I Tornei delle Conference

Sam Young, MVP del torneo della Big East

La stagione regolare del College Basketball è giunta al termine: ora che siamo in pieno marzo, si fa sul serio. Si assegnano i premi individuali, i titoli di conference e si costruisce pezzo per pezzo il tabellone del torneo Ncaa, che ci terrà  compagnia fino ai primi giorni di aprile.

Nell'ultima settimana quindi, i vari raggruppamenti hanno incoronato le loro regine, alcune designate, come North Carolina nell'Acc o Ucla nella Pac-10, altre decisamente meno, come Pittsburgh nella Big East.

Nelle Conference, diciamo "minori", hanno mantenuto fino alla fine i favori dei pronostici team come Memphis nella Conference Usa (battuta Tulsa in finale) e Drake nella Missouri Valley Conference, mentre sorprendenti sono stati i successi di Georgia nella Sec (superate Kentucky e Arkansas, che a sua volta aveva eliminato la favoritissima Tennessee) e di San Diego nella Mountain West in finale contro Gonzaga.

Ma veniamo ora ad un'analisi un po' più approfondita sullo svolgimento dei tornei nelle Conference d'élite dell'Ncaa.

Big East: sorpresa Pitt

Come ogni anno, il torneo della Big East si svolge nella "Mecca" della pallacanestro mondiale ovvero il Madison Square Garden di New York. Nel primo turno non ci sono state grosse sorprese anche se ci aspettava maggior equilibrio dalla gara tra Syracuse, numero 9 del tabellone, e Villanova, numero 8. I Wildcats di coach Wright hanno invece spazzato via i ragazzi di Boeheim con un netto 82-63 (55-35 nella ripresa), in cui spiccano i 22 punti di Scotty Reynolds; agli Orangemen non sono bastati i 17 di Donte' Green e i 14 di Flynn, i due super freshmen.

Nel secondo turno, dominano gli upset: solo Georgetown salva la pelle eliminando proprio Villanova e con lo stesso punteggio con cui i Wildcats avevano cacciato fuori Syracuse, 82-63. Nelle altre sfide, West Virginia, trascinata dai 34 punti di un incontenibile Alexander, ha battuto UConn 78-72, Marquette ha eliminato Notre Dame con 28 punti di uno strepitoso McNeal mentre Pittsburgh (7) ha sorpreso all'overtime la Louisville (2) di coach Pitino. Panthers guidati da un immarcabile Sam Young, autore di una prova da 21 punti, 12 rimbalzi, 2 stoppate e 3 recuperi, e da un decisivo 10/10 ai liberi nell'overtime.

Nelle semifinali, Georgetown passa senza problemi sui Mountaneers con un dominante Roy Hibbert formato Pat Ewing, da 25 punti e 13 carambole, mentre Pitt vince ancora: questa volta a cedere è Marquette, 68-61. La finale appare scontata a favore degli Hoyas ma ormai Pittsburgh è in totale stato di incoscienza, è una squadra in missione e trova il modo di vincere 74-65.
Hibbert si ferma a 17+6 mentre, per i Panthers, ci sono i 17 del newyorkese Ramon, 10+10 di Blair, 16 punti, 6 rimbalzi e 3 stoppate (2 a Hibbert) dell'Mvp Sam Young e 10+6 assist del leader Levance Fields, l'uomo che ha tagliato la retina del Madison.

Big Ten: Illinois ci va vicino

Rispetto allo scorso anno, la Big Ten ha perso i due gioielli di Ohio State Conley e Oden, ma ha acquisito Eric Gordon (Indiana) e l'impatto mediatico di Jeff Jordan per Illinois: sì, è lui, proprio lui, il primogenito del più grande di ogni tempo.

Il torneo è andato in scena alla Conseco Fieldhouse, la casa degli Indiana Pacers.
Primo turno con poche emozioni e senza grandi motivi di interesse, a parte la vittoria di Illinois, arrivata con un canestro di Frazier a 4 secondi dalla sirena, per battere Penn State.

Nel secondo turno invece, l'intensità  è salita e le sorprese non sono mancate, anche grosse. Se la numero uno Wisconsin non ha avuto problemi a superare gli Wolverines 51-34, bilanciata è stata la sfida tra Michigan State e Ohio State con i ragazzi di coach Izzo che si sono imposti per 67-60 grazie ai 28 punti del senior Drew Neitzel.
Ai Buckeyes non sono bastati i 19 punti del freshman Koufos.

Upset invece nelle altre due partite: Minnesota ha battuto 59-58 gli Hoosiers di Eric Gordon mentre Illinois (10) ha teso un'imboscata a Purdue (2). I Gophers hanno vinto con il canestro di Hoffarber alla sirena contro un'Indiana che aveva recuperato 16 punti di svantaggio grazie ad un sontuoso Dj White da 21+13, mentre Gordon non è stato brillantissimo (16 punti ma 4-13 al tiro).
Illinois invece passa su Purdue dopo un supplementare: decisivi i 26 punti con 6-6 da tre di McCamey.

Nelle semifinali, i Fighting Illini hanno avuto la meglio su Minnesota mentre invece Wisconsin e Michigan State hanno dato vita ad una grande battaglia culminata col successo dei Badgers 65-63. Sul ferro la preghiera finale di Neitzel per gli Spartans. Nella finale tra Wisconsin e Illinois, hanno nettamente prevalso i ragazzi di coach Ryan per 61-48. Non è bastato un Pruitt da 13+18 per gli Illini.

Pac-10: la legge di Ucla

Lo Staples Center di downtown Los Angeles è il teatro finale del torneo della Pac-10, un torneo che ci riguarda anche da vicino vista la presenza del paisà  Daniel Hackett con la maglia dei Trojans di Usc.

Turno preliminare senza sorprese dove spicca il netto successo di Arizona per 87-56 su Oregon State. Tutto regolare anche nei quarti con i favoritissimi Bruins che passano 88-66 su California e Washington State che batte 75-70 Oregon la quale, sotto di 17 al 26', riesce a rimontare fino al -5 e con Porter sbaglia la tripla del possibile -2. Stanford passa 75-64 su Arizona con una prova dominante di Brook Lopez da 20+15 mentre Usc ha la meglio per 59-55 su Arizona State: Mayo è stellare con 23 punti e vince il duello diretto con Jeff Harden che invece si ferma a 16 punti.

Nelle semifinali, Stanford vince ancora grazie ad un immarcabile Brook Lopez che scrive 30+12 sul referto finale mentre nell'altra sfida, Ucla ha la meglio nel derby su Usc per 57-54. Gara bellissima, primo tempo dei Trojans che chiudono a +6, ripresa dei Bruins guidati dalla coppia Love-Westbrook (19 e 13).
Allo scadere, Mayo (15 punti) ha la palla del pari ma la sua tripla muore sul ferro. 8 punti per Hackett.

In finale, Ucla riesce a contenere i gemelli Lopez e ha in Collison un vero trascinatore (28 per lui). Male i due freshmen Love e Westbrook e i Bruins hanno ancora la dea bendata dalla loro visto che, come contro Usc, la tripla di Goods per Stanford per il possibile pari, si spegne sul ferro. Ucla trionfa e punta dritto verso le Final Four.

Big 12: Kansas sul trono

A Kansas City si svolge il torneo della Big 12, la conference con probabilmente la maggior concentrazione di talento. Curiosità  intorno a Michael Beasley, ai piccoli di Texas e alla profondità  dei Jayhawks. Nel primo turno, sgambetto di Oklahoma State su Texas Tech, 76-72, e clamoroso upset di Colorado (12), che elimina Baylor (5), dopo due overtime. Prima volta nella storia della conference che la 12 batte la 5: re di serata Richard Roby che con 32 punti e 12 rimbalzi porta avanti i Buffaloes.

Nei quarti, tutto liscio tranne la caduta di Kansas State contro Texas A&M: Beasley segna 25 punti, 10 per Bill Walker ma il resto della squadra è nullo. Texas, Kansas e Oklahoma faticano più del previsto per superare Oklahoma State, Nebraska e Colorado, ma il talento le fa prevalere. Nelle semifinali, Texas asfalta Oklahoma (77-54) cui non sono bastati i 20+13 di Griffin. Immarcabili i due piccoli di Texas, Abrams e Augustin (24 e 17 punti alla fine). Kansas supera invece 77-71 gli Aggies con fatica e grazie ai 28 punti e due liberi decisivi di un incontenibile Brandon Rush.
Nella finale, si potrebbe parlare di upset visto che Kansas, numero 2, batte Texas, numero 1, ma in realtà  i Jayhawks hanno confermato il loro status di grandi favoriti ad arrivare in fondo al torneo, e lo faranno da campioni della Big 12.

84-74 il risultato della sfida coi Longhorns: i ragazzi di coach Self scavano il solco decisivo nella ripresa trascinati da Chalmers (30 punti), Rush (19) e Arthur (16). Texas ha 20 punti da Augustin e 15 da Abrams ma con percentuali rivedibili (7-18 e 6-16).

Athletic Coast Conference: UNC con fatica

Per l'Atletic Coast Conference, il torneo finale si disputa alla Charlotte Bobcats Arena di Charlotte.Una finale North Carolina-Duke sembra scontata ma non sarà  così: a far la differenza sarà , più che il talento, la componente fortuna.

Nel primo turno, solamente una sorpresa: Boston College, numero 11, elimina Maryland, numero 6, 71-68: Rice, dopo i 46 contro Carolina in stagione, ne mette "solo" 19, ma bastano. Per i Terrapins invece, insufficienti le prove di Gist, 19 punti, e la quasi tripla doppia del venezuelano Vazquez (11+7+9).

Nei quarti, gli Eagles vengono letteralmente distrutti da Clemson, 82-48: Rice è l'unico in doppia cifra per i suoi mentre dall'altra parte coach Greenberg ha un contributo da tutti. Duke elimina Georgia Tech: Blue Devils avanti anche di 20, poi recuperati, ma sempre in normale controllo. 19+7+9 di Nelson e 19 del cecchino Scheyer.

Nelle altre due sfide, Virginia Tech ha la meglio su Miami mentre Carolina, col freno a mano tirato, non ha problemi contro i Seminoles di Florida State. Nelle semifinali invece abbiamo una sorpresa e mezza: la sorpresa intera è il successo dei Tigers di Clemson contro Duke. 78-74 per i ragzzi di coach Purnell che hanno vinto la gara col fisico e l'intensità : 18+7 per Booker, 16 per Mays e 17 per Hammonds.

Nell'altra semi, è Tyler Hansbrough ad evitare la sorpresa totale: Psycho T mette i due punti della vittoria a 8 decimi dalla sirena per eliminare una meritevole Virginia Tech.

Gli Hokies sono stati avanti anche di 8, trascinati dal portoricano Vassallo e da Deron Washington, e proprio l'uscita per falli dello swingman è risultata determinante. Per i Tar Hells, 26+8 del già  citato Hansbrough., 15 di Ellington e 10 di un mai domo Gnyard.

In finale, altra sofferenza per la squadra di coach Roy Williams che però alla fine taglia la retina dopo l'86-81 di fine gara.

Unc va avanti fino al +13 (72-59) ma Clemson prova a rimanere lì con i canestri di Rivers (28+8 alla fine). Nei secondi finali, i Tar Heels si conquistano il loro diciassettesimo titolo di Conference dalla lunetta. Per Clemson ci sono anche i 12 punti di Booker mentre per Carolina ci sono i 24 di un quasi perfetto Ellington (10-13 FG), 18+11 di Hansbrough e 12 dalla panchina di Green.

Come ho già  detto nell'introduzione, ora tocca realmente fare sul serio, non si può più sbagliare: una sconfitta significherà  un fallimento. Tante sono le squadre che possono vincere il torneo Ncaa ma solo una taglierà  l'ultima retina.
Buon Torneo a tutti!

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