Il rientro in campo di Jermaine O'Neal per provare l'ultimo assalto
Continuare a crederci anche se con otto partite ancora da giocare le probabilità di un accesso ai playoffs sono piuttosto esigue. Atlanta che ultimamente non sbaglia un colpo è distante 3 gare che diventano 4 per via del fatto che gli Hawks hanno un record migliore nella conference il quale in caso di parità gli permetterebbe di avere la precedenza. Senza contare New Jersey, lì a lottare ad armi pari con i Pacers.
Provarci, anche perchè il rientro di Jermaine O'Neal è stato programmato proprio per affrontare questo ultimo scorcio si stagione. “Giochiamo al massimo e speriamo che Atlanta perde, dobbiamo dare sempre il meglio di noi stessi fino alla fine e crederci" – ha detto Danny Granger – "Siamo contenti di aver recuperato O'Neal che ci aiuterà a pensare una gara per volta“.
Sei vittorie nelle ultime otto partite per i Pacers, un ruolino di marcia importante che però non è bastato fino ad ora per raggiungere l'ottava piazza, l'ultima utile per andare nei playoffs.
L'ultima vittoria, ottenuta abbastanza agevolmente per 105-85 contro gli sfortunati Miami Heat, segnava il rientro dopo 33 gare di assenza da parte di O'Neal. 18 minuti di qualità , partendo dalla panchina e sfruttati con 9 punti, 2 rimbalzi, 2 assists e 1 stoppata. A fine gara il suo "plus-minus" segnava un +16 a favore di Indiana.
“E' grandioso riavere indietro Jermaine” – diceva coach O'Brien – “Penso abbia giocato veramente bene. Probabilmente è ancora un pò “grezzo” ma ha fatto delle cose buone in entrambe le fasi del gioco“.
“Credo che con tre o quattro allenamenti ancora potrò fare meglio migliorando la qualità dei minuti, i mieri tiri e il mio gioco complessivo” – diceva invece O'Neal – “Mentalmente quando rientri nel mix non vuoi interrompere però quello che i ragazzi hanno costruito“.
Proprio quel mix di cui O'Neal parla, fatto di tiri da 3 punti e gioco sugli esterni è qualcosa da migliorare in queste otto restanti "finali". I compagni non lo hanno cercato tantissimo in post, forse per l'abitudine di avere giocato 40 partite complessivamente senza il loro vero uomo da post. “Non abbiamo dato molto la palla al post” – diceva O'Brien – “Abbiamo bisogno di provare durante gli allenamenti questa cosa".
Oltre al rientro di J.O. c'era da registrare l'ennesima grande prova di Danny Granger con 23 punti conditi da 7 rimbalzi, mantenuti nelle ultime 5 partite con quasi 4 assists. “Sto cercando di essere il più versatile possibile” – diceva Granger – “Provare a trovare tiri per i miei compagni invece di cercare solamente i miei tiri, questo sarà il mio prossimo passo“.
Il doppio confronto diretto invece contro i Nets si concludeva in parità , con una vittoria casalinga a testa. Nel New Jersey erano inutili i 33 punti di Mike Dunleavy (nona gara stagionale con almeno 30 punti realizzati) e arrivava una sconfitta per 124-117.
Senza Troy Murphy per problemi fisici, Ike Diogu approfittava dei minuti concessi per realizzare il suo massimo stagionale in punti a quota 16 grazie ad un 6-8 al tiro, in aggiunta a 7 rimbalzi.
Il problema difesa lo si sentiva soprattutto all'inizio, quando i Nets nel primo quarto tiravano col 68% dal campo segnando 42 punti. “Abbiamo subito un brutto parziale già nel primo quarto e non siamo stati capaci di recuperarlo” – diceva O'Brien – “Dopo abbiamo cominciato a prendere brutti tiri“.
Due giorni dopo, nella notte della rivincita che coincideva con la "Sixth man night" alla Conseco Fieldhouse per attirare più gente possibile la vittoria era per 123-115.
A differenza della partita precedente però i Pacers potevano usufruire di Murphy, che dimostrava la differenza fra l'esserci e non esserci chiudendo la partita con 21 punti e ben 17 rimbalzi in 28 minuti di impiego. “Abbiamo sofferto la sua assenza la scorsa notte, sta giocando alla grande, andando bene a rimbalzo e tirando molto bene“. Il commento di O'Brien.
La difesa nell'ultimo quarto, con Travis Diener e Marquis Daniels in campo per l'intero tempo faceva la differenza. “Penso che la nostra difesa ci abbia fatto vincere la partita” – diceva coach O'Brien – “Soprattutto nel secondo tempo abbiamo difeso ad alto livello, era una vittoria di cui avevamo assolutamente bisogno“.
La sconfitta casalinga per 114-106 contro gli Hornets invece dava matematicamente la certezza (qualora ce ne fosso bisogno) ai Pacers di chiudere sotto il 50% questa stagione e interrompeva una striscia di quattro vittorie consecutive.
I Pacers non erano abbastanza concreti nell'ultimo quarto, anche con Granger che finiva con 26 punti ma prendeva 8 conclusioni segnandone solamente una quando contava. Non bastavano neanche i 17 a testa per Dunleavy e Williams.
Aldilà dei risultati sul campo, in questo periodo in casa Pacers non si fa altro che discutere dell'addio a fine stagione (destinazione New York Knicks) da parte di Donnie Walsh, di cui abbiamo anche parlato nel precedente report.
“E' uno dei migliori e lo è stato per molto tempo“. Il parere di O'Neal che a Walsh è grato in quanto nel 2000 fu proprio lui a strapparlo dai 4 anni di panchina ai Portland Blazers.
"Sapevo di essere arrivato in una grande organizzazione nel momento in cui ho incontrato Donnie (Walsh) e Larry (Bird) quando mi hanno scelto al draft" – il commento invece di Granger – "Sono sicuro che Donnie farà bene a New York".
"Non si potrà mai ripagare quello che lui ha fatto per questa franchigia" – ha detto Jeff Foster, il giocatore da più tempo con la maglia dei Pacers di quelli attuali – "Ha portato questa franchigia dall'essere una squadra marginale ad una contender portando anche entusiasmo alla città ".
Come si comporterà Bird nelle veci di Walsh lo scopriremo in futuro, nel frattempo i Pacers devono pensare ai prossimi impegni: una trasferta proibitiva a Boston e una a Milwaukee che ricambierà alla Conseco due giorni dopo, più una partita casalinga con Atlanta sperando che possa valere come uno scontro diretto.