Troppo facile per Boston

Questi due signori hanno riportato in alto i Boston Celtics, e non hanno intenzione di fermarsi ora!

Settimana estremamente tranquilla per i Celtics che sconfiggono senza troppe preoccupazioni le avversarie che si sono trovati di fronte. Cresce intanto l'attesa per l'inizio dei play-off.

Risultati

Boston Celtics @ Miami Heat W 88-62
Chicago Bulls @ Boston Celtics W 92-106
Boston Celtics @ Indiana Pacers W 92-77

Commento

I Boston Celtics sono arrivati a 60 vittorie. Chi l'avrebbe mai detto?

È un traguardo importante, ottenuto con voglia, determinazione e spirito di sacrificio. Nessuno del PGA Tour in tutta la loro carriera è riuscito a raggiungere questo risultato, ma sono altresì convinti che finora nulla d'importante è stato vinto, infatti per Pierce "questo record va fuori dalla finestra quando inizieranno i play-off, è tutto bello e carino adesso, ma quando i play-off inizieranno sarà  zero a zero".

Contentezza quindi, ma anche convinzione che il difficile inizierà  solo fra tre settimane, non possiamo però non far notare come quest'anno è soltanto la terza volta nella storia dei Celtics che raggiungono le 60 vittorie in 75 partite, le altre due volte sono state nella stagione 1985-86 (62-13) e 1972-73 (61-14). Quest'anno invece siamo a 60-15. La settimana prossima probabilmente festeggeremo il miglior incremento di vittorie da una stagione ad un'altra, con l'ultima W contro Indiana è stato solo pareggiato.

Questa settimana è stata di sostanziale riposo per Boston, troppa è la differenza tra la formazione biancoverde e le avversarie incontrate negli ultimi 7 giorni, mai in nessuna delle tre serate in cui i ragazzi di Doc Rivers hanno messo piede in campo il risultato è stato in pericolo, qualche scaramuccia solo contro Chicago nella prima parte della serata, poi le gerarchie sono state ristabilite.

Ora il problema principale è cercare di non affaticare inutilmente il PGA Tour e nel contempo evitare di perdere troppa intensità  agonistica, indispensabile ai play-off. Se c'è una cosa che Doc Rivers sa fare è proprio questa, parlare con i giocatori, motivarli, tenere sempre alto il loro spirito sportivo. Quest'anno Doc ci ha meravigliato molto in positivo anche in cose che non sospettavamo che potesse fare, dubitiamo che possa fallire in questo ambito, a lui molto congeniale.

I due ultimi arrivi, Sam Cassell e P.J. Brown, non stanno giocando molti minuti e di questo Doc se ne rammarica, infatti prevede di farli giocare di più per le ultime partite stagionali per farli integrare meglio all'interno della squadra. Entrambi la stanno aiutando soprattutto fuori dal campo, Sam è con Rondo mentre Brown sta avendo un buon impatto su Perkins e Davis. Con Powe infine i due hanno instaurato un feeling molto stretto, e discutono molto, non solo di basket.

La settimana scorsa abbiamo mostrato perplessità  sull'impiego a nostro avviso eccessivo di Tony Allen, un giocatore che spesso commette errori grossolani, con troppe palle perse ed azioni scriteriate. In settimana Doc si è fatto sentire sul suo conto, e gli ha confermato la sua fiducia "abbiamo bisogno di lui, veramente, devo trovare il modo (di coinvolgerlo di più)". Continuiamo ad ignorare il motivo per cui Doc ha un atteggiamento così positivo nei confronti del giocatore, non possiamo far altro che attendere cosa ci rivelerà  il futuro.

L'anno scorso abbiamo detto, ironicamente ma neanche troppo, che più minuti giocava Brian Scalabrine, più la squadra doveva considerarsi scarsa. La scorsa stagione infatti il buon Veal ha giocato ben 1027 minuti, mentre quest'anno ne ha giocati solo 431, quindi meno della metà , e tutti nella prima parte della stagione. Ormai non si vede più in campo, ma quando Scal parla, Doc Rivers lo sta molto ad ascoltare, infatti si dice che è un allenatore in un corpo di un giocatore. Non è chiaro se il giocatore farà  l'allenatore fra qualche anno, ma l'ipotesi non è così campata in aria.

Infortuni

Dopo l'operazione ad Indianapolis alla caviglia sinistra, Scot Pollard ora è a Boston ed indossa una scarpa protettiva. Tornerà  ad Indianapolis fra un paio di settimane per valutare i miglioramenti. La sua intenzione è di proseguire a giocare nell'NBA anche il prossimo anno, non si sa ancora dove perché il contratto coi Celtics scadrà  quest'anno. Avrebbe anche intenzione di andare con la squadra in giro per le partite di play-off, ma per il momento non se ne parla perché durante il volo la sua caviglia s'infiamma.

Curiosità 

È probabile che vedremo ancora Sam Cassell ai Celtics, ma non è chiaro in che veste. Il giocatore infatti ha già  le idee chiare su cosa fare del suo futuro, sarà  allenatore e ha già  chiesto a Doc Rivers di poter essere suo assistente. "Amo il basket, vorrei diventare capo allenatore un giorno e non siate sorpresi se lascerò l'NBA come giocatore e ritornerò qui col Doc nel suo staff". Ha anche menzionato la possibilità  di raggiungere Gorge Karl a Denver, sempre che lo troverà  ancora al suo posto. In ogni caso non ha ancora deciso cosa fare l'anno prossimo, non è escluso che giochi un'altra stagione.

Il record di percentuale dal campo di tutti i tempi per i Celtics in una stagione è di Cedric Maxwell, pari al 60,9%, conseguito nella stagione 1979-80. In questa stagione Kendrick Perkins sta seriamente minacciando questo record, infatti attualmente la sua percentuale è pari al 62,7% e ha tutte le possibilità  di conseguirlo. Vero è che Perkins difficilmente segna da oltre 2 metri dal ferro, ma non è mai semplice segnare nell'NBA, e per il giocatore sarebbe un traguardo molto ambizioso.

Vi avevamo riferito di un pacchetto che comprendeva l'abbonamento a tutte le partite di play-off che avrebbe comportato un risparmio se i Celtics sarebbero arrivati alla finalissima. La notizia importante è che lo scorso 31 marzo i biglietti sono stati tutti venduti, evidentemente molti a Boston credono che l'avventura ai play-off duri fino a giugno inoltrato. Dal prossimo 9 aprile saranno in vendita i biglietti per le prime due gare del primo turno dei play-off.

Il migliore della settimana

Non è stata la migliore settimana di Rondo, ma ha comunque gestito bene la squadra; non è stata neanche la migliore settimana di Perkins, il quale forse fa qualche pensierino al record di Maxwell. Però tra tutti i giocatori non-PGA Tour chi si eleva è sicuramente Leon Powe, inizia la settimana con una doppia doppia 17+13 contro Miami e sembra uno dei pochi che ha veramente voglia di lottar anche con squadre decisamente scarse, una piccola pausa contro Chicago per poi tornare a ruggire sul parquet contro Indiana con un buon 14+9. Da questa stagione ci sono molti giocatori che incarnano il vero spirito celtico, e tra questi un ruolo di primo piano ce l'ha Leon, un giocatore che non è stato baciato dalla fortuna di possedere un talento fuori dal comune, ma fa di tutto per non farlo notare e sopperisce a mancanze tecniche con cuore e grinta, un vero Celtic-pride, riveduto e corretto recentemente con ubuntu.

Classifica aggiornata:
8 Rajon Rondo
4 Kendrick Perkins
2 James Posey
2 Eddie House
2 Leon Powe
1 Tony Allen
1 Glen Davis
1 Sam Cassell

I minuti del PGA Tour

Ray Allen torna a giocare più di tutti gli altri due, ma sta in campo per una media di soli 32 minuti, complice anche il generale riposo durante la partita contro gli Heat. Pierce raggiunge a malapena e 30 minuti e Garnett scende a soli 28 minuti di media.

Le medie stagionali continuano a scendere, ma le numerose partite giocate non permettono variazioni significative, ma è da segnalare che Pierce ed Allen, sempre molto vicini, continuano ad avvicinarsi alla soglia dei 35 minuti di media. Molto probabilmente non la raggiungeranno, ma più lontani sono dai 40 minuti meglio sarà , attualmente Pierce è a 36,7 ed Allen un decimo più basso. Garnett fa corsa a sé ed è a soli 33,5 minuti di media.

In settimana Pierce ha avuto occasione di commentare la riduzione della sua presenza in campo "penso che sono ad un punto della mia carriera in cui ogni riposo che posso fare è utile" e se Doc gli chiede di uscire quando la partita ormai è vinta avrebbe detto di no qualche anno fa, ma ora non si fa problemi e lascia giocare le riserve. Sarebbe però sbagliato considerarlo sul viale del tramonto e chi fa questo errore potrebbe pentirsene, ma è chiaro che Pierce cerca di amministrare le forze per arrivare al meglio ai play-off.

Appuntamenti e classifiche

Sabato 5 aprile in trasferta contro Charlotte
Martedì 8 aprile in trasferta contro Milwaukee
Mercoledì 9 aprile in trasferta contro Washington
Venerdì 11 aprile in casa contro Milwaukee

Intrigante settimana, la penultima della stagione, in cui i motivi d'interesse, ora che la stagione regolare sta emettendo il suo verdetto definitivo, si possono trovare sulle singole sfide.

Se nella doppia sfida contro Milwaukee l'unica cosa interessante è solamente proprio la doppia sfida, l'ultima della stagione, perché in campo ci saranno veramente pochi motivi d'interesse vista la stagione decisamente negativa della squadra del Wisconsin, per le altre due partite il campo potrà  offrire qualche spunto in più.

Washington per esempio è l'unica squadra assieme ad Orlando che ha un record vincente contro i Celtics, infatti pesano contro Boston la doppia sconfitta a metà  gennaio subita contro la squadra della capitale, ed i biancoverdi hanno cerchiato molto bene la data di questa partita per dimostrare che quelle due partite sono state solamente un episodio fortuito.

Discorso simile per Charlotte, in questo caso contro la franchigia del North Carolina le vittorie sono state due contro una sola sconfitta, ma la prima vittoria è stata scaturita da un tiro da tre di Ray Allen, il famoso buzzer beater scagliato all'ultimo secondo dopo una deviazione di House da rimessa Charlotte e passaggio immediato di Pierce ad Allen stesso. In questo caso i Celtics cercheranno di evitare di ridursi all'ultimo secondo prima di portare a casa la vittoria.

A giudicare dalle forze in campo i Celtics hanno tutte le possibilità  di allungare la striscia vincente attualmente ferma a 5, ovviamente non sempre è possibile mettere una W per cali di tensione ed attesa per gli imminenti play-off, una sconfitta su quattro gare sarebbe solo fisiologica, tranne che contro Washington, in quel caso una vittoria è d'obbligo e siamo sicuri che anche i giocatori la pensano così.

Nessun sostanziale cambiamento in classifica, il distacco da Detroit si è stabilizzato sulle 6 lunghezze ed ancora una volta nessuna squadra dell'ovest riesce a superare la franchigia del Michigan. Ad est si attende solamente l'inizio dei play-off, mentre ad ovest c'è ancora lotta serrata per il primo posto.

A risentirci.

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