Jozy Altidore sulle spalle di Juan Pablo Angel. NY si affida a loro per vincere
Le aspettative della stagione dei New York Red Bulls sono riversate tutte su di lui, Juan Carlos Osorio, allenatore colombiano strappato ai Chicago Fire e con alle spalle un'esperienza in inghilterra come assistan coach al Manchester City. Prima di lui tutti hanno fallito nei 12 anni di vita della franchigia chiamata prima MetroStars e poi Red Bulls: da Eddie Firmani, che aveva vinto a NY coi Cosmos, a Carlos Alberto Parreira, dal vice di Alex Ferguson a Manchester Carlos Queiroz a Bora Milutinovic, dall'attuale CT della Nazionale USA Bob Bradley al suo predecessore Bruce Arena, a tutt'oggi il più vincente della storia della lega. In tutto il massimo per NY è stata una volta la semifinale e otto volte i quarti, 5 volte negli ultimi 5 anni. "Vincere per noi è imperativo", ha dichiarato Osorio, conscio anche di come Arena sia stato liquidato dopo una stagione e mezza senza vittorie.
Anche perché senza vittorie, in un mercato con così tanta concorrenza come quello di New York, è dura attrarre l'attenzione del pubblico, che infatti a parte lo spettacolare match (5-4) contro i Los Angeles Galaxy di David Beckham dove il Giants Stadium si sono riversati in 66,237, ha avuto nel 2007 una media che ha ondeggiato tra i 14,000 e i 18,000 negli ultimi anni.
Se poi si fa un confronto con ciò che era il soccer a NY ai tempi della NASL, i Cosmos, si rischia di diventare impietosi, tra stelle in campo, vittorie e pubblico."Ai tempi dei Cosmos ogni partita era un evento - dice Dave Brett Wasser, director della NASL Alumni Association e titolare di un sito dove si possono acquistare centinaia di partite della NASL in DVD -. Possiamo dire lo stesso di quelle dei MetroStars/Red Bulls? La MLS ha bisogno di un team di successo a New York, una squadra che giochi davanti ad un grande pubblico. Di certo l'apertura del nuovo stadio faciliterà entrambe le cose". Brett Wasser si riferisce al Red Bull Park, che sarà inaugurato il prossimo anno a Harrison, N.J., 25.000 posti e un design bellissimo che tirerà finalmente fuori la franchigia newyorkese dal cavernoso Giants.
New York Red Bulls Best Goals 2007
Per quanto riguarda il gruppo che scenderà in campo quest'anno non si segnalano grandi cambiamenti dallo scorso anno, avendo deciso Osorio di puntare sul consolidamento del gruppo e, principalmente sulla crescita di Jozy Altidore, alla sua terza e probabile ultima stagione in maglia Red Bulls.
Via Ronald Waterreus, ritiratorsi, Clint Mathis, in Grecia passando per Los Angeles, Joe Vide e Santino Quaranta, in gran forma a D.C., eccco le scelte del SuperDraft, i difensori Eric Brunner e Luke Sassano (buono anche a centrocampo) e il centrocampista David Roth, oltre ai sopravvissuti del mini-camp tenuto all'Home Depot center, e cioè l'ex-Rev Marshall Leonard, l'ex Quake Tighe Dombrowski, e il giovane prodotto del vivaio l'attaccante Matt Kassell. A questi vanno aggiunti i "reingaggiati" l'attaccante Francis Doe e il portiere Jon Conway, il cui vice sarà l'ex MetroStars Zach Thornton con il giovane Danny Cepero ad imparare. Unica vera aggiunta di livello l'attaccante colombiano Oscar Echeverry, primo rincalzo per il duo Angel-Altidore ma comunque capace assolutamente di diventare titolare, specie in caso di partenza del secondo in estate.
Nonostante la presenza di veterani quali Juan Pablo Angel, l'ala (ma ora anche terzino) olandese Dave van den Bergh, il metronomo Claudio Reyna e di Dema Kovalenko, insieme a ottimi giovani come Altidore e il velocissimo Dane Richards, Osorio non se la sente, giustamente, di fare proclami. "Ho visto bene i ragazzi in ritiro, e anche i match contro il Red Bull Salzburg sono andati bene, ma è ancora presto per fare valutazioni. Per ora posso dire di avere ottimi atleti dalle grandi qualità tecniche" . Fortunatamente Osorio ha più tempo per tarare la squadra, visto che NY esordirà solo il 5 aprile a seguito del rinvio del match d'apertura previsto originariamente per il 29 marzo contro San Jose, il cui stadio provvisorio è però ancora in preda ai lavori.
Gli interrogative maggiori per Osorio al momento sono principalmente in relazione a Claudio Reyna. Dopo una stagione con più bassi che alti e qualche stop di troppo, c'è da capire quanta benzina abbia ancora in corpo l'ex Capitan America, ormai 34enne e con molti infortuni alle spalle. Preoccupa poi la difesa, dove a parte il bravo Hunter Freeman, in crescita, l'accoppiata formata da Jeff Parke e Carlos Mendes (con Seth Stammler e Eric Brunner di rincalzo) dopo un ottimo inizio 2007 si è smarrita e Kevin Goldtwhite arrivato da Houston si è dimostrato disastroso fino all'infortunio che lo ha messo fuori, motivo per cui NY sta facendo di tutto per prendere da Chicago Wilman Conde, probabilmente il miglior difensore della MLS lo scorso anno nei tre mesi giocati, ma è assai difficile che Chicago lo lasci andare. Stesso discorso per il paraguayano Lider Marmol, su cui i Fire hanno presentato un "discovery claim" un giorno prima dei red Bulls, e di conseguenza nonostante il giocatore sia stato in ritiro con NY in Austria difficilmente potrà essere ingaggiato. Manca poi un terzino sinistro di valore, ruolo in cui Van den Bergh è solo un adattamento.
Ci troviamo quindi di fronte ad un work in progress su cui la mano di Osorio non è ancora visibile, come si è potuto notare nel pareggio coi Charleston Battery nella Carolina Challenge Cup, classico torneo precampionato. Al momento questo gruppo non sembra in grado di fare meglio della passata stagione (quarti di finale), a meno di exploit di Altidore o di un ritorno di Reyna alla forma dei bei tempi (improbabile, anche a causa del pessimo sintetico del Giants Stadium). Ad Osorio manca ancora qualche tessera importante per completare il puzzle.