La risposta di Boston

La nuova aggiunta P.J. Brown potrebbe dare molta pericolosità  in più in area pitturata

Dopo aver subito la prima settimana negativa stagionale, i Celtics rispondono da campioni e mettono a segno 4 vittorie consecutive pur con un Garnett non ancora al meglio e lasciando con un pugno di mosche gli scettici troppo precipitosi a darli già  per finiti. Nel frattempo Ainge puntella il roster con due arrivi, uno sicuro ed uno probabile.

Risultati

Boston Celtics @ Portland Trail Blazers W 112-102
Boston Celtics @ L.A. Clippers W 104-76
Cleveland Cavaliers @ Boston Celtics W 87-92
Charlotte Bobcats @ Boston Celtics W 100-108

Commento

Dopo tre sconfitte di seguito i dubbi iniziavano a serpeggiare sulla squadra: l'idillio è finito? Questi sono i veri Celtics? Per chi conosce un po' la squadra ed il basket in genere era evidente che la risposta ai due quesiti era in entrambi i casi un NO secco e deciso, ma serviva la risposta del campo a supportare tale convinzione. Ecco che la risposta è arrivata, ed è una sentenza che non ammette repliche: 4 vittorie consecutive e tutti i dubbi (per chi li aveva) tornano da dove sono partiti.

"Non è la fine del mondo" ha detto Ray Allen, "non c'è bisogno di schiacciare il tasto del panico" ha dichiarato Kevin Garnett, mentre Doc, dopo le tre sconfitte, si è limitato a dire che "nessuno è morto". Il roster era consapevole dell'eccezionalità  della situazione in cui si era trovato e ha risposto da campione quale è.

I giocatori sono perfettamente consapevoli della reputazione che si sono guadagnati in questa stagione, ovvero la squadra da battere perché la più forte, ma per questa ragione ogni volta che entrano in campo sanno che gli avversari daranno il massimo per sconfiggerli, e loro devono essere in grado di comprenderlo perfettamente e viverlo nel migliore dei modi, sapendo dosare la loro forza senza sprecarla od esagerare nel mostrarla, ma fare solo quello che è necessario per vincere. Un compito difficile, anche più di quello di cercare semplicemente di vincere una partita, ma sono i più forti e, se vogliono alzare la coppa al cielo a giugno, devono saperlo fare bene.

Se la settimana scorsa non si è vista una difesa accettabile, in questa l'arma in più dei Celtics ha risolto i problemi che si erano creati solo una quindicina di giorni fa. Il detto "l'attacco fa vendere i biglietti e la difesa fa vincere le partite" non può essere più vero, e poiché i Celtics hanno un unico obiettivo, ovvero vincere il titolo, non si può prescindere da una difesa forte ed efficace.

Ma l'eccezionale general manager Danny Ainge non è stato fermo in questa stagione dopo i fuochi d'artificio estivi ed è sempre stato attento a valutare eventuali modifiche al roster. Evitato giustamente di fare qualche mossa solo per il gusto di farla, ha atteso proprio i giocatori che voleva ed in settimana ha firmato P.J. Brown, lungo verticalista di 38 anni, bravissimo in difesa e specialista nella stoppata. Con lui viene coperto il ruolo di lungo intimidatore da 15-20 minuti che da più parti veniva invocato. Ha firmato un contratto al minimo salariale di 1,2 milioni di dollari.

Brown ha detto che ha scelto Boston invece di Charlotte dopo una conversazione con Pierce ed Allen lo scorso 16 febbraio. "mi hanno detto - ci piacerebbe tanto averti in squadra, con al tua esperienza pensiamo che tu possa aiutare i nostri giovani ragazzi ed aggiungere stabilità  alla squadra". Brown ha aggiunto che, senza quell'incontro, probabilmente non avrebbe firmato per i Celtics.

Il problema ora è creare la chimica tra il giocatore ed il resto della squadra, cosa che non sarà  di certo facile, infatti Doc ha qualche dubbio su come impiegarlo in modo produttivo, inoltre è in buona forma fisica, ma non è in grado di reggere i ritmi NBA, quindi anche qui ci sarà  da lavorare. Come numero ha scelto il 93, anno della sua chiamata al draft.

La mossa successiva di Ainge ormai la sanno tutti e sembra che manchi solo l'ufficialità , che avverrà  soltanto lunedì prossimo. Con Sam Cassell i Celtics avranno coperto l'ultima lacuna del roster, ovvero un play esperto che affianchi e supporti Rondo. Il giocatore si è spinto oltre: ha dichiarato che vestirà  la maglia biancoverde col numero 91 o 28 e porterà  la sua leadership e la sua esperienza che ammonta a ben 115 partite di play-off. Ovviamente è sbagliato considerarlo già  un Celtic visto che manca l'ufficialità  ed attualmente è soltanto un giocatore che non milita in nessuna squadra NBA visto che ha firmato il buy-out con i Clippers, ma sarebbe un'enorme sorpresa vederlo firmare con un'altra squadra.

Infortuni

Non è un vero infortunio, ma risulta evidente guardando le immagini delle partite recenti che Kevin Garnett non è ancora al suo meglio fisicamente. Si muove più lentamente, commette più errori, è anche più in affanno e si stanca prima. Poichè l'infortunio vero e proprio è superato, ora serve solo tempo per dargli la possibilità  di riprendere la forma fisica ottimale, possibilmente entro metà  aprile.

Stiramento al polpaccio destro ed una sopraggiunta influenza sono i problemi di Tony Allen, che ha dovuto saltare le ultime due gare. Probabilmente dovrà  mancare anche al prossimo incontro e potrà  tornare non prima del big match di mercoledì prossimo.

I problemi ai muscoli dell'inguine destro sono risolti per Brian Scalabrine, ma per il momento non ha ancora rimesso piede in campo. Probabilmente si attende una guarigione completa.

Curiosità 

Nuovi record positivi si scrivono e vecchi record negativi si cancellano in questa memorabile stagione. Iniziamo col record positivo scritto: con la vittoria contro i Clippers i Celtics hanno vinto entrambe le gare con tutte e due le squadre di Los Angeles, i Clippers ed i Lakers; è dalla stagione 2001-2002 che questo non succede. Ora il record negativo cancellato: se LeBron James avesse segnato più di 30 punti nella partita contro i Celtics di questa settimana avrebbe superato Wilt Chamberlain come giocatore con la più lunga striscia di 30 o più partite contro i Celtics nella storia, ma LeBron ne ha segnati solo 26.

Il produttore musicale Jimmy Jam è cognato di Kevin Garnett, ovvero le due mogli sono sorelle. I due si conoscono da molti anni e Jam ha fatto visita in settimana all'amico in occasione della partita contro Cleveland. Per l'occasione Garnett ha voluto ricordare alla stampa come ha conosciuto sua moglie Brandi, infatti Jam era già  sposato con la sua attuale moglie e capitava che andasse a vedere Kevin giocare quand'era ancora a Minnesota. Un giorno il giocatore ha notato una ragazza a fianco della moglie di Jam, ha chiesto notizie su di lei e ha voluto conoscerla. Ed alla fine l'ha sposata.

Il migliore della settimana

Dopo aver giocato due ottime partite ad ovest, Posey è calato vistosamente al rientro a Boston e quindi non può essere preso in considerazione per l'assegnazione del riconoscimento settimanale. Perkins è degno di nota per aver sfiorato la doppia doppia (19+9) contro Charlotte ma nelle altre partite non ha particolarmente brillato e House ha scollinato una sola volta in doppia cifra di punti. Nessuno di loro si è avvicinato all'ottima prestazione globale della settimana di Rajon Rondo, che dimostra ancora una volta come sia il più serio candidato del roster a poter ambire ad essere considerato vicino come rendimento al PGA Tour. Segnaliamo i 16 assist contro Charlotte, massimo in carriera ed il più alto numero di assist dal lontano 18 marzo 1995. Memorabile quando Rondo, durante la partita citata, si è fermato in contropiede e ha aspettato Perkins lasciandolo schiacciare per ricompensarlo della palla rubata all'avversario un attimo prima. Complimenti quindi a Rondo, che sta dominando la classifica.

Classifica aggiornata:
7 Rajon Rondo
2 James Posey
2 Eddie House
2 Kendrick Perkins
1 Tony Allen
1 Glen Davis
1 Leon Powe

I minuti del PGA Tour

Settimana di sostanziale riposo per i Celtics che giocano tutti con un minutaggio medio settimanale inferiore rispetto a quello stagionale. Paul Pierce è stato di più in campo con 37 minuti, segue Allen con 1 minuto in meno e Garnett con soli 30 minuti. Un minutaggio medio così basso va attribuito al fatto che durante la gara contro i Clippers le seconde linee hanno giocato molto di più data la facilità  a vincere la partita. Per Garnett c'è ancora un problema di recupero fisico che non gli permette di stare molto in campo.

Le medie stagionali quindi sono tutte calate, Allen tiene ancora la quota di 38 minuti di media, mentre Pierce lo segue ad un solo decimo di minuto, Garnett invece scende a 34,2 ben oltre la soglia di tranquillità  che abbiamo individuato ad inizio stagione di 35 minuti.

Appuntamenti e classifiche

La settimana prossima aspetta i Celtics con ben tre partite, tutte in casa e tutte interessanti:
domenica 2 marzo in casa contro Atlanta
mercoledì 5 marzo in casa contro Detroit
venerdì in casa contro Chicago

Date per sicure finaliste ad est ad inizio campionato e sostanzialmente mai cambiato idea durante la stagione, ora i Celtics ed i Pistons si ritrovano per l'ultima volta in questa stagione regolare per misurarsi e verificare lo stato attuale di forma. Sarà  anche utile ed interessante vedere all'opera i nuovi arrivi da entrambe le parti. Pronostico assolutamente aperto a qualunque risultato e big match che terrà  attaccati agli schermi molti appassionati.

Meno interessanti, ma non di molto, le altre due partite, con due squadre entrambe rinnovate. Atlanta ha aggiunto un Bibby che potrebbe portare la squadra della Georgia agevolmente nei play-off, mentre Chicago continua a disfare le poche cose buone che ha costruito da dopo l'era-Jordan. Sono squadre sostanzialmente diverse da quelle incontrate nei mesi scorsi e quindi sarà  interessante vedere come i Celtics le affronteranno, ma il pronostico in entrambi i casa sembra favorevole ai Celtics.

In classifica la ritrovata vena di Boston riporta i Celtics a distanza dai Pistons che accusano ora 2,5 lunghezze di distacco. Attualmente in quarta posizione c'è battaglia tra i Raptors ed i Cavaliers, dal cui duello potrebbe venire fuori la sfidante dei Celtics nelle semifinali di Conference in caso di passaggio del turno. Ad ovest il distacco dalla prima conta ben 5 lunghezze, quindi attualmente non fa nessuna paura.

A risentirci.

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