Una stagione da incorniciare per Mike Dunleavy…riuscirà però a raggiungere i playoffs?
Cosa fare di questa stagione? E' la domanda che da un po' di tempo ci poniamo ma alla fine quelli che scendono in campo sono dei professionisti, uomini che anche con un record tremendamente negativo (26-41) giocano per vincere le partite, non per il tanking.
In casa Pacers non si pensa allo lottery, seppur gran parte dei suoi tifosi da come si legge dal web siano portati a gran voce a cercare la prima scelta possibile nel prossimo draft, si guarda avanti: 15 partite al termine della stagione, di cui 9 alla Conseco Fieldouse e di cui 12 contro squadre dal record negativo.
Negli ultimi 10 anni solamente 7 squadre con record negativo hanno raggiunto i playoffs. Questo numero, Pacers o no, si incrementerà sicuramente in questa stagione perchè la settima e l'ottava piazza hanno nettamente un record sotto il 50%, mentre la sesta ha un piede dentro e piede fuori questa quota.
Intanto a due settimana dall'intervento pubblico da parte di Herb Simon che aveva dichiarato che ci saranno presto delle riunioni per discutere dei cambiamenti che questa franchigia deve fare, anche Larry Bird ha fatto sapere di non essere sicuro se anche nella prossima stagione farà parte dei Pacers.
“Non so” – ha risposto Bird alla domanda se lui e il CEO Donnie Walsh saranno ai Pacers nella prossima stagione – “Staremo a vedere“.
Non solo Bird, ma soprattutto Walsh sembra sempre più lontato da Indiianapolis nel futuro prossimo. Qualche giorno fa il New York Daily ha riportato una notizia secondo il quale i Knicks stiano pensando seriamente di sostituire Isiah Thomas con Walsh nelle vesti di presidente. Fra le altre, anche i Bucks sembrano intenzionati a parlare con il CEO di Indiana.
“Qualcuno mi ha detto che lui si è incontrato con i Knicks” – continua Bird – “Ma ho tanto rispetto per quell'uomo per dire quello se so o non so su questa situazione, non sono in grado di rispondere, non è il mio business“.
Tornando al presente, i Pacers dal precedente report hanno vinto due gare casalinghe conttro Seattle e New York, andando a perdere in sfide certamente più difficili a Dallas e Orlando.
La grande stagione di Mike Dunleavy riassunta nelle due vittorie, rispettivamente con 32 e 36 punti. Il miglior Dunleavy della carriera e non sfruttarlo, questo il dilemma degli sfortunati Pacers che fino a quando erano disponibili Jamaal Tinsley e Jermaine O'Neal stazionavano nei playoffs, strizzando l'occhio a qualcosa più di un 50% di record.
Proprio O'Neal in questa settimana ha provato ad allenarsi, senza però riuscirci. “Sono in grado di muovermi senza problemi, ma non ho ancora l'espolsività necessaria per giocare e allenarmi“. Non lo rivedremo sicuramente in queste ultime 15 "finali".
Ai 32 punti di Dunleavy nella vittoria contro i Sonics 114-107, Danny Granger ne aggigungeva 23, mentre Troy Murphy continuava nelle sue ottime prestazioni con 19 punti e 9 rimbalzi.
Murphy sta attaccando di più il canestro rispetto a prima, è andato in doppia cifra nelle ultime 14 gare e nelle 20 delle ultime 21. Dalla pausa ASG sta mantenendo 16 punti e 7 rimbalzi di media e statisticamente quando lui è in campo i Pacers producono più dell'avversario.
“Sto cercando di attaccare il canestro e giocare più tempo sotto, cercando di ampliare il mio gioco fuori. Bisogna essere abili in entrambe le cose“. Il commento di Murphy.
Ma la partita di Seattle era da ricordare forse per la migliore uscita di David Harrison (che rientrava da un turno di squalifica) nel 2008, o forse di tutta l'intera stagione. Grazie a 6 grandi stoppate, Harrison oscurava il canestro ai Sonics nei suoi 20 minuti di impiego, solamente in un'altra occasione Harrison aveva giocato tutto questo tempo.
“Ho avuto partite con quattro stoppate in passato, ma in questa partita sono stato più tempestivo” – diceva Harrison – “Ho lavorato su questa cosa, ed è una delle cose che ho bisogno di fare per rimanere in campo“.
“Ha avuto un grande impatto nella gara” – diceva su di lui O'Brien – “Abbiamo difeso molto bene quando David è stato in campo e se lui riesce e non avere problemi di falli può cambiare la destinazione di diversi tiri, mancandoci lo specialista O'Neal. David ci ha dato 20 solidi minuti“.
A Dallas invece arrivava una sconfitta per 116-97, dove Indiana sbagliava 12 delle prime 13 conclusioni compromettendo fin dalle prime battute una gara quasi impossibile da vincere per questi Pacers. “Loro sono una buona squadra, hanno diverse armi che probabilmente noi non abbiamo“. Diceva Dunleavy a fine gara.
Da registrare c'era la buona prova del neo arrivato Ronald Murray, autore di 22 punti e la promozione nelle successive due partite in quintetto base al posto di Travis Diener, in calo rispetto alle precedenti settimane e titolare nelle 21 partite senza Tinsley. “Potrebbe essere una cosa temporanea” – il commento di O'Brien – “A volte si ha il bisogno di mescolare un pò le carte, Travis aveva comunque fatto un buon lavoro nella fase offensiva“.
O'Brien sta apprezzando il lavoro di Murray e al giocatore piace lo stile di gioco. “Giochiamo ad un ritmo di gioco differente da Detroit” – ha specificato O'Brien - “Penso che Flip abbia bisogno di una maggiore pressione difensiva e vogliamo che le nostre point attacchino il canestro e se non lo possono fare debbano aprire le difese per dei buoni tiri da 3 punti. Sono felice per quello che ci sta dando“.
Murray sta viaggiando a più di 10 punti di media da quando è arrivato. Più guardia che play, prima il tiro e poi il passaggio: questo è Murray e strano a dirlo ma è anche quello che O'Brien vuole da lui.
“Sono sicuro però che non abbiamo ancora visto il miglior Flip Murray” – continua O'Brien – “Viene da degli infortuni ed è condizionato ma ci stiamo allenando bene e stiamo cercando di affidargli i giusti minuti in campo“.
A Orlando una sconfitta per 122-11 registrava la peggiore uscita difensiva stagionale, infatti i Magic tiravano col 64% dal campo, mai Indiana avevano subito una percentuale così alta nella sua storia. Nel gennaio 1984 contro Dallas e nel marzo 2002 contro Memphis al massimo si era subito un 60%.
Da sottolineare come nelle ultime due trasferte, i Pacers abbiano subito nel complesso ben 238 punti con un 96-158 dal campo e un 23-43 dai 3 punti, cifre sicuramente esagerate.
Nell'ultima partita, coincisa con una vittoria 110-98 in casa contro New York che si presentava con una divisa verde in onore della festa di San Patrizio, oltre ai 36 punti di Dunleavy erano fondamentali i 26 punti con 11 rimbalzi da parte di Granger, protagonista nell'ultimo quarto.
“Penso che sia il segno di un ragazzo che sta provando a guidarci” – diceva O'Brien su Granger – “Sta cercando di elevarsi ad un altro livello e noi abbiamo bisogno di questo tipo di giocatori. Ha fatto un grande lavoro in difesa e in attacco“.
Nel secondo quarto però un problema al ginocchio sinistro fermava nuovamente Harrison. Al suo posto Diogu realizzava 8 punti in 13 minuti, come al solito un grande rendimento in relazione ai minuti di gioco.
Nel frattempo è stato rimesso tra i disponibili Shawne Williams, nonostante ciò il suo minutaggio è quasi scomparso nelle ultime uscite. Per il coach questo non ha nulla a che vedere con le vicende fuori dal campo dell'ex Memphis. “Aldilà di quello è successo, Shawne non stava giocando particolarmente bene”. Il commento di O'Brien.
Charlotte e Minnesota alla Conseco Fielhouse e Chicago in trasferta, i prossimi impegni.