Iguodala: il nuovo leader dei Sixers
Quando poco più di un anno fa, i Sixers tagliarono Chris Webber, e si liberarono di Iverson, che già più volte aveva chiesto di essere ceduto, mandandolo a Denver in cambio di Andrè Miller, Reggie Evans e Joe Smith, tutti pensavano che per Philadelphia fosse arrivato il momento di ricostruire, dando la squadra in mano a Iguodala, e cercando di limitare i danni almeno inizialmente.
Il finale della stagione passata, invece, è stato tutt'altro che da buttare per la squadra allenata da Maurice Cheeks, che ha finito con il record di 35 vittorie e 47 sconfitte, arrivando fino alla nona posizione della Eastern Conference, ma soprattutto dimostrando di essere una squadra con un buon tasso di talento, nonostante la giovane età media.
I miglioramenti fatti dai Sixers negli ultimi mesi sono stati veramente notevoli, il record attuale di 33-34 permette a Philadelphia di andare ai playoff con la settima moneta, sfruttando anche un gran finale di stagione (e una non spietata concorrenza), come dimostrano le 17 vittorie sulle ultime 23 partite, e come dimostra, soprattutto, il record a metà stagione, che era di 16-25.
Ma le ottime notizie per Cheeks arrivano anche dai giocatori a disposizione, oltre a Iguodala, che ormai può essere considerato a tutti gli effetti un All-Star, Andrè Miller è diventato un vero leader, aiutando i suoi compagni a migliorare, ma anche Dalembert, sempre criticato per lo scarso impatto nonostante un contratto da 9.680.000$ quest'anno e a salire fino a 12.200.000$ nel 2010/2011, sta mantenendo una doppia-doppia di media con 10.8 punti e 10.1 rimbalzi, a cui aggiunge 2.3 stoppate.
A questi tre, si aggiungono Willie Green, terzo miglior realizzatore della squadra con 13 punti, Reggie Evans, arrivato anche lui dalla trade con Denver per Iverson, che si è rivelato un giocatore solido e importante difensivamente per coach Cheeks, e Rodney Carney, altro giocatore giovane, che uscendo dalla panchina fornisce grande energia, e Jason Smith, rookie scelto alla posizione numero 20 da Miami e poi girato ai Sixers in cambio di Daequan Cook, che ha vissuto un buon periodo a dicembre.
Le note forse più liete, ad ogni modo, sono Louis Williams, ventunenne, già da tre anni nella Nba, che quest'anno è esploso definitivamente, entrando a far parte della rotazione (23 minuti d'impiego), fornendo 11 punti a sera, e in generale, raddoppiando le sue cifre rispetto all'anno scorso; Thaddeus Young, rookie da Georgia Tech, scelto in dodicesima posizione, che ha migliorato mensilmente le sue statistiche, passando dai 3.6 di novembre, a 4.2 in dicembre, 8.2 a gennaio, 10.7 in febbraio, e 14.3 in questo mese di marzo, dimostrando un ottimo spirito di adattamento, e soprattutto andando un po' in controtendenza rispetto agli altri rookie, che di solito, non essendo abituati a giocare così a lungo, peggiorano le statistiche nel finale.
Il nuovo General Manager
Il 5 dicembre 2007, Ed Stefanski è stato nominato come nuovo presidente e General Manager dei Philadelphia 76ers, in sostituzione di Billy King. Il proprietario Snider si è detto molto dispiaciuto di dover licenziare King:
A livello personale è stata una decisione molto difficile, perché Billy King è un ottimo amico che ha fatto un grande lavoro per questa organizzazione.
Ma ha anche precisato:
È stata la decisione migliore per gli interessi a lungo termine di questa squadra. Abbiamo organizzato un piano che pagherà i suoi dividendi per i Sixers, ma eravamo convinti che fosse l'ora di un'altra mano al comando per la prossima fase della nostra ricostruzione.
Con le prime parole, Stefanski si è dichiarato entusiasta:
Questo è un sogno che diventa realtà per me, avere l'opportunità di tornare a casa e guidare i Sixers. Io sono cresciuto, ho giocato, allenato qui, e vivo qui. È una grande opportunità guidare la squadra della mia città , una squadra in cui credo e che avrà un grande futuro.
Il nuovo GM si è dato da fare subito, cedendo Kyle Korver ai Jazz in cambio del contratto in scadenza di Gordan Giricek (che è stato tagliato poco dopo) e di una futura prima scelta al draft, così da ottenere maggiore flessibilità per poter operare sul mercato dei free agent questa estate, vero obiettivo dei Sixers, come detto anche da Stefanski:
Non so se prenderemo un giocatore attorno al quale costruire una squadra, più probabilmente prenderemo qualcuno che possa completare Sammy [Dalembert] nel reparto lunghi.
Ma la cessione di Korver ha avuto anche l'obiettivo di fornire maggiori minuti in campo a Young e Carney, due giovani su cui la dirigenza punta molto.
Un'altra mossa fatta dalla dirigenza, è stata l'estensione contrattuale data al coach Maurice Cheeks. L'allenatore, al terzo anno sulla panchina dei Sixers, si è dimostrato un grande professionista, anche quando ha dovuto affrontare momenti difficili, come la presenza ingombrante di Webber e Iverson, che non volevano più giocare a Philadelphia.
Il mancato raggiungimento dei playoff nei due anni precedenti, e il pessimo inizio stagionale della sua squadra, hanno fatto sorgere qualche chiacchiera attorno al suo nome, ma quando i Sixers si sono ripresi, arrivando al sesto posto della Eastern Conference, è arrivata anche l'estensione del contratto.
L'uomo franchigia
Avere 24 anni, essere già considerato un All-Star NBA e l'uomo franchigia, non deve essere così facile, ma non deve neanche dispiacere così tanto. Andre Iguodala si è calato molto bene nella parte dopo la partenza di Iverson, diventando il leader dei Sixers e dimostrando di essere pronto per questo ruolo:
È dura essere un leader quando si è cosi giovani e si ha in mano una squadra giovane che non vince quanto vorresti, ma questo aiuta a maturare, facendoti diventare una persona e un giocatore migliore.
Le cifre dicono di 19.6 punti (37esimo nella Lega), 5.4 rimbalzi, 4.6 assist e 2.1 rubate per l'ex prodotto di Arizona, ma l'impatto anche difensivo è molto superiore:
Voglio essere uno dei pochi giocatori nella Lega che hanno un impatto in entrambe le metà campo. Un impatto offensivo e difensivo come quello di Ron Artest.
Quando si parla di miglioramenti da fare, Iguodala risponde, sia per se stesso che per la squadra:
Devo e dobbiamo migliorare in difesa, dobbiamo riuscire a fermare i parziali delle altre squadre, e fermare anche le loro transizioni.
I miglioramenti, ad ogni modo, si intravedono anche nella fase offensiva del gioco di Andre, a differenza dell'anno scorso, infatti, il giocatore ha tirato più spesso da tre punti (cinquanta tentativi in più quest'anno rispetto al totale di quello passato) e con percentuali più alte, soprattutto nella parte destra del campo, e nella zona intermedia dell'area, dimostrando una maggiore sicurezza nel proprio tiro da fuori.
Conclusioni
Il record è ancora sotto il 50%, ma a Est basta e avanza per approdare ai playoff, dopo due stagioni di purgatorio quindi, i Sixers torneranno a disputare la post season (a meno di clamorose sorprese), e lo faranno, se dovessero terminare al sesto posto, contro Orlando; il record storico contro la squadra della Florida non è di buon auspicio, 26 vinte 48 perse, mentre quello stagionale è di una vinta e due perse.
I Sixers, però, hanno già stupito riuscendo ad arrivare ai playoff nonostante una squadra giovane e a cui in pochi davano credito, quindi non bisogna escludere una possibile sorpresa.
Il GM Stefanski, inoltre, in estate dovrà cercare di rafforzarla con qualche free agent, così da continuare sulla strada già intrapresa della ricostruzione, continuando a puntare, però, su quei giovani che tanto bene stanno facendo in questa stagione.