Stoudemire sta vivendo il miglior periodo della sua carriera dall'arrivo dell'amico Shaquille O'Neal
I tentativi dei Phoenix Suns di portare Kevin Garnett nella Valle del Sole non sono mai stati un segreto. Nash ne ha parlato pubblicamente, D'Antoni l'ha ammesso nei mesi successivi e nessun media dubitava dell'interesse della franchigia dell'Arizona. I dettagli sono più oscuri e la versione ufficiale è che i Suns non erano disposti a scambiare Stoudemire ma soltanto Marion, a cui invece non erano interessati i Wolves. Questa scelta deve aver avuto un certo peso nella richiesta di scambio prima e nella dipartita di "The Matrix", poi. Con l'arrivo di Shaq dalle parole si è passati ai fatti: ora i Phoenix Suns sono la squadra di Amaré Stoudemire, Nash permettendo, ovviamente.
"Amaré è il nostro 'go-to guy' - afferma Shaquille O'Neal, mentore del numero 1 sin dal suo arrivo a Phoenix - sta giocando in maniera favolosa, con numeri da MVP". È facile non rendersene conto, soprattutto quando il ricordo di quella serie contro gli Spurs in cui Stoudemire segnò una media di 37 punti a partita è ancora recente, ma uno Stoudemire cosà non l'abbiamo mai visto.
A Febbraio e a Marzo, dopo lo scambio per O'Neal, Stoudemire viaggia a 29 punti a partita, catturando circa 10 rimbalzi, tirando col 58% dal campo e l'85% dalla lunetta, con la ciliegina sulla torta delle sue 2 stoppate a serata. Dei numeri così per una stagione intera lo metterebbero sulla bocca di tutti per quanto riguarda la scelta dell'MVP. È migliorato in ogni aspetto, il suo gioco è maturato. Può punirti sotto canestro, con la sua esplosività , oppure farti pagare segnando dalla media distanza, da dove ormai è capace di segnare anche spalle a canestro, mettendo la palla per terra e non solo da fermo.
"È sempre stato in me - sosteneva Stoudemire – ho sempre voluto farlo, ho sempre voluto essere un giocatore migliore, completo, versatile. Ora, a poco a poco, ci sto riuscendo e lo staff capisce quello che voglio fare e mi dà più libertà in campo".
Non è un caso che tutto sia cominciato con lo scambio per Shaq che, appena arrivato, ha dichiarato che si sarebbe impegnato nell' "Amaré Stoudemire Project", facendo da mentore al giovane compagno di squadra, entusiasta quanto lui di poter finalmente giocare insieme.
Il loro rapporto ha radici profonde: anni fa lo stesso O'Neal aveva reso pubblica la sua ammirazone per l'allora rookie dei Suns dichiarando che Stoudemire era "il futuro della NBA". Un'ammirazione reciproca, infatti, secondo alcune fonti interne, quando lo scambio è stato comunicato alla squadra, Stoudemire faceva "i salti di gioia".
"È il miglior big-man della lega, punto – dichiarava The Big Cactus qualche settimana fa - Gli ho detto che dovrebbe arrabbiarsi perchè voi giornalisti non parlate mai di lui e invece sempre di Garnett o Howard. Mi assicurerò che vi ricordiate del suo nome".
Se continua a giocare così sarà difficile dimenticarlo, anche senza Shaq che ce lo ricorda. Sarà ancora più difficile se i Suns continuano a vincere come stanno facendo ultimamente. Dal nostro ultimo report, prima di Pasqua, sono infatti 8-2, battendo squadre insidiose come i Warriors o i Rockets. Le uniche sconfitte sono venute dai due top team dell'est: i Pistons e i Celtics. Il risultato è che adesso la squadra di D'Antoni si trova al quinto posto nella Western Conference, a pari record però con i Lakers che sono davanti grazie alle vittorie negli scontri diretti.
Almeno i Playoff non sono più in pericolo, con il nono posto a 4 partite di distanza nessuno dubita che vederemo di nuovo i Suns nella post-season. Sono rimasti in pochi anche quelli che dubitano di Shaq e del fatto che con lui i Suns non sarebbero più stati gli stessi in attacco. In queste ultime dieci partite, infatti, sono 114 i punti di media segnati dagli uomini di D'Antoni che stanno dimostrando anche una grande versatilità vincendo "lenti" contro gli Spurs o "veloci" contro i Warriors.
"Negli ultimi otto anni - spiegava O'Neal - le squadre che hanno vinto l'anello erano squadre versatili, capaci di giocare sia lente che veloci. Questa squadra prima sapeva giocare solo in un modo. Ora, col mio arrivo, il coach sta implementando lo stile lento nel nostro gioco".
In un West più che mai pazzo la capacità di giocare due tipi di basket diversi può essere fondamentale se devi affrontare prima una squadra "piccola" come i Warriors e poi, magari, una più "grande" come gli Spurs.
Tuttavia i punti di domanda sono ancora tanti, come il sempre presente problema dei "turnover" e la difesa che, a volte, è ancora discutibile. Eppure sembra che, a un paio di settimane dai playoff, i Suns siano sulla strada giusta, finalmente.
Around the Valley
Vi ricordate il volo di Shaq sulla folla contro gli Spurs? Abbiamo avuto un seguito. Stavolta il volo non c'è stato alla fine, ma per un pelo. Ciononostante, i compagni di Shaq in panchina non ci hanno pensato due volte a scostarsi in fretta e furia. Nel casi ve lo siate persi, qua trovate il video.
Vale la pena anche leggere cosa ha avuto da dire a riguardo il buon O'Neal: "Non c'era più nessuno. Compagni? Nessuno. Credo che non volessero farsi aprire il labbro come il signore di domenica (contro gli Spurs). Ah, a proposito, mi spiace signore".
Ci sono novità riguardanti Shaq anche fuori dal campo. È stato infatti confermato che O'Neal entrerà a far parte della Polizia di Tempe (un sobborgo di Phoenix) nel ruolo di volontario. Già a Miami e a Los Angeles era stato un "agente di riserva" e non ha mai nascosto la sua volontà di difendere la legge. In Florida era arrivato addirittura ad inseguire e far arrestare un uomo che aveva insultato e tirato una bottiglia ad una coppia omosessuale.
Inutile dire che a Tempe siano entusiasti del loro nuovo arrivato. "È fantastico vedere una persona così famosa voler aiutare la comunità . È un leader e speriamo che il suo supporto incoraggi altri ad aiutarci e ad aiutare la comunità " sosteneva Cindy Davies, portavoce della Polizia di Tempe.
Un altro "Sun" con un'altra grande passione, oltre al Basket, è Steve Nash che ha aiutato la Nike a girare uno spot in cui lui stesso gioca a calcio, basket, tennis o va sullo skateboard per le strade di New York (potete vederlo qui). È stato proprio il "play" canadese a scrivere lo spot e a produrlo, seguendo tutti i passi del montaggio da molto vicino. "È stato molto divertente per me avere l'opportunità di seguirlo passo dopo passo" dichiarava Nash.
Le immagini mostrano una tipica giornata del due volte MVP a Manhattan, dove passa la maggior parte dell'estate. Non mostra grandi cose, ma è proprio questo che voleva Nash, voleva "qualcosa di naturale ed autentico".
Lo spot è solo l'inizio della carriera di Nash nel mondo del cinema. Recentemente ha fondato una compagnia cinematografica con suo cugino, il regista Ezra Holland. Finita la carriera da giocatore di basket cercherà di fare i film che piacciono a lui, "divertenti e intelligenti, come 'Il Grande Lobowski'". Nel frattempo, il suo prossimo lavoro sarà un altro spot per Nike che sarà pubblicato il 22 Aprile dove Nash pubblicizzerà le sue nuove scarpe, le Nike "Trash Talk", interamente fatte di materiale riciclato.