Oscar De La Hoya è il nuovo comproprietario degli Houston Dynamo
Tra un mese inizierà la MLS 2008 regular season. Noi ci saremo e seguiremo le gesta dei giocatori e delle squadre di questa lega che attualmente sembra trovarsi di fronte ad un bivio, e si interroga su quale strada prendere per crescere e diventare una Lega rispettata e competitiva in tutto il mondo.
Ma gli aspetti organizzativi non possono far passare in secondo piano che in campo si gioca tutti gli anni e bisogna fare i conti anche con l'attualità e non solo con le potenzialità ; perciò ci caliamo nella realtà di questi giorni e iniziamo qui la consueta serie di preview sulle squadre MLS, partendo come di consueto con i campioni in carica.
I bi-campioni cercano il three-peat, ma la loro ambizione è quella di fare strada anche in Champions' Cup e magari vincerla, prima che dall'agosto 2008 cambi formato diventando omologa alla European Champions League.
La volontà del management, perciò, era di tenere immutata la rosa e tentare di aggiungere elementi di valore per dare l'assalto a tutte le competizioni (tra le quali non possiamo scordare anche la US Open Cup); ma la realtà è, come spesso accade, ben diversa.
È stato soprattutto il reparto avanzato a perdere la maggior parte degli elementi: Joseph Ngwenya (importante nella conquista della MLS Cup 2007) ha firmato con gli austriaci del Sk Austria Karnten, Nate Jaqua ha trovato un ingaggio all'SCR Altach (austriaci anch'essi), mentre Paul Dalglish (splendida la sua stagione 2006, mentre ha vissuto un 2007 tra luci ed ombre) ha firmato per il Kilmarnoc, della Scottish Premier League.
Per sopperire alla carenza di punte è stato ingaggiato Franco Caraccio, giovane attaccante argentino (21 anni) dell'Arsenal di Sarandì, che va ad aggiungersi all'hawaiano Brian Ching (principale terminale offensivo di Houston e in precedenza dei "vecchi" San José Earthquakes) e a Chris Wondolowski (che in 3 stagioni ha giocato 24 partite segnando 2 gol"), ma è scontato che Houston ha bisogno di trovare almeno un altro attaccante di una certa levatura: le punte dei Dynamo sono tutte qui.
I cambiamenti più importanti si sono verificati in difesa: dai DC United è arrivato Bobby Boswell. Defender of the year 2006, è un elemento versatile e può offrire più soluzioni tattiche alla fase difensiva di Houston; però è da verificare il suo stato fisico perché nel 2007 non ha offerto prestazioni eccellenti e soprattutto all'inizio si deve integrare con i compagni nuovi; rimangono al loro posto il capitano Wade Barrett, Patrick Ianni, Eddie Robinson e Craig Waibel (elemento, quest'ultimo, che personalmente avremmo cercato di cedere in tutte le maniere, ma evidentemente il coach Dominic Kinnear crede in lui).
Coi portieri Houston ha compiuto un deciso passo avanti: dal Gretna (club scozzese) è sbarcato negli States il portiere Tony Caig, 34enne inglese di nascita che potrà essere un ottimo cambio per Pat Onstad, che quest'anno compie 40 anni ma soprattutto non è più la garanzia di qualche tempo fa, almeno stando a quanto mostrato in precampionato.
A centrocampo per ora non ci sono cambiamenti: ci sono i veterani Richard Mulrooney, Brian Mullan, Dwayne De Rosario (da cui continueranno a dipendere ritmi e giocate del centrocampo texano), Brad Davis e Ricardo Clark, più qualche rookie (Nick Hatzke, Erik Ustruck e John Michael Hayden) che finiranno quasi certamente nel campionato giovanile e in ogni caso non potranno certo essere utili alla causa.
Così, con i pochi movimenti di mercato, la notizia più importante che riguarda Houston è quella secondo cui l'ex campione del mondo di boxe Oscar De La Hoya e il suo partner Gabriel Brener (fondatori della Golden Boy Promotions, organizzazione sportiva che si occupa di promuovere i giovani atleti nel professionismo) hanno acquisito il 50% del pacchetto azionario dei Dynamo dall'Anschutz Entertainment Group, che così fa un altro passo in avanti verso la cessione anche dell'ultima squadra in mano all'AEG (Galaxy a parte, che continueranno ad essere sotto il suo controllo). Notizia importante, questa, perché si aggiunge un altro tassello alla composizione della situazione auspicata da tutti, ossia un unico gestore/proprietario per ogni squadra.
Ma torniamo ad occuparci di calcio giocato: Houston, dopo la batosta subita nella Pan-Pacific Cup, torna in patria con la coda tra le gambe ed ora la preoccupazione più grande è quella di ben figurare in Coppa Campioni. In patria, invece, il suo ruolo di squadra dominatrice sembra più saldo.
Kinnear è un allenatore capace ed intelligente, ha al suo arco molte frecce che possono assicurare alla sua squadra un ruolo di primo piano nella rincorsa alla MLS Cup 2008: il three-peat non è mai riuscito a nessuno, vuoi vedere che questa è la volta buona?