Knicks: il tempo dell'attesa

Zach Randolph è stato messo sul mercato, ma senza successo…

A New York si è archiviato l'All star game, privo di rappresentanti dei Knicks, con la certezza che la stagione verrà  chiusa con l'ennesimo record perdente, ed i play off lontani anni luce.

Sembrerebbe fallimentare, ed in effetti lo è, tuttavia sembra che ci sia una speranza per i Knicks. Thomas ha resistito alla tentazione di stravolgere il roster a Febbraio, o comunque non ha trovato nessun altro General manager disposto a sobbarcarsi uno dei contrattoni di New York.

Le voci che sono circolate sino all'ultimo istante della deadline del 21 Febbraio vedevano i Knicks coinvolti in una serie di trade e di scambi tra i più disparati. Il principale protagonista di tali rumors è stato manco a dirlo Zach Randolph, accostato, come in precedenti articoli, ai Denver Nuggets ed ai Milwaukee Bucks.

Un'altra voce ricorrente pubblicata sul Daily news vedeva i Knicks in trattativa coi Kings per la cessione di Curry, Jeffries e Jones. Ovviamente si è trattato di speculazioni, tuttavia il rischio di accaparrarsi dei cattivi contratti per dei giocatori mediocri è stato elevato.

Tutto ciò lascia ben sperare, perché il draft 2008 si prospetta ricchissimo di talento, per di più in ogni posizione. Certo servirà  un po di fortuna con le palline, ma le prime tre/quattro scelte dovrebbero essere di livello assoluto (Beasley, Rose, Lopez, Gordon, Bayless, Mayo, Jordan, sono solo alcuni dei nomi già  presenti da un po di tempo sui taccuini degli scout NBA).

Sicuro è che il proseguo della stagione servirà  a definire chi dell'attuale roster potrà  rimanere o meno. Ma non è questo l'unico punto interrogativo. Prima dell'All Star Game Marc Bermann riportava sul Post le dichiarazioni di Jerry Colangelo, il quale definiva il ruolo di presidente della franchigia newyorkese una "grande sfida".

Lo stesso Colangelo si è dichiarato disponibile a prendere in considerazione ogni possibile discussione per il ruolo. Nello specifico le parole di Colangelo sono state:

I like New York" e “Do I like the Knicks situation? The Knicks situation is what it is. It would be real challenge. It is a challenge for anyone – present management, ownership or new. But some people like those challenges and some don't. It's a big one.

Che tradotto è più o meno: "Se apprezzo la condizione dei Knicks? La situazione è quella che è. Sarebbe di sicuro una grande sfida per chiunque, sia per il management e la proprietà  attuali che per dei nuovi. Ma alcune persone amano queste sfide ed altre no. Questa lo è."

Una dichiarazione che fa ben sperare i tifosi della grande mela, ma che al tempo stesso non aggiunge certezze ad una situazione già  di per se precaria. I rumors già  citati ne sono un esempio. A cercare di dare un po di fiducia all'ambiente sono arrivate anche le parole del commissioner David Stern, che ha dichiarato alla stampa cittadina di essere ottimista riguardo alla prossima stagione dei Knicks.

“I'm a New Yorker – I'm optimistic, at least for next season,” e “I'm not optimistic about this year, because of the numbers (the Knicks' 15-37 record). They're not promising. But I think they'll be better next season.”
Il significato delle parole è chiaro, lo scopo un po meno, viste le critiche mosse in passato da Stern alla dirigenza della grande mela; che sia un monito a fare più attenzione alla gestione del team? Di sicuro non si saprà  nulla prima del draft.

Il bilancio delle ultime due settimana della squadra è alquanto altalenante; dopo l'All Star Game il record è di due vinte e due perse, tra cui la prima vittoria in overtime della stagione (a Washington) e l'imbarazzante sconfitta di 40 punti contro Philadelphia. Nel mentre c'è stato il back to back con Toronto, con la vittoria in casa e la successiva cocente sconfitta esterna; con i Knicks protagonisti solo per i battibecchi in panchina tra Nate Robinson e Randolph e le critiche di Quentin Richardson ai compagni e al coach.

I malumori sono oramai evidenti, i giocatori sono frustrati e nervosi per il pessimo andamento della squadra e la stampa è impietosa. Tuttavia ciò sembra non interessare Dolan che prosegue imperterrito per la sua strategia volta all'inattività 

Sono di pochi giorni fa le dichiarazioni di una leggenda dei Knicks earl Monroe, il quale interpellato circa la situazione attuale della franchigia ha dichiarato:

It's a group of guys that have a lot of talent, but they have an identity problem. Obviously, there need to be changes. The most important thing about playing and being on a great team is that you have to have good chemistry. And right now, they don't have that.

Il pensiero di Earl "The Pearl" è chiaro e rappresenta il sentore di tutti riguardo la franchigia, il talento c'è, manca la chimica di squadra e ci sarà  da lavorare.

Ai tifosi blu arancio non resta che aspettare tempi migliori, vedendo le altre squadre lottare per il tiolo, in attesa di novità  in quel di New York. L'estate si preannuncia bollente, oltre al già  citato Colangelo, circoleranno parecchi nomi anche sul coach, ed il mercato vedrà  necessariamente i Knicks protagonisti sia in entrata (Artest confermerà  quanto dichiarato a suo tempo circa la sua volontà  di tornae a casa?) che in uscita.

Non ci resta che piangere, e attendere.

Le partite

New York @ Boston L 103 - 111
New York @ Washington W 113 - 100
New York @ Philadelphia L 84 - 124
Toronto @ New York W 99 - 103
New York @ Toronto L 92 - 115

Il borsino dei giocatori

POINT GUARD
A parte qualche occasione in cui il ruolo nello starting five è occupato da Fred Jones, la point guard titolare è Nate Robinson, o almeno così sarà  sino al termine della stagione. Il folletto di Seattle è in ogni caso troppo incostante; non ha i ritmi del palymaker, in quanto troppo portato a forzare, e coinvolge poco i compagni (3 assist a partita per lui). È necessariamente uno dei ruoli nei quali il team della grande mela dovrà  rafforzarsi quest'estate; vedremo se al draft o mediante una trade.

SHOOTING GUARD
Jamal Crawford ha messo a segno il season high (43 punti) contro i Raptors, ed ha avuto una media di 26 punti nelle ultime 5 gare. Si sta confermando il leader della squadra (miglior assist man con 4.9 a partita; miglior stealer con 1 recupero a gara; oltre ad essere il più utilizzato con 41.9 minuti di media). La voce assist è ovviamente influenzata dalla mancanza di un play di ruolo, il che costringe Thomas a dare minuti da point guard a Jamal, limitando la sua pericolosità  offensiva pur di sfruttare la sua abilità  nei passaggi. Il prodotto di Michigan è oramai un giocatore affermato, affidabile nei minuti finali delle partite e sarà  uno dei pilastri per la rifondazione dei Knicks.

SMALL FORWARD
Al momento la posizione di numero tre è il nervo scoperto della squadra. Quentin Richardson ha fallito, ed il suo valore di mercato è molto inferiore rispetto a quanto pagato dai Knicks al momento del suo arrivo da Phoenix. Dal mercato di febbraio non sono arrivati rinforzi, ed i giocatori attualmente in roster dovranno dimostrare il loro valore in questa seconda parte di stagione. Dopo lo spot di play è il ruolo in cui i Knicks dovranno operare al draft o sul mercato estivo per colmare le lacune attuali. Rimane sempre caldo il nome di Artest.

POWER FORWARD
Zach Randolph macina regolarmente doppie doppie e si conferma il rimbalzista leader della squadra con 10.1 a partita. L'impressione del sottoscritto è che sia comunque troppo focalizzato sui suoi numeri (da highlights la tripla da metà  campo contro i Raptors) che sul gioco di squadra, e che potrebbe dare di più all'economia del gioco newyorkese. Rimane uno dei più papabili per una cessione dopo che a Febbraio sono stati ipotizzati diversi trasferimenti per lui.
David Lee si conferma ogni giorno di più come un giocatore solido, con continui progressi e margini di miglioramento in attacco, garantendo una media rimbalzi notevole dalla panchina (8.30 a partita).

CENTER
Curry conferma il suo momento di crisi; è lontano parente del centro ammirato lo scorso anno (almeno in attacco). Anche per lui si è parlato di una possibile cessione, alla fine è rimasto,ma se il trend sarà  quello dimostrato ultimamente non è da escludere un suo addio in estate.

Il calendario per i prossimi impegni prevede:
I Bobcats in casa il 27 Febbraio;
Gli Hawks di Bibby & C. ad Atlanta il 29;
I Magic in Florida il 1° Marzo;
Un ciclo di quattro partite consecutive al Madison Square Garden, tutte contro squadre di vertice o in lotta per i play off: gli Hornets il 3; i Cavaliers il 5; i Pistons il 7; i Blazers l'8.

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