Richardson e Jones non sono probabilmente giocatori all'altezza della fama della squadra…
A questo punto della stagione si può far parte di tre cerchie di team: quella dei già certi dei play off, che mirano a migliorare il roster in attesa del termine della regular season; quella in lotta per gli ultimi posti disponibili; quella dei perdenti in ricostruzione o dei delusi.
Superfluo dire di quale facciano parte i Knicks, visto che nella prima categoria non sono classificabili da anni, e la seconda appartiene più agli anni 90 che al nuovo millennio. Del resto, la parola d'ordine in voga al momento dalle parti della foce dell'Hudson è una sola, perdere, possibilmente il più possibile da qui a metà Aprile.
Anche questa è una classifica nella quale si può eccellere, vedi Miami o Minnesota, ed alla quale a New York si sta molto attenti. Certo, perché la lotteria premia i fortunati, ma qualche possibilità in più non guasta mai.
Dopo aver pubblicato l'ultimo team report, un brivido agghiacciante mi ha percorso la schiena, quando un lettore aficionado mi ha chiesto: "Volevo chiederti sempre a proposito del draft se non abbiamo già buttato via qualche scelta…".
Si sa le trade NBA sono degli affari complessi e la moltitudine di scambi e controscambi, ed il giro di scelte non aiuta certo a chiarirsi le idee. Così per scrupolo sono andato ad indagare la situazione dei Knicks ricavandone la conferma che la prima scelta sarà effettivamente "newyorkese". Questo non perché Isiah non abbia pensato di cederla, ma semplicemente perché la stessa è condizionata.
Mi spiego meglio, la trade Marbury ha comportato la cessione a Phoenix, successivamente girata a Utah della prima scelta di New York, con le seguenti caratteristiche.
Nel 2008 la chiamata al draft è protetta sino al numero 23, e poiché i Knicks sono un lottery team, anche nella più disgraziata delle ipotesi la sedicesima scelta (ultima disponibile per i draft team) non si tocca.
Il prossimo anno i Knicks saranno garantiti sino alla 22 e nel 2010 i Jazz avranno comunque la scelta di New York, in quanto la prima scelta dei Knicks sarà unprotected. Le seconde scelte sono andate, quest'anno a Portland ed il prossimo a Chicago (eredità della trade Curry).
Tornando al presente; il momento della squadra è simile a quanto già visto altre volte quest'anno, sette sconfitte di fila (in stagione si è arrivati a due serie da otto) e la palese mancanza di gioco. E' probabile che la striscia si interrompa visti prossimi clienti di New York, nell'ordine Miami (senza Wade), Atlanta, Indiana, Memphis e Minnesota.
Se non bastasse si aggiunge l'infortunio di Eddie Curry, apparso lievemente in ripresa nel corso delle ultime partite. Il centro ex Chicago soffre di una piccola lacerazione della cartilagine del ginocchio destro. La situazione richiede prudenza, e visto il record è probabile che giocatore e team optino per l'intervento, in modo da essere a posto il prossimo anno.
L'altra telenovela che ha fatto scrivere i media della grande mela in questi ultimi giorni è stata il botta e risposta tra Thomas e Marbury a mezzo stampa. Dapprima Isiah avrebbe proibito a Stephon di parlare con la stampa, di fatto estromettendolo dal Garden, confermando la sua intenzione di non fare affidamento sul giocatore il prossimo anno.
Stephon ha replicato dichiarando di essere orgoglioso di essere un Knickerboxer, di amare i tifosi, la squadra e di stimare il presidente Dolan. Marbury è certo di voler tornare il prossimo anno, in quanto non immagina il suo futuro lontano da New York.
Isiah dal canto suo non ha voluto replicare e si è limitato a dichiarare che "Marbury ha un contratto per il prossimo anno".
Negli ultimi giorni è circolato un rumors che vedrebbe i Detroit Pistons interessati a Marbury qualora i Knicks decidessero di tagliarlo. La notizia sembra più che altro una bufala in quanto il giocatore difficilmente sarà a disposizione per i prossimi play off, e se dovesse farcela le sue condizioni non sarebbero certo ottimali; inoltre un team come i Pistons, che basa il suo gioco sul concetto di squadra, difficilmente potrebbe integrare un elemento di valore, ma egoista, come Marbury. Casomai la voce in questione è l' ennesima conferma dell'intenzione di sbarazzarsi di Stephon.
Nel mentre a New York si è assistito ad una prova maiuscola di Lebron James, che le ha suonate ai Knicks mettendo a segno 50 punti, guadagnadosi gli applausi del Garden. Curiosa la scena nei minuti finali del match, quando con 23 secondi da giocare, un giovane fan ha eluso i controlli della security e si è avvicinato a James per fargli i complimenti. Morale: uno bello spavento per il giocatore dei Cavs e manette ai polsi per il giovane avventato.
Oltre alla già citata gara a perdere tra i bottom team della lega, cominciano anche le speculazioni giornalistiche sugli interessi del draft. Pat Riley non sarà in panchna contro i Knicks in quanto impegnato nel lavoro di scouting per il prossimo draft di Miami.
Thomas, interpellato sul tema ha dichiarato:
I think Pat Riley and Phil Jackson, those kind of guys have earned the right in basketball to do whatever they think is best. I haven't earned that right yet. Make no mistake about it. My work is being done, has been done and will continue to be done. Even though they're underclassmen and I'm not allowed to speak of them, a couple of them I have intimate knowledge of knowing who they are and where they're from, background that helps me.
In sintesi, almeno a parole una dichiarazione di umiltà , dicendo che gente come Riley o Jackson si sono guadagnati la possibilità di fare ciò che ritengono sia meglio, mentre da parte sua ha ancora da lavorare.
In ogni caso l'attuale coach non ha certo smentito l'interesse della franchigia per Derrick Rose, che qualora la dea bendata fosse dalla parte dei Knicks, potrebbe essere chiamato con la prima scelta assoluta. Isiah ha molti difetti, non di sicuro la capacità di scegliere giovani di talento. Come se la caverà qualora la scelta dei Knicks dovesse essere, come probabile, tra le prime?
Le partite
Charlotte @ New York W 89 - 113
New York @ Atlanta L 93 - 99
New York @ Orlando L 92 - 118
New Orleans @ New York L 100 - 88
Cleveland @ New York L 119 - 105
Detroit @ New York L 101 - 101
Portland @ New York L 120 - 114
New York @ Dallas L 79 - 108
Il borsino dei giocatori
POINT GUARD
Settimana da ricordare per Nate Robinson, autore del suo career high (e season high per un knickerboxer) contro Portland; 45 punti per il nativo di Seattle frutto di 16 su 28 dal campo e 11 tiri liberi a segno. La gara è stata persa in OT grazie alle giocate dell'altro figlio della rainy city Brandon Roy, tuttavia il pubblico del garden ha potuto veder un match godibile. Per quanto riguarda il resto poco da segnalare, se non l'ennesima conferma che lo spot di point guard necessita ritocchi il prima possibile.
SHOOTING GUARD
Jamal Crawford è apparso in calo nelle ultime partite giocate, saltando le ultime tre per infortunio, tuttavia rimane il punto di riferimento dei Knicks in attacco (career high in punti segnati con 20.6 a partita). In sua assenza si è riproposto nel ruolo Quentin Richardson, con risultati catastrofici, a parte la parentesi da 20 punti contro Portland.
SMALL FORWARD
Artest non è arrivato a febbraio. Quentin Richardson conferma la sua inconsistenza, come sua alternativa quando ha giocato da guardia, nel ruolo si è cimentato l'oggetto misterioso Wilson Chandler; tanta voglia di fare e notevole atletismo dimostrato, ma siamo ancora lontani dal target di ala piccola NBA. Tuttavia il minutaggio sarà per lui crescente, sperando che possa aiutarlo a migliorare in attesa della prossima stagione.
POWER FORWARD
Zach Randolph è rimasto fuori una decina di giorni a causa di una botta al piede destro. Aveva chiuso con una doppia doppia da 29 + 17 con Atlanta ed è rientrato con gli stessi risultati 21 + 14 contro Dallas, giocando però centro in sostituzione dell'infortunato Curry. I numeri sono dalla sua, tuttavia continua a dimostrare di non essere un uomo squadra.
David Lee è partito titolare nelle ultime partite a causa degli infortuni di Randolph prima e Curry poi, e come al solito ha messo in campo la consueta sostanza, mettendo spesso a segno delle pregevoli doppie doppie ed incrementando la sua media rimbalzi a 8.7.
CENTER
Curry era in netta ripresa, ha viaggiato a 20 punti di media prima dello stop a causa del problema alla cartilagine del ginocchio destro. Le varie assenze hanno permesso l'utilizzo di Randolph morris, per il quale vale lo stesso discorso di Chandler.
Il calendario per i prossimi impegni prevede:
– Miami fuori casa il 12 marzo;
– Gli Hawks di Bibby & C. in casa il 16;
– I Pacers ad Indianapolis il 17;
– Memphis in casa il 21;
– Minnesota fuori casa il 22;
– New Jersey e Miami al Madison il 24 ed i 26.