jazz, con una partita decisa nei primi minuti, ed invece no. Lo scarto è sempre stato ridotto, i Jazz hanno si sempre condotto, ma di pochi punti, fino ad uno scarto finale di 11, ed ad inizio secondo tempo è sembrato che i Rockets potessero ribaltare la situazione, con un ottimo inizio di secondo quarto. Ciò è stato possibile perchè la difesa dei Rockets ha nel complesso retto, e qualche improbabile eroe ha cercato di fare il proprio compito e quello di chi era assente o era ben limitato.
Battier e Scola hanno giocato ben al di sopra delle attese, sono stati gli attaccanti più pericolosi (quasi perfetto al tiro Battier!), hanno difeso al meglio, hanno messo in campo una grinta notevole, si sono dimostrati giocatori adatti a queste partite. Fra gli altri comprimari, tutti hanno dato quel che potevano, i giovani e Mutombo in difesa hanno retto bene, anche se in attacco non hanno fatto granchè.
Su questo devono ripartire i Razzi del Texas, cercando di sfruttare meglio le doti di T-Mac e puntando su questo solido gruppo.
"Ci manca Alston, lui dettava il tempo al nostro attacco e con il suo tiro mi apriva il campo" dice McGrady.
"Jackson non è riuscito a mettere i suoi tiri" ha replicato Adelman; poi però il coach ha messo il dito sulla piaga come non è riuscito a fare il suo giocatore più rappresentativo: "Troppi giocatori non erano in serata, dobbiamo recuperare la nostra efficienza offensiva".
Giusto coach, se i Rockets devono ritrovare il proprio gioco, tornare a far girare palla e trovare tiri comodi, e soprattutto devono ritrovare il miglior T-Mac; anche se vincere a Salt Lake City si è dimostrato un impresa molto difficile per chiunque questa serie non è chiusa, se Adelman riuscirà nel suo proposito e, magari, recupererà "Skip to me Lou" Alston.
I Jazz invece devono solo confermarsi; parlavamo all'inizio dell'articolo di una squadra cui è mancato il salto di qualità decisivo?
Ecco, l'attenta difesa mostrata potrebbe essere un indizio di un salto di qualità in corso d'opera, che potrebbe rendere i Jazz una squadra davvero indigesta per gli avversari.